Dalla I4 alla Neue Klasse, BMW dice addio alle convenzioni
BMW presenta le prime immagini della prossima I4, ma a far rumore è il progetto varato per il 2025 e oltre: per modelli che nasceranno da piattaforme elettriche e digitali e soprattutto basate sull’economia circolare oltre ogni aspettativa
Alla conferenza stampa annuale BMW gli sguardi si sono giocoforza puntati molto sulle prime immagini della I4 inversione definitiva, a un anno dal lancio dell’I4 Concept. È cambiata molto poco rispetto ad allora, la gran coupé quattro porte sportiva che avrà anche una versione M Performance e che ha un ruolino di marcia in anticipo, di tre mesi sugli obiettivi originali, a inizio autunno.
La scheda delle varie versioni sarà rivelata in seguito, ma la casa bavarese conferma che avrà un’autonomia fino a 590 chilometri e potenze fino a 530 cavalli, con accelerazione 0-100 km/h in circa quattro secondi.
Ma nella conferenza Oliver Zipse e i suoi manager si sono soffermati molto più a lungo su conti e programmi: per il 2021 in corso, per cominciare, si aspettano di migliorare vendite, profitti pre-tasse e margine EBIT che dovrebbe collocarsi tra 6 ed 8% rispetto al 2,7% del 2020.
Un flusso positivo nel quale l’elettrificazione della gamma (oltre a consentire di raggiungere gli obiettivi europei 2020 sulla CO2) dovrebbe portare un contributo significativo, sebbene la fretta di mettere sistemi a zero emissioni a Monaco di Baviera appaia molto minore di quella recente mente trasmessa dai gruppi Volkswagen o Volvo.
Nel 90% della gamma della marca tedesca entro il 2023 ci sarà almeno un modello elettrico puro. Entro il 2025 BMW prevede di aver raggiunto due milioni di consegne globali di elettriche al 100%. Il numero di immatricolazioni di questo settore dovrebbe continuare con una crescita annuale del 20% tra il 2025 e il 2030.
Alla fine della decade si prevede di raggiungere un totale di circa dieci milioni di unità, cifra nei quali è inclusa una parte costituita di modelli a idrogeno. Inoltre il gruppo ha ampliato la sua previsione rivolta all’Europa che prevedeva nel 2030 metà della flotta fatta di auto a zero emissioni, per allargare questo 50% di vendite al 100% sostenibili all’intero mercato globale.
Un contributo importante lo apporterà verso la metà della decade una nuova piattaforma, per il cui nome Neue Klasse, BMW ha attinto alla storia della marca: si tratta della famiglia di veicoli prodotti tra il 1961 e il 1972.
Dal 2025 una Neue Klasse per il 21° secolo, con un pianale nato per i soli propulsori elettrici che andrà di pari passo con la ridefinizione degli spazi interni, sempre più ben vivibili, e studio dell’aerodinamica calibrato sulle necessità della propulsione a zero emissioni locali.
Con la Neue Klasse BMW sembra rinunciare all’approccio precedente che puntava ad alternative open per arrivare alla riduzione di emissioni, forse più vicino a quello Toyota, attribuendo molta importanza anche ad ibride per il presente e alle fuel cell per il futuro.
Una posizione che, per le ricadute sull’impulso alle politiche tedesche ed europee e ai relativi sussidi ed incentivi in passato aveva portato a scontri interni al gruppo confindustriale tedesco VDA, nel quale il numero uno Volkswagen Herbert Diess ha sempre spinto per un appoggio incondizionato all’auto elettrica pura, mettendo da parte anche l’idrogeno.
Sono tre gli aspetti essenziali del nuovo progetto col quale BMW si avvierà per la strada dei modelli nati per la propulsione elettrica: una architettura di software e connettività completamente nuova, una nuova famiglia di batterie e di powertrain radicalmente più efficiente e ultimo aspetto, ma non in ordine di importanza, le opportunità derivanti dal riciclo e dall’economia circolare inserite nella realizzazione della produzione fin dal livello iniziale di progettazione.
Un aspetto, quello della sostenibilità della catena della fornitura a valle in cui a Monaco sembrano sorpassare per determinazione anche i gruppi Volvo o Volkswagen. “Nel 2017, per la prima volta, il genere umano ha estratto oltre 100 miliardi di tonnellate di materiali grezzi in un solo anno: un trend al quale dobbiamo reagire anche noi nel settore automotive ”, ha detto Zipse. “Chi desidera usare le scarse risorse del pianeta per supportare il proprio business model avrà bisogno di buone ragioni per farlo in futuro”.
Con queste premesse BMW ha deciso che la Neue Klasse in uscita nel 2025 avrà una proporzione di materiali secondari inseriti nei processi di manifattura (come acciaio, alluminio, plastica) che dovrà aumentare considerevolmente per minimizzare l’estrazione di materie prime. L’approccio futuro sarà di utilizzare materiali secondari ovunque i fattori della qualità e della disponibilità lo consentano.
Forse il gruppo bavarese non avrà presto la quota più ricca di modelli elettrici nella flotta ma, ha commentato Zipse: “siamo intenti ad assicurarci che l’auto elettrica più verde sul mercato sia fatta da BMW”.