AUTO

Con la nuova fabbrica, si avvicina la produzione delle 130 Lotus Evija

Il nuovo sito manufatturiero mantiene le radici nella sede storica di Hethel, ovvero dove nascevano le F.1 di Colin Chapman, e come per le monoposto la produzione delle Lotus Evija elettriche sarà artigianale

La fabbrica dove sarà prodotta la Lotus Evija, prima auto al 100% elettrica della marca fondata da Colin Chapman, è a un passo dall’iniziare a mettersi in movimento.

La produzione dell’auto, annunciata nell’estate 2019, è prevista a partire dall’estate, e la sede dell’impianto mantiene le radici nella ricerca di prestazioni connaturata al marchio: sorge accanto alla pista di prova nella sede storica di Hethel, nel Norfolk.

Lo spazio, che è appena stato mostrato ai dipendenti della casa appartenente al gruppo cinese Geely, vedrà costruire in modo artigianale fino a 130 esemplari della Evija, che avrà un cartellino del prezzo da £1,7 milioni (oggi €2 milioni e spiccioli). Questo la collocherà nel segmento poco affollato dove rari modelli elettrici si stanno installando, ad esempio la Pininfarina Battista.

La Evija come si confa a un modello di questo genere ha telaio in materiali compositi, e la fibra di carbonio è prevalente anche nella carrozzeria, frutto di molte ore di simulazioni di fluidodinamica e sempre meno della galleria del vento.

Il gruppo motopropulsore è accreditato dalla casa di un obiettivo di 2.000 kW di potenza e di 1.700 Nm di coppia massima generati da un motore Integral Powertrain su ciascuna ruota. Si tratta di numeri che moltiplicano per oltre quattro volte quelli della attuale Lotus Evora 430.

La sfida tra Rimac, Pininfarina (e Bugatti se si considerano anche le marche che producono auto con propulsione termica) per chi produce l’auto street-legal più potente si sta quindi riscaldando. Per ravvivare il confronto Lotus promette una accelerazione 0-100 km/h in meno di 3″ e velocità massima di oltre 320 km/h.

Per queste performance conterà su una batteria con capacità di 70 kWh fornita da Williams Advanced Engineering. L’autonomia di cui la Evija viene accreditata è di 400 chilometri, con possibilità di ricarica in 18 minuti, che non sembrano pochi e fanno pensare che gli inglesi non stiano ancora seguendo la strada degli impianti elettrici a 800 volt, al contrario di Porsche o Audi.

Lotus ha invece lavorato moltissimo sulle performance di telaistica e sulla integrazione degli assetti con la tecnologia del torque-vectoring, per essere certa di non deludere la clientela che sembra molto probabile possa avere l’intenzione di divertirsi in track days.

Ad Auto Express la casa britannica ha detto che la Evija sarà in grado di esprimere le sue massime performance per sette minuti. Sono quattro giri di pista a Silverstone, o cinque a Brands Hatch; per chi può permettersi di staccare un simile assegno ben difficilmente saranno minuti noiosi.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Lotus Cars via Newspress