ECONOMIA CIRCOLARE

Faraday Institution e NREL insieme nella ricerca sul riciclo delle batterie

Il tema dell’economia circolare sarà la prima delle collaborazioni previste dall’accordo di programma anglo-americano che mette insieme due dei migliori consorzi di ricerca internazionali nelle batterie

Due riconosciuti leader nella ricerca applicata sulle batterie di Regno Unito e Stati Uniti hanno firmato un accordo di programma che stabilisce un rapporto di cooperazione a sostegno di progetti per sviluppare e migliorare celle ad alta capacità, nonché nuovi metodi per il riciclo dei materiali delle batterie per il loro futuro utilizzo nei veicoli elettrici.

L’accordo è stato siglato presso la Royal Institution durante il primo di una serie di workshop sullo stoccaggio di energia. A firmare sono stati chiamati la professoressa Pam Thomas, amministratore delegato della britannica Faraday Institution, e il dottor Peter F. Green, vice direttore di laboratorio per la Scienza e la Tecnologia e Chief Research Officer del NREL (National Renewable Energy Laboratory), ramo del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti.

Sia il workshop che il MOU di Faraday Institution e NREL sono imperniati su aree di reciproco interesse in aree di ricerca chiave sulle batterie: come ridurre la dipendenza da materiali critici nei catodi e garantire la riciclabilità delle batterie.

“La profondità e l’ampiezza delle conoscenze scientifiche nei National Labs degli Stati Uniti e nelle università leader a livello mondiale del Regno Unito è ciò che consente questo tipo di partnership innovativa”, ha commentato nella nota stampa la professoressa Thomas. “Rafforzando le connessioni tra i migliori gruppi di ricerca sulle batterie negli Stati Uniti e nel Regno Unito, accelereremo la scoperta e le scoperte tanto necessarie nei materiali catodici ad alta capacità e svilupperemo percorsi di riciclo per le batterie agli ioni di litio”.

“Un obiettivo importante è stabilire una catena di approvvigionamento sostenibile per i materiali critici, come il cobalto, e stabilire un ecosistema di riciclo delle batterie al litio per recuperare e reintrodurre questi materiali nella catena di approvvigionamento delle batterie. Lo stoccaggio elettrochimico dell’energia è una delle priorità del DOE e sono state stabilite attività di collaborazione tra i laboratori nazionali in questo settore”, ha commentato il dottor Green.

Il NREL dal 2019 è l’amministratore del Lithium-Ion Battery Recycling Prize, una iniziativa che è anche dotata di un fondo da $5,5 milioni per sostenere imprese e startup americane, nonché laboratori e consorzi universitari interessati allo sviluppo del riciclo e dallo scorso aprile è arrivato alla terza fase del suo percorso. Si tratta di uno dei due maggiori programmi americani di sostegno all’innovazione nel riciclo, affiancato dal ReCell Center che si appoggia all’Argonne National Laboratory di Chicago, ma a cui partecipa lo stesso NREL.

Supportata dall’esecutivo del Regno Unito, la collaborazione internazionale di Faraday Institution punta a identificare rapidamente percorsi e soluzioni di uso efficiente dei minerali fondamentali della filiera delle batterie, incorporandone il riutilizzo, riciclo e recupero nella catena di approvvigionamento, e in quest’ottica a Londra sono state stilate precise linee guida nell’ambito di una nuova strategia sui minerali critici.

Alla cerimonia era presente un lungo elenco di noti esperti e addetti ai lavori del settore, tra i quali Peter Faguy del DOE, Tony Harper di UK Research and Innovation, Bill Tumas del NREL, Ilias Belharouak scienziato di punta dell’Oak Ridge National Laboratory e Jud Virden, del Pacific Northwest National Laboratory.

Credito foto di apertura: Adam Gasson via ufficio stampa Faraday Institution