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Per BYD le cose vanno benissimo… e Warren Buffett realizza

Mentre BYD batte le aspettative coi conti semestrali e trimestrali e ora ha alle porte il lancio di tre auto elettriche in Europa e di un marchio premium in patria, il leggendario investitore americano passa all’incasso

Il primo semestre del 2022 per BYD si è chiuso con un utile netto di 3,6 miliardi di yuan, in crescita del 206% rispetto allo stesso periodo del 2021. Il costruttore di auto e batterie di Shenzhen è riuscito a ottenere un utile netto trimestrale di circa 2 miliardi di yuan (quasi $400 milioni), che rappresenta una variazione percentuale positiva del 198% rispetto allo stesso periodo del 2021 e una del 245% confrontata al primo trimestre 2022.

Nel primo semestre i ricavi sono stati di 150,6 miliardi di yuan, del 66% superiori a quelli dei primi sei mesi dell’anno precedente; di questi 109,2 miliardi di yuan ($15,7 miliardi) afferiscono al settore auto, con una crescita del 130% su base annua. Nel secondo trimestre i ricavi sono cresciuti del 68% su base annuale a 83,77 miliardi di yuan e del 25% rispetto a quello del primo trimestre 2022.

Queste cifre ottenuta dalla società un tempo nota soprattutto per l’appoggio del miliardario Warren Buffett si devono soprattutto a 355.021 modelli BYD con la presa (BEV e PHEV, la casa non costruisce più da marzo propulsioni convenzionali) venduti nel secondo trimestre, un miglioramento del 256% delle consegne rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e il 24% in più del primo trimestre 2022.

Nella prima metà dell’anno la quota BYD era cresciuta in Cina al 24,7% del settore dei NEV, le auto con la presa, dove le vendite sono salite del 314,9% a 641.350 esemplari. La quota del mercato nazionale è cresciuta di 7,5 punti percentuali rispetto a quella occupata lo scorso anno, secondo i dati della China Association of Automobile Manufacturers.

Su BYD, che anche nel ramo della batterie sta raccogliendo consensi grazie in particolare all’accordo con Tesla, a cui fornirà le sue Blade Battery basate su celle con chimica ferro-fosfato, e che nel primo semestre ha investito l’equivalente di $935 milioni in ricerca e sviluppo, continua a splendere quindi il sole. Non va scordato che per capitalizzazione di borsa da giugno è diventata la terza società del pianeta, scavalcando Volkswagen (che in questi giorni valeva circa €85 miliardi).

E il suo più noto sostenitore ha deciso quindi che è il momento di una presa di beneficio: una comunicazione ufficiale alla borsa di Hong Kong diffusa oggi ha infatti confermato che Berkshire Hathaway, la società di Warren Buffett, ha ridotto la quota di azioni “H” di BYD detenuta dal 20,49% del capitale totale circolante al 19,92%.

L’anziano miliardario noto nei circoli finanziari come l’oracolo di Omaha ha in effetti immesso sul mercato 1,33 milioni di titoli, realizzando dalla transazione 370 milioni di dollari di Hong Kong ($47 milioni), ma come visto Warren Buffett conserverà comunque una quota sostanziale in BYD. Nel settembre 2008 aveva investito circa $280 milioni.

In effetti, prima che si sapesse dell’operazione, gli analisti di varie società finanziarie avevano inviato ai clienti note molto ottimistiche sulla società, che coi suoi conti ha battuto le loro aspettative: a cominciare dalla relativa sicurezza che sarà centrato l’obiettivo 2022 di oltre 1,7 milioni di auto consegnate.

Insomma se Warren Buffett vende, non c’è ragione di panico: del resto BYD non ha solo gli obiettivi di numeri da sistemare entro fine anno. Mentre in Cina oltre ai suoi modelli escono anche quelli frutto della collaborazione con Toyota, fra circa un mese al Salone Auto di Parigi presenterà la sua strategia per l’Europa, che secondo la casa sarà formata da tre modelli: il SUV Tang EV, la compatta Atto 3 (che in Cina chiamano Yuan+) e la berlina Han EV.

E nell’ultimo trimestre BYD inoltre lancerà anche un marchio premium (come Lexus per Toyota, ad esempio), col quale per la prima volta nella sua storia andrà anche a proporsi al mercato con modelli compresi nella fascia al di sopra degli 800.000 Yuan, puntando anche a vendere anche il primo veicolo al prezzo di oltre 1 milione di yuan (circa $146.000). Insomma, BYD dopo i generalisti sfiderà anche i marchi premium tedeschi, nonché rivali domestici come NIO.

Credito foto di apertura: sito web BYD