7 giorni di business che cambia la mobilità: 10 – 16 gennaio 2022
I protagonisti della settimana: Alees, Battery Resources, BMW, BYD, FPT Industrial, Freyr, Hey Charge, Iveco Bus, LG Energy Solution, Microvast, Nuro, Talon Metals, Tesla, Waymo
11 gennaio: Tesla firma un accordo per la fornitura di nichel estratto negli Stati Uniti, in Minnesota, dando fiducia al progetto della miniera Tamarack di Talon Metals Corp. L’accordo cade praticamente nei giorni in cui del metallo così necessario anche a molti tipi di celle che spingono i veicoli elettrici si parla soprattutto per i massimi raggiunti sui mercati delle materie prime. Nel 2020 l’amministratore delegato Tesla Elon Musk aveva espresso preoccupazione al riguardo chiedendo al settore estrattivo di produrre più nichel, in un modo rispettoso dell’ambiente. Acquistando dal progetto Talon Metals, che ha una joint venture con la più nota Rio Tinto prevista per l’apertura entro il 2026, Musk si assicura il metallo negli Stati Uniti con una filiera più corta per le sue Gigafactory di batterie Tesla in Texas e Nevada. Nel 2021 Tesla aveva firmato accordi di fornitura di nichel con BHP per materiale proveniente da siti estrattivi in Australia e dalla Nuova Caledonia. Per il progetto che ha suscitato ora l’interesse di Tesla, Talon Metals prevede di utilizzare una tecnologia che le consentirà di aspirare l’anidride carbonica dall’atmosfera e di legarla chimicamente (e conservarla in permanenza) alle che fanno parte del suo progetto Tamarack. Il successo nell’applicare questo processo, ancora in fase di test, le consentirebbe di commercializzare il nichel come carbon neutral, un fattore discriminante per ogni impresa che intenda commercializzare prodotti sostenibili. Tesla prevede di acquistare 75.000 tonnellate di concentrato di nichel in sei anni, oltre a quantità minori di cobalto e minerale di ferro, mentre non è ancora noto dove Tesla farà raffinare il concentrato di nichel. Gli Stati Uniti non hanno raffinerie di nichel.
12 gennaio: Microvast e FPT Industrial si occuperanno della fornitura del sistema completo di batterie per un nuovo autobus elettrico urbano e interurbano Iveco Bus: l’Iveco Bus Crossway LE Electric che sarà presentato entro la fine dell’anno e le cui prime consegne potrebbero avvenire a partire dalla metà del 2023. Microvast ha sviluppato un pacco batterie ad alta densità di energia e una capacità compresa tra 400 e 466 kWh per il modello, a cui la divisione berlinese della società americana fornirà celle e moduli per batterie dai suoi impianti di produzione in base ai requisiti previsti dal progetto di FPT Industrial. La divisione del gruppo CNH Industrial, cui fa capo anche Iveco Bus, assemblerà quindi i pacchi batteria nel proprio stabilimento di Torino. FPT Industrial guiderà l’integrazione meccanica e termica delle batterie Microvast nei corrispondenti veicoli commerciali, in questo caso l’Iveco Bus Crossway LE (Low Entry) per un autobus urbano e interurbano con un design a pianale ribassato. Il progetto Iveco Bus Crossway LE Electric completa il progetto del nuovo furgone Iveco E-Daily, che sarà lanciato a fine 2022, e potrà contare su batterie modulari con capacità compresa tra i 37 e i 111 kWh.
11 gennaio: la startup Battery Resources ha iniziato a costruire un impianto commerciale per il trattamento e riciclo delle batterie agli ioni di litio a Covington, in Georgia, che dovrebbe entrare in funzione già nell’agosto 2022. L’impianto avrà una capacità di lavorazione di 30.000 tonnellate. La società, tra i cui finanziatori c’è il gruppo Jaguar Land Rover, nel progetto sta già investendo $43 milioni e creando un organico di 150 persone. La società afferma che il sito è strategicamente posizionato vicino a diversi centri di produzione di veicoli elettrici e Gigafactory. La fabbrica è circa 50 chilometri dalla metropoli di Atlanta. Nello stesso stato SK On sta costruendo due fabbriche gemelle di batterie per fornire, tra gli altri, Volkswagen e Ford. Nella Sun Belt producono Volkswagen in Tennessee, Mercedes-Benz in Alabama, BMW e Volvo Cars in due siti entrambi nella Carolina del Sud. I piani a lungo termine di Battery Resources includono l’apertura di ulteriori siti di riciclo in Nord America, Europa e Asia per elaborare fino a 150.000 tonnellate di materiale indispensabile alle celle agli ioni di litio. Inoltre l’azienda sta considerando di aprire un ulteriore impianto per la produzione di materiali catodici nel 2023. I processi attuali sono destinati al riciclo di materiali da celle con chimica NMC (nichel manganese cobalto), NCA (nichel cobalto alluminio), ma anche quelle LFP a base ferrosa, che altre società di settore preferivano finora evitare per il basso prezzo della materia prima presente. La scorsa primavera il gruppo Jaguar Land Rover aveva partecipato a un round di finanziamento da $20 milioni.
13 gennaio: attraverso una divisione specializzata nel capitale di rischio, BMW ha deciso di investire nella startup dell’infrastruttura di ricarica HeyCharge. In totale la startup di Monaco di baviera ha finora raccolto $4,7 milioni per il suo finanziamento iniziale, con BMW i Ventures come investitore principale. Con la tecnologia SecureCharge in attesa di brevetto, HeyCharge consente di ricaricare le auto elettriche nei parcheggi sotterranei e multipiano senza una connessione Internet. Il fondatore di HeyCharge ex-Google Chris Cardé ha avuto l’idea per il sistema quando non era in grado di caricare la propria auto elettrica nel parcheggio sotterraneo del suo condominio. La fatturazione viene elaborata in modo sicuro tramite una piattaforma cloud. SecureCharge consente la comunicazione tra i caricabatterie e l’app HeyCharge o il kit di sviluppo software (SDK) tramite bluetooth: una connessione internet è superflua. I punti di ricarica pubblici convenzionali comunicano col back-end via web durante l’attivazione, indipendentemente dal fatto che siano stati avviati tramite app o carta RFID, per autorizzare il processo di ricarica. Con SecureCharge, lo smartphone trasmette tutti i dati rilevanti non appena ha di nuovo la rete. Un effetto collaterale: l’attivazione dovrebbe essere molto più veloce perché avviene localmente. Per poter utilizzare il sistema è necessario un wallbox di HeyCharge (fino a 22 kW) o un Access Point, ovvero una “scatola nera” di controllo che può essere utilizzata per aggiornare i punti di ricarica esistenti. Secondo l’azienda i costi totali per hardware, installazione, comunicazione e servizio nel sistema complessivo possono essere ridotti fino all’80%.
11 gennaio: la startup norvegese delle batterie Freyr ha perfezionato un accordo col produttore di materiali catodici al litio ferro fosfato Alees. Insieme costituiranno una joint venture per avviare un impianto di materiali catodici LFP in Scandinavia. I partner specificano che cercheranno di iniziare la produzione nel 2024, in coincidenza con il previsto ramp up delle operazioni della prima Gigafactory Freyr a Mo i Rana, in Norvegia. La formazione della nuova società cercherà di combinare i 17 anni di esperienza di Aleees nella produzione di catodi LFP con la strategia di Freyr di produrre celle per batterie decarbonizzate su larga scala e la vasta esperienza del team Freyr nella conduzione e costruzione di progetti tecnici complessi nella regione nordica. Il polo produttivo scandinavo dovrebbe essere il primo impianto grande impianto di materiale catodico LFP al di fuori della Cina continentale, paese dominante nelle batterie con chimica a base ferrosa. I partner prevedono di iniziare a sviluppare 10.000 tonnellate annue nella regione nordica entro il 2024, che si stima siano sufficienti per fornire la prima Gigafactory di Freyr. L’ambizione secondaria della joint venture è quella di espandersi rapidamente fino ad almeno 30.000 tonnellate entro il 2025 utilizzando il design dell’impianto LFP modulare di Aleees. Freyr dichiara anche di essere al lavoro per portare la capacità di raffinazione del litio in Norvegia, per garantire una fornitura costante di materie prime di qualità. Secondo Minviro, una società di consulenza con sede a Londra specializzata nella fornitura di dati quantitativi sull’impatto ambientale e strategie di mitigazione per progetti di risorse, l’ubicazione della struttura in Norvegia anziché a Taiwan ridurrebbe le emissioni di CO2 di 50.000 tonnellate all’anno in base alla differenza di intensità di CO 2 tra le griglie dei rispettivi paesi.
13 gennaio: BYD Co. conferma che la partnership stretta con l’azienda americana di veicoli autonomi Nuro inizia a produrre la terza generazione di mezzi per le consegne merci. BYD mette a disposizione la capacità di produzione dello stabilimento californiano di Lancaster, in precedenza dedicato soprattutto ad autobus elettrici, per completare l’assemblaggio di componenti hardware su veicoli Nuro. Il partenariato è stato rafforzato dalla chiusura di un round di finanziamento Serie D da $600 milioni di Nuro che si è concluso nel quarto trimestre del 2021 ed è stato guidato da Tiger Global Management con la partecipazione di altri investitori, tra cui Toyota. Combinando la tecnologia avanzata di entrambi i partner, il veicolo di consegna autonomo di terza generazione di Nuro sarà caratterizzato da un maggiore carico utile e nuove tecnologie di sicurezza, col doppio del volume di carico dell’attuale modello R2. Il veicolo sarà caratterizzato anche da inserti modulari per personalizzare lo stoccaggio e nuovi scomparti a temperatura controllata per mantenere le merci calde o fresche. I miglioramenti della sicurezza includono un airbag esterno per migliorare ulteriormente la sicurezza dei pedoni all’esterno del veicolo, nonché una suite di rilevamento multimodale, che include telecamere, radar, LiDAR e termocamere, creando una vista ridondante a 360 gradi.
13 gennaio: le notizie che hanno fatto seguito alla fusione di startup con SPAC hanno portato scetticismo su questo fenomeno, ma in questa giornata ha iniziato ad essere scambiata in borsa una società che sembra avere caratteristiche tali da non dare subito cattive notizie a chi ha investito in questa fusione inversa. Si tratta del produttore australiano di stazioni di ricarica ad alta potenza Tritium, le cui colonnine HPC si possono vedere ed utilizzare anche in Europa ed Italia, specie quelle del network Ionity. Tritium si è fusa con la società Decarbonization Plus Acquisition Corporation e opererà come Tritium DCFC Limited. Le azioni ordinarie e i warrant vengono scambiati sul Nasdaq, ma la società non ha precisato che genere di fondi abbia portato nelle sue casse l’ingresso a Wall Street. Ha però affermato che intende investire il capitale generato, tra le altre cose, nell’espansione a tre dei siti di produzione esistenti e nella creazione di team di vendita e assistenza globali. La Tritium DCFC Limited risultante dalla fusione inversa continuerà ad essere guidata da Jane Hunter in qualità di CEO, colla squadra di manager che includerà i co-fondatori James Kennedy (Chief Technology Officer) e David Finn (Chief Vision Officer).
14 gennaio: l’azienda che opera nella logistica JB Hunt Transport Services e la divisione specializzata nella guida autonoma di Alphabet Inc. Waymo stanno ampliando la loro alleanza per implementare operazioni di autotrasporto completamente autonome in Texas nei prossimi anni. A giugno del 2021 Waymo e il partner hanno iniziato a testare camion a guida autonoma supervisionati da un autista e un tecnico per consegnare merci tra Houston e Fort Worth in Texas. Le società hanno affermato che la loro collaborazione estesa includerà l’analisi della capacità operativa di Waymo Via, un servizio che copre il trasporto su camion fino alle consegne dell’ultimo miglio. JB Hunt esplorerà un’integrazione tecnologica con Waymo, in cui Waymo Via sarà reso accessibile sulla sua piattaforma digitale JB Hunt 360.
14 gennaio: il produttore di batterie LG Energy Solution conferma di aver raccolto $10,8 miliardi nella sua offerta pubblica iniziale. Le azioni avevano un prezzo di 300.000 won ciascuna, al massimo di un intervallo annunciato in un documento sottoposto all’autorità di borsa sudcoreana il mese scorso, raccogliendo 12,8 trilioni di won ($10,76 miliardi). Secondo la stampa finanziaria nazionale LG Energy Solution aveva ricevuto offerte per un valore di 11.500 trilioni di won, equivalenti a $9,65 trilioni, da oltre 1.700 investitori istituzionali durante la fase di prenotazione dei titoli terminata mercoledì scorso. La quotazione che avrà luogo il prossimo 27 gennaio, sarà la più grande del paese asiatico dopo l’IPO effettuata dalla compagnia assicurativa Samsung Life Insurance Co Ltd nel 2010 con $4,8 trilioni. Il prezzo valuta la divisione ancora controllata da LG Chem a 70,2 trilioni di won, che ne fa la terza più alta per valore della Corea del Sud dopo i colossi dell’elettronica e dei chip Samsung Electronics Co Ltd. e SK Hynix Inc. LG Energy Solution fornisce già Tesla in Cina, negli Stati Uniti General Motors e Stellantis e in Europa tra gli altri Volkswagen e Renault. Con case automobilistiche come GM, Stellantis e forse presto Honda ha anche avviato joint venture paritarie. L’azienda è il secondo produttore di batterie al mondo dopo la cinese CATL.