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Con questa garanzia, Volkswagen passa in banca

L’analista Patrick Hummel della banca svizzera UBS ha fatto smontare una ID3 pezzo per pezzo per analizzarne tecnologia e capirne il potenziale e il verdetto per Volkswagen è stato favorevole

Nel 2017 UBS faceva smontare pezzo per pezzo la prima auto elettrica prodotta in grandi numeri con un’autonomia superiore a 200 miglia, Chevrolet Bolt, anche per capire cosa ci si poteva aspettare dalla rivale Tesla Model 3 che stava allora per uscire, quanto a tecnologia da un lato e quanto alle possibilità di essere un modello redditizio dall’altro.

All’epoca il punto di pareggio per il modello della svolta Tesla era considerato situarsi a quota $41.000, un valore che la casa di Elon Musk ha certamente superato per quanto riguarda la produzione del modello che avviene in Cina, dai costi inferiori, tanto che parte della produzione per l’Europa ormai proviene da Shanghai invece che dalla California.

Quasi quattro anni fa Patrick Hummel, l’analista di UBS che firmava la nota, titolava il lavoro suo e dei collaboratori con la domanda “Disruption Ahead?”. Anche se Hummel è sempre stato considerato freddo verso le prospettive di Tesla, col senno di poi sappiamo che quel report si è rivelato profetico, perché Model 3 si è rivelata così disruptive, in grado di sconvolgere gli equilibri, da diventare un pilastro del decollo della società di Elon Musk verso una capitalizzazione di borsa che ha superato quella di ogni gruppo auto convenzionale rivale.

Ma Hummel non si è fermato a quello che hanno fatto prima Bolt e poi Model 3. Adesso è a Volkswagen che la banca svizzera UBS ha deciso di riservare la propria attenzione dopo che, superati i ritardi iniziali per i noti problemi di software, i primi modelli basati sulla piattaforma modulare elettrica MEB hanno cominciato a uscire dalle concessionarie in numeri tali da inserirsi subito nelle classifiche di vendita di settore in tutta Europa.

Mettere al microscopio la tecnologia industriale di ID3 e della sua piattaforma ha fatto scrivere agli analisti di UBS che il prodotto è competitivo dal punto di vista dei costi con quello Tesla, e che vanta la miglior efficienza e, per quanto riguarda la batteria, densità di energia della propria classe.

Hummel ha quindi scritto che il modello è “l’impegno nell’auto elettrica più credibile di qualsiasi marca auto tradizionale fatto finora”. Dopo che questa valutazione è stata pubblicata, ieri le azioni del gruppo di Wolfsburg hanno avuto un’ottima giornata, chiudendo in rialzo del 5,3% a poco più di €208, dopo essere arrivate a €209 (che equivale a una capitalizzazione di €94,87 miliardi): la miglior giornata dal luglio 2015. Proprio il mese, ha sottolineato l’agenzia Bloomberg, in cui Herbert Diess passava in Volkswagen proveniente dalla rivale BMW.

UBS ha anche alzato il prezzo obiettivo del gruppo tedesco a €300. Ieri, in un’altra nota, Hummel alzava inoltre a $730 il target che colloca per Tesla, rispetto al precedente di $325: una variazione giustificata dall’ottimismo sulle capacità degli americani nel software.

I problemi di avvio di ID3, la crisi sanitaria, recentemente anche i problemi di fermi alla produzione relativi ai chip, tanti ostacoli si sono frapposti finora alla narrativa che i gruppi auto tradizionali siano in grado di opporsi ai nuovi arrivati come Tesla o magari come il gruppo di altrettanto aggressive startup cinesi. Per come la vede Hummel “Volkswagen può non essere la Apple, ma la Samsung del mondo dei veicoli elettrici, con marchi profittevoli, auto elettriche da grandi volumi”.

Secondo l’analista UBS, il margine lordo della ID3 potrebbe essere di circa il 15%: ovvero in linea con quello che era per il modello Golf nei tempi che erano quelli felici per i motori convenzionali (e magari per i diesel). Hummel non lo scrive, ma altri addetti ai lavori in precedenza avevano indicato di ritenere il secondo modello sulla piattaforma MEB, il crossover ID4, in grado di dare a Diess & C. ancora più soddisfazioni dal punto di vista della redditività rispetto a ID3. Insieme ai modelli elettrici inizia per Volkswagen l’era degli aggiornamenti OTA, via etere, un segnale che l’epoca dei ricavi provenienti dal software sta iniziando anche a Wolfsburg e questo piacerà alla banca UBS e alle altre.

ID4 sarà la prima elettrica tedesca al 100% considerabile come modello globale, visto che oltre che a Zwickau sarà costruita in Cina e anche, dall’anno prossimo, nel Tennessee per il mercato americano. Piani che servono a supportare obiettivi di vendita che ambiscono ad avere tra il 6 e l’8% di elettriche pure come quota del nuovo, che nel migliore dei due casi si tradurrebbe nell’avere meno di 100.000 da recuperare a Tesla, che si è prefissata una quota di almeno 750.000 da consegnare nel 2021.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Volkswagen AG