AUTO

La nuova I7: ammiraglia elettrica BMW da 625 chilometri di «range»

A suggerire il cambio di clima per le elettriche anche tra le ammiraglie, la notizia che in Europa uscirà prima la Serie 7 a zero emissioni rispetto alle convenzionali, attese nel 2023

BMW ha presentato oggi in anteprima mondiale digitale la nuova generazione della Serie 7, inclusa la versione al 100% elettrica I7, che rappresenta il modello di punta della “ammiraglia”.

In Europa nel 2022 verrà inizialmente lanciata solo la versione elettrica pura: ulteriori varianti tradizionali la seguiranno e anche una ibrida plug-in è annunciata per il 2023.

Negli Stati Uniti, in Cina e in altri mercati due motori a benzina e versioni ibridi da 48 volt saranno offerte insieme all’I7 già all’inizio delle vendite, per le quali la casa di Monaco ha annunciato che i prezzi italiani partiranno da €146.000.

Per quanto riguarda l’impronta di base dell’auto, BMW continua (e in misura molto minore questo varrà anche per la prossima piattaforma Neue Klasse) a prendere una strada diversa dai suoi concorrenti premium.

Se Mercedes-Benz con la rivale diretta EQS berlina l’ha separata dalla tradizionale Classe S, costruendo la nuova ammiraglia su una piattaforma elettrica dedicata, BMW rimane fedele alla sua filosofia di guardare a pianali flessibili anche nel segmento di lusso.

Così l’I7 condivide piattaforma e anche molti elementi di design con le versioni convenzionali e la berlina di lusso elettrica pura è un membro integrato di una intera famiglia di modelli. Tuttavia le esigenze delle diverse tecnologie di propulsione hanno inciso nello sviluppo: al posto della batteria e delle unità elettriche, la nuova piattaforma BMW deve essere in grado di ospitare anche motori benzina, diesel e una trazione ibrida plug-in, perché deve essere il cliente a decidere, spiega la casa.

Questo contribuisce a dare anche alla I7 proporzioni da berlina classica, con un cofano anteriore molto lungo: perché può essere condiviso anche da un modello “cugino” con un motore sei cilindri in linea e non solo un compatto motore elettrico lì davanti.

Come gli altri attuali modelli BEV , I7 utilizza il sistema di trazione elettrica tedesco di quinta generazione. Si tratta di motori che sono stati sviluppati per non richiedere il ricorso alle terre rare, basandosi esclusivamente su elettromagneti nel rotore e nello statore.

BMW ha suddiviso i suoi powertrain con un criterio che si ispira alle taglie dei vestiti e può quindi combinare le unità motrici appropriate sugli assi anteriore e posteriore con le rispettive capacità di batteria a seconda del veicolo e della versione.

Nella nuova ammiraglia trovano posto due combinazioni: il modello base si chiama BMW i7 xDrive60 e ha una potenza di 400 kW. Fa ricorso alle stesse varianti del sistema di trasmissione modulare di IX xDrive50 o dell’I4 M50, che infatti eroga una identica potenza di 400 kW: un motore “M” da 190 kW è installato sull’asse anteriore e quello “L” da 230 kW sull’asse posteriore.

La grande differenza rispetto all’I4 è che mentre questo modello è equipaggiato da una batteria con capacità di 80,7 kWh le cui celle possono fornire energia a 400 kW al motore solo per brevi tratti in modalità “boost” scendendo altrimenti a 350 kW, questi paletti sono eliminati con l’I7 xDrive60, grazie alla batteria da 101,7 kWh di capacità. La coppia è di 745 Nm, che consente valori di accelerazione da 0 a 100 km/h in 4,7 secondi.

Oltre alla pura esperienza di accelerazione e all’erogazione di potenza, gli sviluppatori si sono concentrati anche sulla trazione e sulla stabilità di guida. La trama basata su dati e software che tesse la gestione della trazione integrale variabile agisce istantaneamente sui motori e le altre funzioni della trazione e del telaio con lo scopo di garantire un comportamento di guida sicuro in condizioni avverse, anche alla velocità massima limitata elettronicamente di 240 km/h.

Con un consumo con ciclo WLTP misurato nella finestra tra 18,4 e 19,6 kWh/100 chilometri (secondo equipaggiamento), l’I7 xDrive60 promette un valore di autonomia possibile compreso tra 590 e 625 chilometri.

Anche il sistema di rigenerazione, ulteriormente sviluppato rispetto a I4 e IX, dovrebbe contribuire: nell’i7 infatti reagisce non solo a curve e pendenze ma anche, ad esempio, ai semafori.

Il modello di punta, I7 M70 xDrive, seguirà nel corso del 2023: disporrà di una potenza di 485 kW, una coppia massima di oltre 1.000 Nm e potrà accelerare fino a 100 km/h in 4,0 secondi.

Si tratta di previsioni espresse dai progettisti della casa dell’elica basate a partire dall’attuale stato di sviluppo, e questo vale anche per la stima di consumo con ciclo WLTP compresa tra 21,2 e 26,4 kWh/100 chilometri.

Poiché le I7 hanno in comune la medesima batteria con capacità di 101,7 kWh netti, il comportamento di carica è lo stesso per entrambi i modelli: la corrente alternata viene caricata con un massimo di 11 kW (N.d.A. per l’ennesima volta in questi post ripetiamo: meglio di serie 22 kW…), in corrente continua è possibile fino a potenze di 195 kW.

Oltre 200 kW alle colonnine ultra-veloci non sarebbe possibile in un’auto con impianto elettrico da 400 volt e l’attuale standard Combo CCS (massimo 500 ampere). Invece della massima potenza di ricarica, BMW punta a sfruttare al meglio la potenza disponibile dal sistema a 400 volt.

A tale scopo, il sistema di accumulo ad alta tensione dispone di un proprio riscaldatore di flusso da 5,5 kW per portare la batteria nella finestra di temperatura ottimale prima della ricarica rapida. La casa bavarese sottolinea che questo non solo funziona durante l’avvicinamento a una stazione di ricarica, ma può anche essere attivato manualmente senza un percorso verso una destinazione attivo.

Durante il processo di ricarica rapida viene tenuto d’occhio non solo l’eccessivo riscaldamento delle celle ma anche il potenziale eccesso di raffreddamento, per ridurre il loro invecchiamento. Questo grazie a un software di ricarica che è stato migliorato rispetto a I4 e IX e tiene conto delle variabili di stato temperatura, capacità ricaricata e livello di riempimento all’inizio della carica.

Chi ricarica in Europa per la fornitura potrà contare sulla BMW Charging Card (incluso l’accesso per un anno a tariffe Ionity scontate senza tariffa base), un cavo di ricarica Mode 3 per stazioni di ricarica pubbliche e un Flexible Fast Charger.

Per alcuni aspetti, la versione elettrica ha influito sull’intera Serie 7, ad esempio nelle maniglie delle porte a scomparsa aerodinamicamente, disponibili anche per il motore tradizionale. E la versione con passo allungato, un tempo comune per berline di lusso di questo tipo, è ormai storia: la grande batteria richiede comunque molto spazio di installazione tra gli assi, il passo lungo 3,22 metri (cinque millimetri in più) quindi è diventato lo standard.

Anche il passo lungo e la carreggiata leggermente più larga contribuiscono al comfort. Per garantire che l’auto rimanga maneggevole in curva o in un parcheggio, BMW ha adottato la sterzata anche sull’asse posteriore, per ridurre il raggio di sterzata della I7 a soli 0,8 metri. La sospensione pneumatica adattiva a due assi con ammortizzatori a controllo elettronico è di serie.

La BMW aveva già rivelato la controversa forma del “doppio rene” illuminato della I7 in un’immagine teaser qualche settimana fa: l’illuminazione del contorno accentua ancora di più questo simbolo ormai inconfondibile.

Con l’anteprima della nuova serie di modelli, è chiaro che la BMW ha optato per I7 anche per le luci anteriori suddivise, come sono state presentate la settimana precedente sul restyling del SUV X7: le luci di marcia diurna e gli indicatori di direzione formano un blocco, i fari principali si trovano sotto.

Dal momento che la nuova generazione non solo è aumentata di 13 centimetri in lunghezza a 5,39 metri, ma l’auto è diventata anche più alta di 5,1 centimetri, le proporzioni della berlina rimangono inalterate. La vista posteriore è caratterizzata da linee orizzontali, le luci a LED si estendono molto nelle sezioni laterali, come è comune ad altri modelli BMW.

All’interno, l’I7 sembra abbastanza convenzionale anche rispetto a una IX. Ma BMW si affida alla digitalizzazione e installa touchscreen di grandi dimensioni: il clou è sicuramente il monitor 8K da 31 pollici “BMW Theater Screen”, che può ruotare fuori dalla sede scendendo dal tetto per creare un’atmosfera cinematografica sul sedile posteriore.

Nella parte anteriore, nonostante il touchscreen con BMW.OS8, c’è ancora il familiare pulsante rotativo e anche i tradizionali pulsanti del volante, mentre altri si basano su superfici sensibili al tocco, con una conferma della cautela tedesca nello sposare il tutto-schermo.

Il volume del bagagliaio è di 500 litri, circa 40 litri in meno rispetto a quello dei motori a combustione. La capacità di traino massima per la serie 7 è stata finora genericamente dichiarata da BMW solo fino a 2,1 tonnellate: quale variante di propulsione riguardi e cosa sia possibile con l’I7 non è per ora menzionato.

Credito foto di apertura: ufficio stampa BMW Group