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I muscoli del SUV elettrico Ford Explorer non sono più un segreto

Dopo il SUV sportivo elettrico Mustang Mach-E per la casa americana c’è un vero SUV compatto che per la parte elettrica ha ricevuto “aiuto” dalla piattaforma MEB di Volkswagen: ma non è un taglia-e-incolla

Di familiare c’è il nome: Explorer, un modello Ford che dal 1990 si può facilmente incontrare sulle strade americane e anche (di rado) da questo lato dell’Atlantico. Ma al resto bisogna abituarsi e per iniziare dal fatto che, pur costruito nella storica sede tedesca di Colonia, sia un veicolo che adotta la piattaforma MEB del gruppo Volkswagen, frutto di una alleanza che risale a tempi in cui ai vertici c’erano manager del tutto diversi dagli attuali.

Insomma, non ci sarà da meravigliarsi se l’Explorer svelato oggi sarà spesso e volentieri paragonato a ID4, il best seller della piattaforma che nasce a Zwickau (e anche a Emden, Wolfsburg ecc.).

Peraltro a differenziare aiuterà il fatto che l’Ovale Blu ormai da mesi abbia deciso di americanizzare la sua immagine in Europa e quindi non si può proprio pensare che lo si scambi per il SUV medio tedesco o magari i cugini Skoda Enyaq o Audi Q4 E-Tron.

Inoltre le collaborazioni tra americani e tedeschi precedono la transizione ai powertrain al 100% elettrici, visto che Dearborn e Wolfsburg avevano già accordi industriali che hanno consentito a Volkswagen in varie regioni globali di utilizzare il pick-up Ford Ranger e ribattezzarlo come noto Amarok.

Se quelli hanno un’aria familiare questo vale molto meno per ID4 e l’Explorer BEV: il modello americano vuole essere infatti un vero e proprio SUV dall’aspetto robusto e con qualche richiamo al modello originario.

L’aspetto squadrato ed imponente del resto vanno nella direzione della domanda globale di SUV. Sarà un caso ma proprio nelle stesse ora in cui è stato presentato Explorer il gruppo più dinamico nel settore elettrico, quello coreano, ha presentato in Cina Kia EV5, un altro SUV che appare tagliato con l’accetta, del resto in linea con lo stile che a tanti automobilisti globali, dall’Oceano Pacifico al Mare del Nord evidentemente piace.

Pertanto non c’è gran che da meravigliarsi se questo Explorer a zero emissioni locali abbia l’aspetto muscoloso e da “grande” veicolo. Sembrerebbe quasi grande come il cugino americano che presto sarà tolto dai cataloghi europei. Invece non è davvero molto più grande di una Focus, lunga 4,39 metri mentre il nuovo SUV al 100% elettrico non supera i 4,46 m.etri.

Di certo è una sensazione che è ottenuta grazie alla massiccia fiancata dalla linea che inganna con la cintura alta e i passaruota evidenziati, nervature di carrozzeria decise e linee integrate lateralmente fatte apposta per allungare la vettura, o farla sembrare allungata. In effetti Explorer, e torniamo al confronto con la piattaforma MEB, si colloca a metà strada tra l’hatchback ID3 e il crossover ID4 e se tendete a pensare che la cosa sia voluta in base al principio “cane non mangia cane” può darsi che sia così…

Se si passa agli interni invece, l’ispirazione è del tutto chiara e non ha niente a che fare con la voglia di apparire muscolosi oltre misura: Mustang Mach-E è stata la chiara cifra nel design, dal cruscotto allo stesso touch screen verticale da 15 pollici.

Come avviene nell’era digitale sempre più rapidamente l’interfaccia chiamata Sync Move 1 è già stata migliorata e il pannello è mobile per consentire al guidatore di regolarne l’altezza per vederlo meglio, o di abbassarlo per non essere disturbato di notte.

Lo schermo centrale nasconde un vano portaoggetti che si blocca quando l’auto è chiusa, mentre anche la console centrale, nasconde un vano portaoggetti che ha una capacità di 17 litri. (credito foto: ufficio stampa Ford of Europe)

Gli spazi anteriori e posteriori come sulla Mustang Mach-E non dovrebbero creare discussioni, mentre il bagagliaio con 450 litri è più piccolo di quello… di ID4, che di litri ne offre 543. Ma a questo punto occore anche ricordare che il veicolo tedesco è più alto. Quanto agli equipaggiamenti, Ford conserverà il piccolo arsenale-ADAS già evoluto, incluso il cambio di corsia “automatizzato”.

Resta da vedere quali motori e batterie saranno conservati da Ford a partire dalla gamma MEB. Se il marchio americano non svela ancora tutti i dettagli, sappiamo che il suo SUV deve essere vicino ai 500 chilometri di autonomia: in questo caso adotterebbe la configurazione che in Volkswagen appartiene all’ID4 GTX con capacità di batteria da 77 kWh. Se Volkswagen spreme 300 cavalli, Ford con la trazione integrale sarebbe intenzionata a raggiungere i 340 cavalli, secondo quanto asserito da progettisti americani al lancio.

Infine le versioni entry level: potrebbero attestarsi sui 200 e 150 cavalli a seconda dell’abbinare trazione integrale o a due ruote motrici alla batteria da 52 kWh. Intanto è certo che ci sarà la possibilità di ricaricare dal 10% all’80% in 25 minuti e di accedere, entro il prossimo anno, a 500.000 punti di ricarica in tutta Europa.

Ma Ford per molti particolari rimanda all’inizio dell’estate, quando rivelerà la scheda tecnica e ragionevolmente i prezzi, visto che per l’Explorer le prime consegne saranno previste alla fine dell’anno. Un lancio da non sbagliare, considerato che Ford punta a 600.000 esemplari elettrici venduti entro il 2026 e per l’Explorer e il BEV che lo seguirà sta dando l’addio a modelli (come Fiesta e Focus) e anche a fabbriche (come Saarlouis).

Credito foto di apertura: ufficio stampa Ford of Europe