BATTERIE

Farasis Energy spinge forte sulla tecnologia SPS per le celle «semi-solid»

Il produttore cinese di celle Farasis Energy ha rivelato la sua tecnologia Super Pouch Solution (SPS) per veicoli elettrici, integrando la sua batteria direttamente nel pianale

Approfittando della recente manifestazione specializzata nota come China International Supply Chain Expo (CISCE), il produttore Farasis Energy ha presentato la sua tecnologia Super Pouch Solution (SPS) per veicoli elettrici.

Le celle SPS con elettroliti semi-solidi offrono una densità di energia gravimetrica di oltre 220 Wh/kg e dovrebbero consentire un’autonomia di oltre 1.000 chilometri, tenendo però presente che il produttore cinese non specifica quale ciclo di omologazione sia stato scelto per raggiungere questo risultato.

Di recente sta crescendo l’interesse per le celle con elettroliti semi-solidi e/o quasi-solidi: una alternativa per la quale non esitiamo a riprendere la distinzione proposta dal Professor Stefano Passerini, che tende a inquadrare tra le celle quasi-solid quelle prive di componenti volatili, mentre quando sono presenti componenti volatili come solventi organici opta per la definizione di celle semi-solid.

Il sistema è progettato per capacità tra 80 e 150 kWh a seconda dello “spessore” delle celle pouch orizzontali di misure comprese tra 85 e 145 millimetri. Farasis spiega che ciò è dovuto al fatto che il sistema stesso è “non modulare”. Il produttore cinese prevede che questo approccio aumenterà la densità energetica di oltre il 30% rispetto ai “sistemi modulari convenzionali con lo stesso volume”.

Mentre la società afferma di poter ottenere risultati brillanti col riciclo diretto dei materiali, ai quali lavora da tempo con successo, ma non entra purtroppo in ulteriori dettagli su questa forma di economia circolare che certo potrebbe contribuire a ridurre i costi di produzione, l’azienda partecipata dalla tedesca Mercedes-Benz è meno avara di parole su altri aspetti.

Farasis afferma che l’uso di grandi celle pouch con elettroliti semi-solidi in combinazione con “una efficiente piastra di raffreddamento a liquido” le ha permesso di raggiungere un utilizzo del volume fino al 75% e di dimezzare il numero di componenti. Ciò rende il sistema più leggero di circa 20-30 chilogrammi rispetto ai sistemi di batterie convenzionali e riduce i costi dei materiali di un terzo.

Farasis afferma che le nuove celle utilizzano lamine di alluminio-plastica per l’incapsulamento e un processo di impilamento avanzato. La densità di energia delle celle supera del 10% quella delle celle prismatiche e cilindriche convenzionali delle stesse dimensioni.

Farasis promette velocità di carica e scarica da 2C a 6C e oltre, consentendo alle auto elettriche di ottenere una ricarica rapida per consentire fino a 400 km di autonomia in 10 minuti, mantenendo un’elevata efficienza durante il rilascio di energia. Il produttore cinese non ha ancora rivelato quando saranno disponibili le sue celle SPS.

La scorsa primavera, Farasis Energy aveva rivelato di aver ottimizzato il design dei suoi moduli batteria per prevenire fenomeni di thermal runaway nelle sue celle di ultima generazione (Generation 4). L’inizio della produzione industriale dei moduli così ottimizzati è previsto per il 2025.

Nel caso delle batterie SPS queste innovazioni vengono accreditate di poter quadruplicare l’efficienza di dissipazione del calore ed estendono il ciclo di vita della batteria a oltre 3.000 cicli. Anche nelle celle ad alto contenuto di nichel, (NCM 811 o a quota di questo metallo ancora maggiore), afferma Farasis Energy, coi sistemi SPS viene impedita la propagazione termica in caso di problemi nelle singole celle.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Farasis Energy via PR Newswire