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La ricarica ChargePoint è pronta dopo l’aperitivo, non a fine pasto

Con le nuove colonnine da 400 kW basteranno dieci minuti per immettere l’energia che serve per oltre 300 chilometri

Il CES 2017 è una vetrina per prodotti e servizi ambiziosi, in qualche caso ultra-futuristici. Ma non manca a Las Vegas chi viene per lanciare novità in grado di migliorare le cose in attività quotidiane. Per chi ha già un’auto elettrica, una difficoltà quotidiana può essere ricaricare. Ma ChargePoint, la più grande rete indipendente di stazioni di ricarica, ieri ha svelato le sue nuove stazioni in grado di assicurare in soli dieci minuti abbastanza energia per 200 miglia (321 km).

Il tutto grazie alla nuove colonnine Express Plus a struttura modulare: nella versione con carica più concentrata saranno in grado di assicurare fino a 400 kW. Oggi le stazioni della rete di ricarica Supercharger costruite da Tesla possono gestire fino a circa 120 kW, anche se di recente Elon Musk ha lasciato intendere che per restare davanti a tutti quanto a performance ci si potrà attendere un futuro aggiornamento molto superiore. E in Europa un consorzio dei maggiori costruttori di auto ha promesso 400 postazioni di ricarica veloce, capaci di gestire fino a 350kW: abbastanza per auto di prossima generazione come la futura Porsche Mission-E.

Mentre il progetto europeo è basato sugli standard tedeschi CSS Combo, quello di ChargePoint sarà multi-modale, pronto ad accogliere anche le auto asiatiche con connessione CHAdeMO e perfino le Tesla. La società californiana diretta da Pasquale Romano ha in programma di installare le prime colonnine di nuovo tipo dall’estate, e pensa di aprire le proprie stazioni di ricarica anche ai mezzi commerciali ed agli autobus.

ChargePoint non è proprietaria delle stazioni, di solito si occupa della gestione e manutenzione per conto dei proprietari, spesso in zone di alto traffico e passaggio, come cinema, alberghi o centri commerciali. In futuro la rapidità delle nuove colonnine le permetterà di aumentare la presenza sulle autostrade, con l’obiettivo di rimettere i veicoli sotto carica pronti a ripartire davvero nel tempo di un cappuccino. Beh, diciamo un cappuccino di Starbucks, da quelle parti.


Credito foto di apertura: ChargePoint media kit