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Il prossimo semestre Polestar 2 più performante e con più autonomia

Pochi giorni dopo il rinnovamento di Volvo XC40 e C40 Recharge, Polestar 2 aggiorna il powertrain elettrico e ora vanta un miglioramento dell’autonomia massima fino a 635 chilometri che mette nel mirino i numeri Tesla Model 3

Con Polestar 2 MY 2024 la giovane “casa elettrica” sta regalando alla sua berlina 5 porte un aggiornamento completo per il model year già ordinabile in molti paesi europei: questo includerà nuovi motori e batterie più performanti. Le prime consegne sono previste nel terzo trimestre. La Polestar 2 rivista sarà disponibile in Italia con listino a partire da €55.800.

Un ritocco sostanziale, non un mero facelift, attende questa vettura della casa del gruppo Geely che per le varianti monomotore saranno analoghe all’aggiornamento ancora fresco di annuncio per i modelli elettrici XC40 e C40 che hanno riportato di attualità la trazione posteriore nel mondo Volvo Cars.

Per la Polestar, però, ingegneri e progettisti sono stati più generosi rispetto ai cugini Volvo. Se si esamina la scheda tecnica di questo aggiornamento alla gamma, Polestar 2 differisce leggermente dai modelli cugini con un massimo di 185 kW per il modello monomotore. Il nuovo motore a magneti permanenti sulla Polestar 2 erogherà fino a 220 kW (in precedenza era di 165 o 170 kW per le varianti monomotore con trazione anteriore, collegati alla capacità della batteria). Anche la coppia massima migliorerà: da 330 a 490 Nm.

La variante con due motori distribuiti sugli assi aumenterà a sua volta le prestazioni grazie a un nuovo gruppo propulsore, coll’unità posteriore fonte di azionamento primaria e supportato sull’asse anteriore da un nuovo motore asincrono. Ciò consente una maggiore potenza totale del sistema di 310 kW, 10 kW più di quelli originali. Col pacchetto prestazioni opzionale, tuttavia, la clientela interessata potrà contare su 350 kW. A far compagnia ai nuovi motori elettrici anche inverter più aggiornati.

Accanto ai powertrain cambiamenti anche per la scelta della capacità del pacco batterie: le varianti long range avranno batterie con 27 moduli realizzati da CATL per 82 kWh totali. La batteria per le versioni della gamma standard ha ancora una capacità di 69 kWh con 24 moduli ed è fornita dai coreani di LG Energy Solution, l’uno fornitore come l’altro ben radicati in Cina dove saranno costruite le prossime Polestar 2. Finora accadeva il contrario: la batteria con 78 kWh era dotata di celle LG, quella più piccola (64 kWh) celle CATL.

Con le batterie più grandi e il powertrain migliorato, aumenteranno anche le specifiche di autonomia con ciclo WLTP. Anche la variante base chiamata Standard Range Single Motor percorrerà fino a 518 chilometri, pari a un incremento di 40 chilometri. Il modello più potente, Long Range Dual engine munito di Performance Pack, conterà su 592 chilometri con la gestione parziale dell’asse anteriore che consentirà al modello a trazione integrale di aumentare di ben 105 chilometri rispetto al passato.

Peraltro qualche logica perdita nelle inerzie della trasmissione esiste ancora: primatista di gamma sarà Polestar 2 Long Range Single Motor a trazione posteriore, in grado di percorrere fino a 635 chilometri (+84). Da notare che la Tesla Model 3 Long Range dichiara 602 chilometri di autonomia oppure 626 con le ruote piccole da 18″.

Le batterie più grandi possono ora essere caricate più velocemente. Con la nuova batteria a lunga autonomia CATL, Polestar specifica fino a 205 kW, che è il massimo usufruibile per un’architettura a 400 volt nelle attuali stazioni di ricarica con connettori europei CCS.

Non sappiamo ancora molto sulla curva di ricarica in cui questo livello può essere mantenuto, comunque sostanziale il salto dal precedente massimo di 150 kW. La batteria dell’autonomia standard dovrebbe essere in grado di essere caricata fino a 135 kW al picco (in precedenza era di 115 kW). Polestar non fa menzione dei tempi di ricarica standard dal 10% all’80% nella nota ufficiale appena diramata.

Novità di design della Polestar 2 è che la griglia anteriore precedentemente nera che ricordava una calandra tradizionale viene sostituita nella gamma del nuovo model year da una cosiddetta “Smart Zone” nel colore della carrozzeria, lanciata sul SUV elettrico Polestar 3 e così definita per gli apparati e sensori digitali che celano sotto di essa, inclusi telecamera frontale e il radar a medio raggio.

Inoltre, ci sono anche alcune modifiche all’equipaggiamento standard. I sistemi di assistenza alla guida come il Blind Spot Information System (BLIS) con assistenza alla sterzata, il Cross Traffic Alert con assistenza alla frenata e il Rear Collision Warning and Mitigation, nonché la telecamera surround view a 360 gradi e gli specchietti retrovisori esterni con oscuramento automatico sono ora di serie.

“Nell’industria automobilistica, è comune che un lifting comporti cambiamenti visivi superficiali che spesso annullano l’intento originale dietro l’approccio progettuale dell’auto”, ha dichiarato Thomas Ingenlath, il CEO. “Per il nuovo anno modello Polestar 2, siamo andati oltre la superficie e migliorato i componenti tecnici e meccanici chiave del propulsore elettrico. Questa è la migliore Polestar 2 di sempre e, grazie al design frontale aggiornato con la nuova SmartZone, anche la più bella”.

L’intervento sulla chimica delle celle ha consentito di tagliare le emissioni di carbonio per le versioni con la nuova batteria da 82 kWh di 1,1 tonnellate, scendendo a 5,9 tonnellate per auto prodotta (credito foto: ufficio stampa Polestar)
Credito foto di apertura: ufficio stampa Polestar