POLICY

Il Parlamento europeo approva la nuova direttiva sulle batterie

Più attenzione al riciclo, più cura nella certezza dei costi umani imposti alla filiera (soprattutto quella estrattiva) nelle nuove norme che diventeranno definitive a inizio estate, suscitando però qualche timore nell’associazione di settore EUROBAT

Oggi il Parlamento europeo ha approvato l’adozione di un nuovo regolamento continentale sulle batterie che sostituirà la ormai obsoleta direttiva del 2006, per adattarla all’evoluzione tecnologica e industriale nonché agli obiettivi ambientali dell’Unione, dal Green Deal al Fit for 55.

Sono stati 584 i voti favorevoli, 67 i no e 40 gli astenuti sul testo-base predisposto dalla Commissione europea. Questo regolamento passerà al cosiddetto “trilogo”, ossia il negoziato tra Commissione, Parlamento e Consiglio europeo che sfocerà all’adozione formale del regolamento da parte di quest’ultimo.

La Francia in particolare tramite il presidente della commissione parlamentare su Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare Pascal Canfin ha spinto molto per arrivare ad una approvazione rapida che si conclusa entro la presidenza di turno.

Alla proposta della Commissione sono state apportate modifiche, includendo ad esempio le batterie di ebike e monopattini nelle norme, mentre altri temi come la definizione di responsible mining (un “bollino” per premiare l’attività estrattiva considerata sostenibile nato nella legislazione francese) sarà esaminata in sede europea in seguito.

Diversi gruppi ambientalisti hanno visto con favore questa approvazione, sia riguardo agli aspetti di conformità ambientale che riguardo ai controlli per vedere se le loro materie prime sono di provenienza responsabile (per evitare il sourcing da siti estrattivi dove si opera ai limiti della schiavitù, come è avvenuto in passato).

Qualche timore esiste da parte loro sul rischio che alcune le regole che devono ancora essere approvate dai governi dell’UE possano ritardare l’introduzione di elevati obiettivi di riciclo (che peraltro riscuotono sempre crescente interesse da parte dell’impresa) e sui controlli di due diligence da parte dei produttori di batterie.

Alex Keynes, responsabile dei veicoli green presso Transport & Environment, ha dichiarato in una nota della ONG: “Questo mette l’Europa saldamente sulla strada di un futuro sostenibile a emissioni zero. Le batterie che sostituiscono la combustione del petrolio dovranno essere prodotte con energia verde, realizzate con metalli provenienti da fonti responsabili e completamente riciclate alla fine della loro vita. Oggi vengono allestite fabbriche di batterie in Europa, quindi eventuali ritardi negli obiettivi di riciclo e nei controlli sui materiali di provenienza responsabile sono indifendibili”.

Secondo il progetto di legge, i produttori di batterie dovranno affrontare controlli sulle loro catene della fornitura per garantire che eventuali violazioni ambientali o dei diritti umani siano identificate e affrontate. I limiti sulle emissioni di carbonio causate dalla produzione di batterie ridurranno ulteriormente il loro impatto climatico e aumenteranno il vantaggio climatico dei veicoli elettrici rispetto alle auto con motori termici.

A partire dal 2026, le materie prime chiave dovranno essere riciclate a fine vita di ciascuna cella: il 90% del contenuto di nichel, rame e cobalto e il 70% di litio (rispetto al solo 35% proposto dalla Commissione europea). Ciò contribuirà a garantire una fornitura interna critica di metalli per batterie e a compensare la necessità di nuove attività minerarie.

Richard Kent, ricercatore sui diritti umani e la transizione energetica presso il Segretariato di Amnesty International, ha dichiarato: “Questo è un passo incoraggiante nella giusta direzione da parte del Parlamento europeo. Le batterie sono fondamentali per la transizione energetica e garantire che siano libere da violazioni dei diritti umani e danni ambientali deve essere una priorità assoluta per i legislatori dell’UE. Il rispetto dei diritti e dei mezzi di sussistenza delle comunità indigene e in prima linea deve essere rispettato a tutti i costi. Avere rigorosi requisiti di due diligence sull’estrazione e la lavorazione dei metalli chiave delle batterie può aiutare a salvaguardare questi diritti e costituirà un forte precedente per la regolamentazione altrove”.

L’associazione di settore EUROBAT non ha accolto favorevolmente la posizione complessiva del Parlamento europeo, perché è convinta che questa nel confronto che coinvolgerà il “trilogo” renderà più difficile negoziare un quadro normativo appropriato agli scopi che si vogliono raggiungere per la direttiva sulle batterie.

Ciò, secondo l’associazione, potrebbe avere effetti controproducenti al sostegno del settore delle batterie al percorso di de-carbonizzazione dell’Europa e il raggiungimento dei suoi obiettivi di sicurezza energetica.

A suscitare timori oltre ai valori percentuali di materie prime riciclate che dovranno essere inclusi in futuro, ci sono aspetti legali come la definizione di batteria che, secondo EUROBAT, dovrebbe riferirsi nella nuova direttiva ai prodotti finiti pronti all’uso per evitare costi amministrativi aggiuntivi per batterie, moduli e confezioni prodotti in Europa, rispetto alle batterie importate pronte all’uso.

Inoltre la definizione di produttore e l’assegnazione della responsabilità estesa del produttore dovrebbero prendere in considerazione l’operatore del mercato che ha accesso alle apparecchiature che incorporano batterie.

Pertanto, i produttori di apparecchiature originali (ossia gli OEM, per il linguaggio comune i gruppi auto o dell’elettronica) dovrebbero assumersi la responsabilità del produttore se le batterie sono immesse sul mercato incorporate nelle apparecchiature.

Varie ONG internazionali che oltre a T&E ed Amnesty International hanno appoggiato la proposta, hanno chiesto ai ministri dell’Ambiente dell’Unione Europea di superare le proposte per ritardare i controlli di due diligence e gli obiettivi di riciclo quando si incontreranno il 17 marzo. Il Parlamento e i governi dell’UE dovrebbero finalizzare la nuova direttiva sulle batterie entro la fine di giugno.

Credito foto di apertura: ufficio stampa BMW Group