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Imminente accordo tra Alleanza franco-giapponese e Waymo: dal software ai robotaxi

La pressione dei costi e la voglia di primeggiare nell’offrire servizi di mobilità stanno spingendo Google e il trio Renault-Nissan-Mitsubishi verso un accordo sul quale “non tramonti mai il sole”

Se confermato, l’accordo imminente appena annunciato da Nikkei sarà un momento indimenticabile in questo periodo di corteggiamenti e convivenze fra giganti della manifattura e della tecnologia: Waymo, la società che ha ereditato programma e progetto della Google-car, starebbe per stringere con l’Alleanza franco-giapponese una partnership  che sarà svelata già in primavera.

I progressi di Waymo nell’accumulare esperienza sulle strade aperte al pubblico coi suoi sistemi a guida autonoma appaiono pressoché inarrestabili e, soprattutto, difficili da uguagliare e migliorare per i progetti analoghi e concorrenti varati dai gruppi auto, da General Motors a Tesla.

Così la travagliata (dopo il caso Ghosn) alleanza di Renault-Nissan-Mitsubishi che ha venduto 10,8 milioni di veicoli nel 2018, prima tra le auto passeggeri, troverebbe nell’esperienza della società diretta dall’ex-Hyundai John Krafcik una risorsa preziosa, sotto forma di oltre 10 milioni di miglia di guida autonoma già messi al sicuro nei server di Mountain View.

La pressione a condividere i costi di sviluppo delle nuove tecnologie è una fonte di ansia crescente in un settore come quello automotive nel quale, come ha verificato Reuters, solo per l’auto elettrica i maggiori gruppi hanno deciso di investire $300 miliardi nei prossimi anni.

A partire da quella cifra si può iniziare a misurare l’impatto dello sviluppo negli altri settori. E l’impegno secondo Boston Consulting Group potrebbe valere, nel settore dei robotaxi, $1,8 trilioni da investire entro il 2035.

Scrive il Nikkei che i partner punteranno ad ampliare la collaborazione dai sistemi di bordo al nascente settore della mobilità-come-servizio. La tendenza per numerosi gruppi dell’auto tradizionale, da Daimler a Toyota, è spostare il focus dalla vendita di veicoli a quella dell’abbonamento all’auto o alla vendita di servizi di trasporto, quello pubblico incluso.

Nissan, che ha iniziato da tempo a lavorare autonomamente a servizi di questo tipo, potrebbe sviluppare insieme agli americani robotaxi e sistemi di prenotazione e pagamento delle corse. Alcune startup, tra cui Drive.AI in Texas, stanno già impiegando furgoni Nissan Evalia per corse in cui i passeggeri sono in mano a computer, sensori e chip. Waymo ha lanciato un analogo e più vasto servizio commerciale di robotaxi a Phoenix, Arizona, basato invece su minivan Chrysler Pacifica ibridi.

Il colosso californiano ha già siglato accordi coi gruppi Fiat Chrysler Automobiles e con Jaguar Land Rover per acquistare Pacifica ed I-Pace da mettere in servizio come robotaxi. Il rapporto con l’Alleanza franco-giapponese diventerebbe interessante per il ruolo che Nissan e Renault hanno nell’auto elettrica a costi accessibili: veicoli elettrici delle dimensioni di Leaf e Zoe avrebbero un potenziale di costo per un robotaxi ben diverso da quello di un SUV sportivo I-Pace, se si guarda all’espansione di un servizio capillare.

Inoltre la contiguità con due case molto attive nella mobilità elettrica è una fonte di potenziali miglioramenti alla prossima generazione di veicoli, senza dimenticare la presenza dei marchi dell’Alleanza sui mercati asiatici, notoriamente superiore a quella di FCA e di JLR.


Credito foto di apertura: ufficio stampa Nissan Motor Co.