BATTERIE

Si faranno attendere una ventina di mesi le celle 4680 Panasonic per Tesla

A breve termine per equipaggiare con le nuove celle ad alte prestazioni i suoi veicoli sembra Elon Musk possa contare solo sull’impianto californiano, aspettando Austin e Berlino

Il primo (e ancora attuale) partner Tesla nella produzione di celle per auto elettriche, Panasonic, oggi ha confermato formalmente che entro la fine dell’anno fiscale che termina a marzo 2024 sarà in grado di avviare la produzione su scala commerciale delle nuove batterie agli ioni di litio che sono essenziali per consentire alla casa di Elon Musk di continuare l’espansione della propria gamma e delle quote di mercato globali.

I giapponesi, che produrranno le nuove celle 4680 in un impianto nazionale (al contrario di quanto avviene per il più tradizionale formato 2170 prodotto in una fabbrica nel Nevada, lo si vede nella foto di apertura accanto a quello nuovo colorato di giallo) avevano svelato a ottobre 2021 i primi esemplari di pre-produzione di queste batterie, il cui nome si deve al formato: larghezza 46 millimetri e altezza 80.

Musk aveva anticipato come questo componente sia fondamentale per il futuro della propria casa automobilistica in occasione di un evento, il Battery Day, dall’impatto duraturo. La tempistica ufficialmente definita da Panasonic oggi sembra comportare che, nel migliore dei casi, le prime consegne di celle per i pacchi batterie di veicoli Tesla (oltre alle Model Y e 3 saranno fondamentali per il successo di Semi e Cybertruck) possano avvenire negli ultimi mesi del 2023.

Il flusso di fornitura Panasonic su larga scala disponibile solo a fine 2023, significa che Tesla potrà contare a breve termine soltanto sulla produzione di celle 4680 della linea-pilota che è stata realizzata accanto alla ormai storica fabbrica di Fremont. Lì a metà febbraio era già stato raggiunto il traguardo di un milione di pezzi costruiti.

Da Kato Road escono già celle 4680 che sono state inviate ad Austin per essere montate su Model Y costruite in Texas, mentre la casa ha già confermato che le Model Y che a inizio primavera cominceranno ad uscire dalla nuova fabbrica tedesca saranno ancora equipaggiate con le attuali celle 2170.

Tesla non ha nascosto di voler costruire le nuove celle 4680 anche Texas e in Brandeburgo: al momento appare improbabile che l’inizio della produzione tedesca possa precedere di molto quella Panasonic.

Molto più rapido invece potrebbe essere il ramp up ad Austin, che secondo Electrek, la testata specializzata in notizie sulla casa americana, avrebbe un obiettivo di capacità a regime di ben 100 GWh l’anno, quasi tre volte i volumi iniziali raggiunti dall’impianto di Spark, in Nevada.

Le celle 4680 sono circa cinque volte più grandi dei formati precedenti che sono destinati a sostituire, rendendo più facile abbassare i costi di produzione di ciascun veicolo, anche grazie a miglioramenti come l’assenza di tab, le linguette alle estremità delle celle che vengono saldate, a processi di rivestimento a secco che fanno a meno di solventi e ad altri aggiornamenti molto vantaggiosi nei risultati, miglioramenti che sollevano però sfide in progettazione e per le linee di montaggio, dove lo spazio per errori ed imprecisioni si riduce ulteriormente rispetto alla produzione di altre celle.

I giapponesi stanno completando due linee per le nuove celle nella loro fabbrica a Wakayama, un impianto da circa 100.000 m2 aperto nel 1991 nella zona occidentale del Giappone da cui proviene la famiglia del fondatore Konosuke Matsushita e dove, secondo il solitamente bene informato quotidiano finanziario Nikkei, Panasonic avrebbe già investito 80 miliardi di yen, circa $692 milioni.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Panasonic