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Apple ha deciso la chiusura del progetto Titan: addio alla «iCar»

I miliardi di dollari di investimenti in ricerca e sviluppo sulla prima auto del gruppo californiano non sono bastati: ora lo staff a esso dedicato sarà in gran parte indirizzato alla crescita dei progetti collegati all’intelligenza artificiale

Per circa un decennio la inossidabile tradizione di riservatezza di Apple ha fatto sì che il progetto Titan dedicato a realizzare la prima auto del gruppo di Cupertino fosse oggetto di estremo interesse senza che mai fosse arrivata alcuna conferma della sua esistenza o del suo stato di avanzamento.

Salvo ottenere al riguardo qualche mezza ammissione (solo mezza a causa degli accordi di confidenzialità firmati) da scienziati e manager di alto profilo poi passati ad altre case, ad esempio Doug Field o Alexander Hitzinger.

Ma questa settimana il Chief Operating Officer della casa californiana Jeff Williams e il responsabile del progetto Kevin Lynch (che aveva questo incarico da quando Field era passato a Ford) hanno riferito allo staff coinvolto che il lavoro sull’auto elettrica sarà interrotto. Adesso gran parte dell’organico a questo dedicato lavorerà a progetti nel campo dell’intelligenza artificiale, che è diventata sempre più essenziale nei piani Apple.

L’agenzia di stampa Bloomberg ha riportato per prima questa decisione che comporterà anche l’addio di alcuni dipendenti in misura non ancora definita, perché la casa non ha commentato la notizia. L’ultimo colpo di scena sul progetto Titan, affidato a un piccolo reggimento di scienziati e tecnici che secondo l’agenzia di stampa era noto internamente come Special Projects Group o SPG, era arrivato a gennaio: secondo la stampa finanziaria americana Apple aveva posticipato ulteriormente il lancio della sua auto elettrica dal 2026 al 2028.

In particolare, in quella fase era stata presa la decisione di accantonare del tutto l’aspetto spinoso e controverso (specie in California con le difficoltà di sviluppo e messa in opera dei progetti dei robotaxi Cruise e Waymo) della presenza di sistemi di guida autonoma di Livello SAE 4. In pratica la iCar sarebbe diventata un modello elettrico ma con volante e pedali convenzionali, dopo che prototipi cammuffati avrebbero percorso nel solo anno 2023 oltre 700.000 chilometri di collaudi.

Secondo Bloomberg a far decidere Tim Cook e i suoi per la chiusura del programma sarebbe stato in particolare proprio la difficoltà di arrivare al successo con un veicolo in grado di raggiungere quelle prestazioni di guida pienamente autonoma e i rischi di controversie legali e di regolazione collegati all’avvio di un modello con quelle caratteristiche.

E in una economia ancora molto esposta a incertezze come l’attuale, a dare il colpo finale ci si è messa la considerazione che con un prezzo di vendita previsto inferiore a €100.000, i manager calcolavano che il margine ottenibile dall’automotive fosse troppo basso rispetto ad altri prodotti, su cui Apple ha deciso di tornare a concentrarsi.

credito foto di apertura: Zhiyue su Unsplash