AUTO

Gli strali Euro NCAP mandano fuori strada Dacia Spring e Renault Zoe

Gli ultimi risultati dei crash test dell’organizzazione europea dedicata alla sicurezza hanno assegnato una pallida stella alla nuova Dacia Spring e addirittura zero stelle alla “veterana” elettrica Renault Zoe

I fulmini degli ultimi risultati Euro NCAP, l’ente europeo indipendente specializzato in prove sul campo per accertare le qualità di sicurezza dei modelli commercializzati, hanno colpito le elettriche del gruppo Renault: Dacia Spring ha ricevuto solo una stella sulle cinque attribuibili e peggio ancora è stato il risultato per Zoe. Alla elettrica pure più venduta in Europa nel 2020 sono andate zero stelle.

Per ritrovare nel settore delle elettriche pure una bocciatura così sonora, probabilmente occorre risalire all’omologazione dell’agenzia americana EPA sull’autonomia di marcia delle Porsche Taycan, a cui la casa tedesca ha controbattuto rivendicando ben altri e più favorevoli risultati nelle condizioni reali.

Il risultato sulla sicurezza è apparso un fulmine a ciel sereno o quasi per Renault, finora rinomata per i suoi buoni risultati: come ha rimarcato la stessa Euro NCAP, confrontando il risultato attuale con quello della Laguna, berlina francese che era stata la prima a ricevere cinque stelle nel lontano 2001.

Una pessima pubblicità e un confronto scomodo, proprio nel momento in cui la BMW IX ha ricevuto cinque stelle e la Fiat 500e quattro. Per limitarsi all’ambito dell’Alleanza franco-giapponese, Nissan Leaf aveva già ricevuto il massimo di stelle in sicurezza e il mese scorso cinque anche nella classifica Green NCAP; un confronto in famiglia che peraltro sarebbe forse più corretto con la futura concorrente diretta Mégane elettrica, in uscita nel 2022.

A esprimere una valutazione sui due veicoli come fossero pericoli pubblici, sembra aver contribuito soprattutto il più recente sistema di valutazione Euro NCAP entrato in vigore a partire dal 2020: come ricorderà chi segue con attenzione le tematiche collegate alla sicurezza, ha posto un’enfasi importante sugli aiuti alla guida, quello che viene definito settore ADAS: oltre alla loro presenza ne viene valutata l’efficacia.

Dacia Spring appare penalizzata in questo ambito: nel suo ruolo di casa rilanciata dopo l’ingresso nel gruppo francese come specialista di modelli low cost ha contribuito molto alle quote di mercato ma queste tecnologie non sono il fattore decisivo per la clientela che li ha finora scelti.

Per contenere al massimo i prezzi nella nicchia sempre crescente delle vendite di elettriche pure, la Spring si è accontentata del minimo sindacale, come sei airbag tutti uguali e la frenata d’emergenza attiva. Mancando altri supporti, in particolare la rilevazione di pedoni e ciclisti il risultato alla voce sistemi di bordo è un 32%, che sale di poco al 39% nella protezione degli utenti della strada vulnerabili.

La valutazione generale della Spring riflette inoltre punteggi scarsi per la tutela degli adulti e dei bambini a bordo. In caso di urto frontale, il conducente è scarsamente protetto. Per i bambini, il punteggio è del 56%. Sono correttamente protetti, ma la Spring perde altri punti sui sistemi di attacco dei sedili.

Per gli adulti il punteggio è sotto la media: un 49% che fa poco per celare le origini molto low cost del veicolo, derivato dalla Kwid progettata e venduta in India e in altri mercati emergenti e trasformata sul mercato cinese nella Renault K-ZE, da cui la vettura della marca danubiana discende direttamente (è costruita dalla fabbrica della joint venture della Losanga a Wuhan). Ma sarebbe troppo semplicistico identificare nell’origine cinese le radici di tutti i mali: nella stessa infornata di test un’altra elettrica come la MG Marvel R costruita a Shanghai Motor di stelle ne ha ricevute quattro.

Forse i vertici della marca romena e del gruppo transalpino non sono rimasti troppo sorpresi dal risultato, considerato che anche la nuova Sandero aveva a suo tempo dovuto accontentarsi di due stelle. Peraltro come la Sandero anche la Spring sta rivelandosi un successo commerciale (incluso in Italia dove ha ottenuto i migliori risultati mensili di vendite di sempre per un’elettrica): come dire che la clientela che non mette i risultati Euro NCAP tra le priorità resta folta.

Ma la guida dell’organizzazione Euro NCAP, Michiel van Ratingen, non crede che un trade-off (ovvero uno scambio) tra sicurezza e prezzo o sicurezza e sostenibilità sia un argomento valido e non lo nasconde affatto: “questi risultati deludenti per Zoe e Dacia Spring mostrano che la sicurezza è diventata un danno collaterale nella transizione del gruppo alle auto elettriche“.

E ha concluso: “è cinico offrire al consumatore una vettura verde accessibile se avviene al prezzo di elevato rischio di infortuni nel caso di un incidente. Altre auto, quali la Fiat 500e, premiata recentemente con le cinque stelle Green NCAP, mostrano che la sicurezza non ha bisogno di essere sacrificata per la sostenibilità ambientale”.

Se Dacia dovesse rincorrere le stelle che sono state assegnate ad altre elettriche, avrebbe bisogno di dotazioni che i suoi attuali clienti non appaiono poter pagare o voler utilizzare al momento. Sarà interessante in futuro capire l’evoluzione dei risultati dei test di questo ed altri marchi low cost man mano alcune dotazioni in Europa diventeranno obbligatorie, come ad esempio la frenata automatica di emergenza, per l’omologazione.

Dal lato Zoe la storia ha altri aspetti di cui tenere conto. Se nel 2019 era stata oggetto di un completo restyling con un aggiornamento degli allestimenti, la base della city car elettrica costruita nella fabbrica di Flins risale al 2013, cosa che sta iniziando a pesare. Quell’anno, va ricordato, la prima generazione Zoe ottenne 5 stelle. Ma l’Euro NCAP dell’epoca utilizzava altre metriche e quelle attuali hanno trasformato uno studente modello in uno avviato alla bocciatura senza passare dagli esami di riparazione.

La Zoe di ultima generazione, che sarà sostituita prima di metà decade dalla risorta Renault 5 elettrica, ha quindi perso molti punti secondo Euro NCAP, con un catastrofico 14% per il capitolo dotazioni di sicurezza. E parimenti nella tutela degli utenti della strada vulnerabili, il punteggio ottenuto è stato molto basso: il 41%. Ma il risultato di zero stelle si spiega anche con i punteggi scarsi nella tutela di adulti e bambini.

A Lovanio gli esperti Euro NCAP sono stati particolarmente severi con Zoe sul capitolo riguardante gli adulti: il 43%. Ha criticato in particolare il fatto che l’airbag laterale installato attualmente copra solo il torace invece di testa e torace come avveniva in precedenza. In caso di urto laterale pertanto la testa del conducente della piccola Renault sarebbe a rischio. Brutto voto anche per la prova del colpo di frusta in caso di tamponamento della parte posteriore della supermini elettrica francese.

Credito foto di apertura: sito web Euro NCAP