CATL prepara già la terza generazione di batterie CTP
Il primo produttore globale di batterie aggiorna la tecnologia che fa a meno dei moduli per assemblare le celle e con Kirin promette il 13% di densità di energia in più della migliore cella Tesla
Il forum China EV 100 raccoglie periodicamente accademici, imprenditori ed addetti ai lavori della mobilità elettrica e spesso è occasione di presentare piani e novità. Molto interessante quella che Wu Kai, il numero uno della tecnica CATL ha svelato in questa circostanza, con la presentazione della terza generazione di batterie basate su tecnologia CTP (cell-to-pack), prive di moduli, nei quali le singole celle oltre che assicurare il fluire dell’energia hanno ruoli strutturali.
Battezzata Kirin o Quilin secondo le diverse trascrizioni dal cinese, si tratta di un pacco batterie che Wu ha definito in grado di raggiungere a parità di chimica e dimensioni il 13% di capacità in più rispetto a un pacco batterie che assembli insieme le nuove celle cilindriche 4680, ovvero quelle svelate da Elon Musk e Drew Baglino al celebre Battery Day. Il riferimento non sembra casuale, visto che CATL è già un fornitore Tesla (e sta anche progettando di aprire una Gigafactory americana).
Wu ha detto durante il forum che, sebbene la sua azienda confermi una adesione sempre più entusiastica al concetto di cambio rapido delle batterie o battery swap anche per i veicoli commerciali, l’analisi dei gusti degli automobilisti conferma che resta vivo l’interesse per la possibilità di percorrere lunghe distanze con una singola carica. A questo contribuiranno pacchi batterie come il Kirin, che sarà commercializzato dal mese di aprile, ma anche lo sviluppo di versioni più convenzionali di celle ad alte prestazioni.
In questo ambito CATL prevede a partire dal prossimo anno la produzione in serie di celle con chimica NCM 811 ad alta percentuale di contenuto di nichel che sono attualmente migliorate con maggior controllo dei fenomeni di thermal runaway, l’improvviso picco di temperature delle celle che porta in casi estremi a incendi. I primi esemplari di questo tipo di celle risale ormai al 2020, ma la cella sta diventando sicura a sufficienza da supportare in tranquillità pacchi di grande capacità in grado di accompagnare veicoli per 1.000 chilometri di autonomia.
In Cina si è creata nella stampa specializzata una certa curiosità sulla prima destinazione di questo pacco, e alcune testate suggeriscono che sarà la batteria da 150 kWh anticipata da NIO per la versione al top di gamma della nuova berlina elettrica ET7 appena entrata in produzione. Ma altre fonti indicano invece nella startup delle batterie WeLion il fornitore, con una densità di energia gravimetrica di 360 Wh/kg e la produzione prevista tra fine anno o inizio del 2023.
Wu non si è soffermato sul contratto di fornitura per confermare o smentire, ha invece resi noti i valori di densità di energia, che in Cina sono pubblici secondo normativa al contrario di quanto possono sapere gli automobilisti occidentali.
Abbinata a celle con chimica a base ferrosa LFP, le batterie CATL CTP 3.0 avranno densità di energia gravimetrica ≥160 Wh/kg e ≥290 Wh/L. Se i pacchi saranno abbinati a celle con chimica NCM (nichel, cobalto, manganese) i valori massimi raggiungibili saranno di ≥250 Wh/kg e ≥450 Wh/L.
Come noto CATL sta lavorando anche all’implementazione del concetto di cella strutturale che supererà il cell-to-pack per integrarle direttamente nel telaio, con tecnologia CTC (ovvero cell-to-chassis).
La società prevede di poter collocare i primi esemplari in veicoli elettrici prodotti in massa verso il 2025, e lo valuta un passo determinante per raggiungere la parità tra costi di veicoli elettrici (con autonomia media di 800 chilometri in ciclo NEDC) e quelli convenzionali. La tecnologia solid state per la produzione CATL invece fa parte di una roadmap più a lungo termine, termine che si può interpretare come la fine del decennio.