Anche nel 2021 leader della fornitura globale di batterie è stata CATL
Il gruppo cinese ha portato la capacità a 96,7 GWh a fine 2021, frutto anche dell’effetto-Tesla: adesso CATL si difende da una LG Energy Solution pronta a grandi investimenti per essere leader
Anche lo scorso anno il gruppo cinese CATL si è confermato il maggior produttore mondiale di batterie per auto elettriche: è il quinto anno consecutivo, secondo i dati della società di ricerche di mercato coreana SNE Research.
Alla fine del 2021 CATL aveva raggiunto una capacità installata di 96,7 GWh, quasi triplicando quella di 36,2 GWh con cui era stata leader nel 2020. Nel corso di quell’anno, con gli effetti della crisi sanitaria più acuti sulla Cina, CATL per alcuni mesi aveva perso lo scettro a vantaggio di LG Chem, oggi diventata LG Energy Solution, ma a fine 2020 si era già riportata in vetta.
CATL ha occupato una quota del 32,6% del mercato globale delle batterie per autoveicoli agli ioni di litio, mentre si sta già attrezzando per essere presente in altre alternative, come gli ioni di sodio. Il podio del 2021 come prevedibile è stato monopolizzato da gruppi asiatici, ma CATL era la sola presenza cinese: secondo la valutazione degli esperti di SNE Research alle spalle della leader LG Energy Solution si è classificata al secondo posto con una quota di mercato del 20,3% a cui ha fatto riscontro una capacità totale di 60,2 GWh. Il terzo gruppo è stato Panasonic, con una capacità installata di 36,1 GWh e una quota di mercato del 12,2%.
La presenza di questi tre colossi sul podio delle vendite globali, incidentalmente tutti e tre fornitori di Tesla , comporta anche che la loro quota di mercato combinata sia stata del 65,1%, per 193 GWh di capacità installata complessiva su un mercato che alla fine dell’anno scorso valeva una capacità complessiva di 296,8 GWh, il doppio rispetto al 2020, con una crescita percentuale su base annua del 102,3%.
Dove si notano in particolare le crescenti ambizioni dei produttori cinesi di celle per veicoli elettrici (ma anche per l’accumulo stazionario ed altri impieghi) è nella Top10: ci sono stati nel 2021 in totale cinque gruppi basati nel Regno di Mezzo. Quello che colpisce rispetto agli altri rivali asiatici è in particolare la capacità diabolica di triplicare o quasi la produzione in poco tempo.
La quarta della classifica, BYD, aveva una capacità 2021 di 26,3 GWh per una quota di mercato dell’8,8%, cresciuta in modo vertiginoso rispetto ai 9,8 GWh del 2020. Anche l’ottava e decima della classifica, Gotion High-Tech e SVOLT Energy Technology, hanno quasi triplicato la produzione, sebbene per il partner Volkswagen e per la neo-costruttrice di batterie in Europa il compito fosse più agevole rispetto a quello di CATL o BYD, partendo da livelli inferiori ai due colossi. E tuttavia non si può non rimarcare che proprio SVOLT abbia registrato la crescita più rapida, con vendite più che quintuplicate nell’ultimo anno.
Il secondo gruppo presente sul podio (e migliore tra i coreani) LG Energy Solution, è da parte sua riuscito ad aumentare la capacità del 70%, in particolare grazie alle vendite a Tesla in Cina, ma anche a quelle a Volkswagen per la famiglia ID e ad altri partner abituali come Renault. Di fronte a un mercato che corre peraltro il gruppo coreano vuole espandersi e l’entusiastica accoglienza in borsa al KOSPI di Seoul gli ha assicurato i miliardi da spendere con cui riuscirci.
Dopo la conferma di grandi investimenti insieme al gruppo General Motors nella joint venture Ultium Cells, ha deciso nelle scorse ore anche di espandere la fabbrica più vecchia di cui dispone in America (nel Michigan, nei dintorni di Holland), portandone la capacità dai 5 GWh originari a circa 25 GWh, grazie a un piano da $1,7 miliardi, secondo un quotidiano finanziario della Corea del Sud.
Da parte sua SK On è riuscita a raddoppiare la sua capacità e si è classificata al 5° posto con una quota di mercato del 5,6% che potrebbe crescere grazie alla fornitura a Ford anzitutto e in seconda battuta a Volkswagen, mentre la terza coreana, Samsung SDI è cresciuta del 50% a 13,2 GWh e si è classificata al 6° posto con una quota di mercato del 4,5%, ma quest’anno punta a riprendere il volo grazie a nuovi contratti.
Uno dei gruppi storici, AESC Envision, nato giapponese ma diventato parte di un conglomerato cinese, è entrato nella top10 al nono posto, ma è riuscito ad aumentare la propria capacità produttiva di solo 0,3 GWh rispetto al 2020. Peraltro la produzione dovrebbe decollare presto grazie a importanti progetti: da un lato col partner storico Nissan in Inghilterra, ma anche con Renault in Francia, di cui sarà un futuro fornitore essenziale, in alternativa alla startup transalpina Verkor, i cui numeri si faranno ancora aspettare per qualche anno.