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L’erede elettrica della Passat, ID Aero, giocherà con l’aria

Volkswagen presenta la grande berlina elettrica come concept car che prefigura il modello presto destinato al mercato cinese; la ID Aero costruita a Emden sbarcherà in Europa e negli Stati Uniti nel 2023

Nel giro di pochi giorni arrivano due segnali, due squarci di azzurro in mezzo a nuvole scure. Per chi? Per le prospettive della grande malata del mercato auto: la berlina. Un segnale dal gruppo Stellantis con la proposta della elettrificata 408, a cui segue ora da Volkswagen la conferma, per il momento per il pubblico cinese poi anche per europei e nordamericani, che è stata prevista un’erede per la Passat.

Un’erede però che non è più berlina a 18 carati come il modello che l’ha preceduta; proprio come nel caso della Peugeot 408 la nuova ID Aero, che Volkswagen ha designato per questo difficile compito, si è un po’ impregnata di filosofia da crossover, aumentando un po’ l’altezza da terra rispetto a quello che ci si aspetterebbe da una berlina dura e pura.

Insomma una Passat del 21° secolo ci sarà e non sarà solo una station wagon come sarebbe anche stato lecito supporre, specie pensando a un cliente come quello italiano.

La ID Aero presentata oggi, nel suo nome non fa niente per nascondere quanto sia fondamentale l’aerodinamica per una vettura e a maggior ragione se si tratta di un veicolo al 100% elettrico, come sarà questa, nata sulla piattaforma modulare MEB sviluppata dal gruppo di Wolfsburg. Insomma ID Aero evoce il Cx e le doti di scorrevolezza di questo modello montato su generosi cerchi da 22 pollici e che raggiunge un valore di 0,23.

I rivali di Mercedes-Benz durante una delle ultimissime presentazioni alla stampa specializzata non hanno mancato di sottilineare come i modelli elettrici di medie e grandi dimensioni tendano a utilizzare il 18% della loro energia per spostare il loro peso, ma ben due terzi dell’energia per spostare l’aria. Quindi la scorrevolezza in mezzo ai flussi dell’aria, la resistenza all’avanzamento hanno un impatto maggiore sul consumo delle auto elettriche rispetto al loro peso.

Una lezione che i rivali del gruppo Volkswagen sanno bene, anche nelle competizioni: Porsche con la nuova GT4 Elettrica pesa appena 200 chili più dei modelli convenzionali corrispondenti, e con affinamenti aerodinamici e di meccanica riesce a non perdere nulla in prestazioni rispetto a un modello convenzionale come la vettura della Carrera Cup, e depotenziandola da oltre a 1.000 cavalli a poco più di 600 riesce anche a portare a termine una gara di mezz’ora come le cugine che bruciano combustibili fossili.

Insomma l’aerodinamica è un amico prezioso dei progettisti di auto elettriche e le linee fluide sono quindi particolarmente importanti in grandi berline, segmento a cui certo appartiene ID Aero. E perfezionarla comporta anche limare tutte le irregolarità che portino pregiudizio allo scorrere dell’aria sulla carrozzeria. A cominciare dalla parte anteriore, con un design che ricorda da lontano quello di una Golf 8.

Profili ricchi di spigoli e pieghe non sono un tema nella ID Aero: anche le maniglie delle porte sono retratte in modo da non trattenere l’aria. Una fluidità delle linee che vorrebbe forse anche contribuire a ridimensionare la taglia di un veicolo che è in effetti lungo quasi 5 metri (sebbene le dimensioni esatte non siano ancora state rese note) e con un passo vicino ai 3 metri, che si accompagna alla riduzione degli sbalzi che è un tratto tipico dei modelli al 100% elettrici.

Le linee lisce che impediscono alla macchina di apparire troppo mastodontica si ritrovano anche nell’approcciarsi della matita del disegnatore al trattamento della parte posteriore. Unica concessione tra linee molto sobrie nell’illuminotecnica nella quale le marche del gruppo ci tengono da anni a primeggiare: quella della ID Aero la attraversa da un lato all’altro, fino al logo Volkswagen illuminato, con una sottolineatura vista anche sul Bulli elettrico appena uscito.

La ID Aero che entrerà in produzione da questa Concept Car sarà costruita nella fabbrica tedesca di Emden, convertita alla piattaforma elettrica MEB (credito foto: ufficio stampa Volkwagen AG)

Per il momento gli interni dell’auto non sono definitivi: per cui possiamo attenderci una evoluzione di quanto visto su modelli come appunto quelli nati sulla stessa piattaforma, ID4 e ID5. Quanto al motore, Volkswagen non va per il momento oltre l’annuncio di una batteria con capacità da 77 kWh e un’autonomia WLTP di 620 chilometri.

Caratteristiche che chi ha più dimestichezza con le schede tecniche ha finito per ritenere che inizialmente prevederà un motore da 204 cavali come quello visto sulla ID5, anche se in questo è stato proposto con autonomia di 513 chilometri: merito solo dell’aerodinamica o anche contributo di nuove celle della sua batteria?

Qualcosa da verificare durante i primi test, che non dovrebbero avere luogo immediatamente, perché questa versione è solo una concept car ma come in altri casi vicina alla vettura standard e alcuni dettagli o particolari complicati per le linee di montaggio potrebbero benissimo scomparire. Inizialmente destinata alla Cina, dove è stata progettata e dove viene prodotta, l’ID Aero sbarcherà poi in Europa e negli Stati Uniti nel 2023.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Volkswagen