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DR Automobiles passa all’elettrico, attingendo al mercato dove quelle auto dominano

La casa di Massimo Di Risio a Ginevra ha presentato il SUV al 100% elettrico DR3 EV: 122 cavalli, batteria con capacità di 54 kWh e autonomia di 401 chilometri misurati con ciclo NEDC

La DR Automobiles dell’imprenditore ed ex-pilota gentleman Massimo Di Risio è stata una società che ha fatto da battistrada alla collaborazione con i produttori cinesi. Al Salone di Ginevra approfitta di un contributo proveniente dal più grande mercato dell’auto elettrica per proporre una anteprima di un SUV basato sulla Tiggo 3xe prodotta dalla cinese Chery, un gruppo che nel 2018 ha migliorato dell’11% le proprie vendite complessive in patria, anche se non è ancora salita sul podio dei produttori di veicoli elettrici.

La DR3 EV andrà ad aggiungersi ai modelli convenzionali della casa molisana (nel 2020 con ogni probabilità) spinta da un motore elettrico in grado di esprimere una potenza di 90 kW (122 cavalli CV) e 276 Nm di coppia. La batteria agli ioni di litio ha una capacità di 54,3 kWh e pesa 385 chili.

L’autonomia dichiarata secondo il vecchio ciclo di omologazione NEDC è di 401 chilometri, e si nota la scheda tecnica di stampo cinese della DR3 EV nel fatto che viene anche indicata una autonomia di 500 chilometri a velocità costante di 60 km/h, tipica delle schede cinesi, forse perché a quella clientela interessa fare paragoni di autonomia nel traffico delle metropoli.

L’italiana DR con la sua elettrica al 100% si propone di fare leva sulla manifattura di un mercato come quello cinese che conta su grandi numeri, e sorprendentemente sappiamo che ha avuto compagnia quanto a partire da un modello del paese asiatico per proporre un modello con un proprio marchio.

In Cina Toyota, FCA, Honda e Mitsubishi stanno facendo la stessa cosa partendo da un modello di SUV prodotto da Guangzhou Automobile Group Co., meglio nota come GAC Motor. Il Toyota ix4 oppure il Mitsubishi Eupheme in effetti hanno i badge delle marche che li commercializzano sul cofano posteriore, ma portano gli scudetti della casa cinese sulle griglie anteriori.

Una soluzione curiosa e certo atipica, che ha a che fare con le emissioni. Dal 2019 sono entrati in vigore nuovi limiti sulle emissioni delle rispettive flotte, cui si può rispondere solo con auto elettriche o a basse emissioni come le ibride ricaricabili. Tutti hanno iniziato programmi di vendita di auto elettriche pure (ad esempio Honda proprio con la stessa azienda cinese).

Non basta: i costruttori giapponesi e FCA hanno deciso di fare ricorso all’aiuto di GAC Motor (già partner locale di ciascuno in joint-venture separate) e in particolare al Trumpchi GS4. Si tratta di un SUV che è prodotto dal 2015 e che dal 2017 dispone anche di versione ibrida plug-in, proprio la soluzione che può fare comodo per limare i valori di emissioni delle rispettive flotte.

 


Credito foto di apertura: DR Automobiles