BATTERIE

Italian Battery Alliance: un fulcro nazionale per ricerca e industria

ENEA coordinerà la nuova piattaforma tecnologica promossa dal MiSE che vuole attirare imprese, associazioni, centri accademici e di ricerca impegnate in un settore strategico

Nasce l’alleanza ricerca-industria per lo sviluppo di batterie avanzate e di nuova generazione in Italia. Si tratta dell’Italian Battery Alliance, la piattaforma tecnologica nazionale promossa dal ministero dello Sviluppo Economico nell’ambito delle strategie per la transizione energetica, la de-carbonizzazione del trasporto, lo sfruttamento efficiente delle fonti rinnovabili e per rafforzare la competitività industriale di settore.

La piattaforma sarà aperta alla partecipazione di imprese, associazioni, centri di ricerca, università, agenzie di finanziamento di ricerca e innovazione e opererà come strumento di consultazione/coordinamento di attività e programmi di R&I, a supporto della capacità industriale nel settore, per favorire collaborazioni fra Ricerca e Industria e una più ampia partecipazione alle iniziative europee e alle opportunità di finanziamento.

L’Italian Battery Alliance sarà coordinata dell’ENEA. L’agenzia già coordina il gruppo di lavoro nazionale sulle batterie nell’ambito del SET Plan ed è attiva a volte singolarmente e a volte con altri protagonisti italiani nelle numerose iniziative europee ed internazionali relative alla catena del valore delle batterie (come IEA, ETIP BatteRIesEurope, European Energy Research Alliance JP-Energy Storage, Battery2030+ e European Battery Alliance – EBA@250 che riunisce oltre 200 soggetti tra imprese, ricerca, investitori istituzionali).

Nella nota stampa il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli ha dichiarato che la piattaforma “vuole rafforzare la nascente value chain italiana, creare le condizioni per lo sviluppo di una industria competitiva delle batterie e accogliere le sollecitazioni degli stakeholder, imprese, centri di ricerca, associazioni imprenditoriali in un settore di primo piano a livello di politica industriale ed energetica”.

Una roadmap tecnologica nazionale su ricerca ed innovazione applicata alle batterie appare anche particolarmente importante e partecipare ai tavoli europei in maniera più coesa e coordinata, evitando di disperdere energie e risorse in progetti potenzialmente conflittuali.

“L’ENEA ha presidiato sin dall’inizio le iniziative europee sulle tecnologie di accumulo, favorendo il più ampio coinvolgimento degli stakeholder italiani e partecipando ai tavoli europei con ruoli di rilievo nella governance e nel management“, ha ricordato il presidente dell’agenzia Federico Testa. “Vogliamo contribuire allo sviluppo di un’industria nazionale ed europea in grado di assicurare i volumi necessari alla mobilità elettrica e alle esigenze di accumulo stazionario a supporto della rete elettrica, ovviando all’attuale situazione di dipendenza dai paesi asiatici”.

L’obiettivo è anche quello di creare le condizioni di sistema affinché la partecipazione dell’industria e dei centri di ricerca pubblici e privati italiani ai futuri programmi internazionali e comunitari sia più ampia, arrivi a proporsi più efficacemente e raccolga maggiori successi.

Tra i capitoli che terranno impegnata l’Italian Battery Alliance ci sarà l’individuazione della potenzialità di rafforzamento della value chain; definire le priorità nazionali di R&I di breve e lungo periodo in una roadmap tecnologica; mettere a sistema le agende di R&I di ricerca e industria a livello nazionale; favorire l’allineamento dei programmi/iniziative di finanziamento pubblico ai diversi livelli nazionale/regionale, anche in vista della nuova programmazione dei fondi strutturali e promuovere lo sviluppo tecnologico e l’iniziativa industriale.

La piattaforma italiana si inserisce in un quadro europeo molto dinamico e che nel corso degli ultimi anni ha visto diversi stati membri dotarsi di piattaforme tecnologiche, con l’obiettivo di creare più strette connessioni tra ricerca e industria per coordinare e accelerare la R&I nel settore.

Ad esempio in Germania il governo federale ha avviato programmi di R&I lungo l’intera value chain delle batterie (celle, materiali, processi e tecnologie), per favorire il trasferimento ad applicazioni industriali, promuovendo la nascita di cluster, di infrastrutture di ricerca e centri di competenza, sempre in stretta collaborazione ricerca-industria (KLiB, Cluster ProZell, Impianto pilota di ricerca sulle batterie).

Francia e Slovacchia hanno avviato iniziative similari (Alliance Nationale de Coordination de la Recherche pour l’Energie, e Slovak Battery Alliance), favoriti in un caso dalla spinta dell’attuale esecutivo e dalla presenza di organismi nazionali consolidati quali CEA, CNRS, mentre nel paese del centro Europa dall’impulso del Commissario Europeo Maros Sefcovic.

In Italia non era stato ancora fatto un passo ufficiale in tal senso. Tuttavia, nell’ambito dell’accordo di programma per la Ricerca di Sistema Elettrico finanziato dal MiSE, esiste de facto un network derivante dalle attività relative a due progetti dedicati alle batterie (accumulo elettrochimico per uso stazionario e mobilità sostenibile).

I tre enti affidatari (ENEA, CNR, RSE) coordinano le attività con una rete di gruppi universitari di alto livello, la maggior parte dei quali sotto l’egida dell’ENEA. Lato industriale, già in ambito SET-Plan e successivamente al lancio di EBA@250 ad ottobre 2017, si è costituito un gruppo nazionale informale di scambio informativo da/verso i tavoli europei che attualmente vede la partecipazione di 28 industrie e 22 organizzazioni di ricerca oltre ad importanti associazioni di settore.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Volkswagen AG