La settimana nel business della mobilità: 12 – 18 novembre 2023
I protagonisti degli ultimi 7 giorni: ABB, Amazon, Baden-Wüerttemberg, BASF, Hyundai, SK On, Vourity
16 novembre: lo stato tedesco del Baden-Wüerttemberg passa al contrattacco sulla burocrazia che rallenta e ostacola l’installazione di punti di ricarica pubblica. Non sono stati stipulati nuovi contratti, ma ora gli investitori privati possono richiedere spazi lungo le strade federali e statali per installare punti di ricarica accessibili al pubblico in 130 parcheggi già accessibili tramite il portale FlächenTOOL del Centro Nazionale per l’Infrastruttura di ricarica. Gli investitori privati possono candidarsi in modo informale per i posti auto pubblicati online. Dopo la domanda, i consigli regionali di Stoccarda, Tubinga, Karlsruhe e Friburgo, con il sostegno delle autorità amministrative collegate, esaminano le richieste ricevute e contattano le parti interessate private. Se si raggiunge un accordo, viene rapidamente rilasciata un’autorizzazione d’uso speciale per la costruzione di infrastruttura di ricarica accessibile al pubblico. Nell’elenco sono inseriti parcheggi già esistenti, ad esempio di università, in cui mancano colonnine, ma anche aree di sosta non ancora gestite sulle autostrade federali o parcheggi Park & Ride alle uscite delle strade federali e delle autostrade e quindi molto più attraenti per il traffico di passaggio, ma non ancora collegate alla rete elettrica.
16 novembre: il colosso industriale ABB rileva la startup svedese Vourity per la sua tecnologia basata su cloud progettata per semplificare il pagamento presso le stazioni di ricarica per auto elettriche con una varietà di opzioni di pagamento. ABB non ha voluto specificare quanto abbia speso. Il know-how tecnico che sarà travasato nel grande gruppo con l’acquisizione beneficerà in particolare i business delle colonnine di ricarica, prodotte anche in Italia. L’azienda acquisitrice non specifica se sia possibile installarlo anche sulle stazioni di ricarica esistenti; il terminale può essere utilizzato anche come “stazione di cassa” centrale per più stazioni di ricarica in un unico luogo e il processo addebitato con circuiti vari di carte di credito (Visa, Mastercard), Apple Pay, Google Pay, Swish, Vipps o carte di ricarica o targhette RFID, tra gli altri. L’interesse per aziende del software è diventato più stringente dopo che l’aggiornamento del regolamento sull’infrastruttura per i combustibili alternativi (AFIR) ha inserito specifiche vincolanti non solo sulla distanza tra i parchi di ricarica e la loro capacità di ricarica, ma anche sulle modalità di pagamento. I conducenti devono essere in grado di “pagare comodamente con carte di pagamento, dispositivi contactless o, in alcuni casi, un codice QR”, il tutto a partire 13 aprile 2024 nell’Unione Europea. Il mese scorso anche il governo britannico ha deciso di rendere più facile la ricarica pubblica con nuovi requisiti e tutti i nuovi punti di ricarica pubblici con una potenza di almeno 8 kW devono consentire il pagamento contactless.
16 novembre: il gruppo chimico tedesco BASF conferma la collaborazione col produttore di batterie sudcoreano SK On con una nuova cooperazione nella quale la partnership si concentrerà principalmente sui mercati del Nord America e dell’Asia-Pacifico. La prima fase della collaborazione riguarda possibili attività congiunte nella produzione di materiali catodici attivi, sebbene appaia molto probabile che anche lo sviluppo e produzione di precursori possano trovare spazio. Inoltre, le aziende vogliono esplorare ulteriori opportunità di cooperazione lungo l’intera catena del valore per i materiali delle batterie, compreso il riciclo delle batterie. Non sono state divulgate ulteriori informazioni sulla cooperazione, quali il calendario e l’ambito di applicazione così come l’entità di investimenti collegati al rapporto tra i partner. Non viene detto esplicitamente dai partner, ma specialmente in Nord America l’accordo appare mirato a dar vita a uno o più progetti in grado di accedere ai crediti di imposta collegati alla normativa protezionistica IRA.
17 novembre: Hyundai Motor è stata scelta come prima casa automobilistica a vendere auto su Amazon, hanno svelato i due partner in occasione del Salone Auto di Los Angeles con presenti Jose Munoz, direttore operativo globale di Hyundai Motor Company e Marty Mallick, vicepresidente di Amazon per il business mondiale e lo sviluppo aziendale. Coerentemente all’obiettivo di proporre “tutto” , Amazon a iniziare dal prossimo anno permetterà agli utenti di acquistare auto direttamente dal proprio sito web, a partire dai veicoli Hyundai ma per il momento non sembra anche i modelli “cugini” di Kia. Amazon e Hyundai avevano precedentemente lanciato uno “showroom online” per gli acquirenti in cui sfogliare e confrontare i veicoli, ma l’acquisto effettivo avveniva con un vero concessionario e non uno virtuale. I clienti possono sviscerare i modelli, scegliendo l’allestimento, colore e altro sul sito ed effettuare il pagamento online. Dopo il check-out, possono ritirare l’auto da soli o farsela consegnare a casa da un concessionario locale. Il terzo gruppo auto globale ha anche dichiarato che adotterà Alexa, assistenza virtuale di Amazon, sui suoi veicoli nel 2025. Meno noto al pubblico, ma importante per la filiera industriale, Hyundai ha anche scelto Amazon Web Services come fornitore di servizi cloud per accelerare la trasformazione digitale.
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