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Tritium sta per presentare una colonnina da record che ricarica fino a 475 kW

Gli australiani puntano senza mezzi termini ad essere il punto di riferimento per la ricarica ultra-veloce della prossima generazione di auto elettriche

Lo scorso aprile avevamo avuto occasione di scrivere di Tritium come fornitore delle prime colonnine di ricarica ultra-veloci installate dal consorzio pan-europeo Ionity nella prima stazione di servizio autostradale tedesca.

Ora la società australiana, che a marzo ha aperto la sua sede europea ad Amsterdam, si appresta ad alzare l’asticella: a settembre durante il Cenex-LCV ospitato dal centro prove di Millbrook (GB) toglierà i veli alle nuove colonnine in grado di arrivare a una velocità di ricarica fino a 475 kW.

La scelta della sede in cui presentare il nuovo prodotto non è affatto casuale, poiché punta a trarre beneficio dall’iniziativa Road to Zero che il governo britannico ha portato alla luce da poche settimane.

Il leader commerciale di Tritium per l’Europa Jeroen Jonker in effetti lo ha confermato nella nota stampa: “Con l’annuncio della strategia Road to Zero, il Regno Unito sta affermandosi sempre più come uno dei nostri maggiori mercati e abbiamo discussioni in corso con numerose società nei settori automotive, utilities e flotte riguardo al dispiegamento di postazioni di ricarica rapida che ultra-veloci”.

Con le postazioni a corrente continua fino a 50 kW, come il modello Veefil  portato sul mercato europeo a partire dal 2014, l’azienda di Brisbane è riuscita ad ottenere il 50% delle quote in Norvegia, paese che contende alla Germania il primato continentale tra le vendite di auto elettriche, ed il 15% in Europa.

Della nuovissima colonnina High Power Charging (HPC) fino a 475 kW, un livello che renderebbe leader Tritium nella potenza erogabile, sappiamo per ora che saranno raffredati a liquido, come gli apparecchi fino a 350 kW già attivi sull’autostrada tedesca A61.

Nessuna auto elettrica attualmente in vendita è come noto in grado di rifornire di energia le celle delle sue batterie a quei ritmi da record. È risaputo che la maggior parte dei modelli attuali limitano la velocità di ricarica per non rischiare che gli anodi si ricoprano di litio e/o che si formino dendriti, riducendone la capacità in modo permanente.

E tuttavia la nuova generazione di auto a batteria di trazione sta ormai nascendo con impianti elettrici e con pacchi batterie già progettati e sviluppati per far fronte alle opportunità di apparecchi ambiziosi (e costosi) come gli ultra-veloci di Tritium.

Se la presentazione di prodotti come quello della casa australiana sembra un ottimistico anticipare i tempi, ci permettiamo di richiamare l’attenzione anche sui possibili effetti a cascata positivi delle performance delle colonnine HPC.

Per fare un esempio concreto: in una stazione di servizio autostradale avere colonnine da 475 kW invece che da 50 o 150kW, implica che anche se due auto elettriche si fermeranno contemporaneamente il tempo di attesa per le rispettive ricarica sarà drasticamente ridotto rispetto alle postazioni fast, rendendo meno complicati i viaggi sulle lunghe percorrenze ed incoraggiando ulteriormente l’adozione di auto come le nuove Porsche Taycan o Audi e-tron.


Credito foto di apertura: ufficio stampa Tritium Europa/EMG