V.E.

In California Honda studia la ricarica che va d’accordo coi picchi di domanda

Grazie al software di eMotorWerks, startup americana ora di Enel X, minore impatto ambientale e di spesa per i clienti delle Fit EV  con Honda SmartCharge

Non ne trovate per ora traccia sui siti istituzionali Honda europeo ed italiano, nei quali i post dedicati alla mobilità elettrica sono ridotti al minimo indispensabile, ma in America è stato appena annunciato il lancio di un interessante progetto-pilota battezzato Honda SmartCharge. 

Consentirà ai proprietari californiani dei modelli Fit EV (le elettriche che equivalgono quasi al 100% alle europee Jazz) che si iscriveranno di ridurre il proprio impatto sull’ambiente al momento della ricarica ed allo stesso tempo ottenere piccoli (fino a $50) incentivi economici.

Il concetto si basa sulla opportunità di collocare le fasi della ricarica delle batterie nei momenti migliori dal punto di vista dell’equilibrio offerta/domanda, evitando di far fluire energia alle celle quando la domanda sia vicina ai picchi, e quindi i prezzi più elevati.

Invece chi installa l’app Honda SmartCharge, dopo aver selezionato gli orari in cui desidera procedere alla ricarica, potrà contare sulle fasi favorevoli: quelle in cui la domanda sarà più bassa e la disponibilità di energia prodotta da fonti rinnovabili maggiore, evitando anche di sprecare momenti favorevoli nei quali oggi, ad esempio, pale eoliche vengono spente per evirare eccessiva produzione.

A provvedere a questa complessa ed efficiente gestione sarà la piattaforma software JuiceNet realizzata dalla californiana eMotorWerks: una startup che si sta rapidamente facendo largo in questo settore e che dallo scorso anno fa capo all’italiana Enel X.

Il servizio Honda SmartCharge tiene conto di orari di guida abituali dell’utilizzatore (per evitare che al momento della guida la carica non sia adeguata alle necessità), della quantità totale di energia generata e dei valori di CO2 emessi dagli impianti collegati alla rete elettrica.

eMotorWerks agisce da DRP (Demand Response Provider) interfacciandosi in tempo reale col California Independent System Operator perché l’auto elettrica collegata possa partecipare al supporto alla rete elettrica rispondendo alla domanda al momento opportuno.

L’Honda SmartCharge non prevede ricarica bi-direzionale (V2G, vehicle-to-grid, ovvero dalla batteria dell’auto alla rete) ma piuttosto la ottimizzazione di quella abituale.

Honda studierà i risultati del programma coi clienti delle Fit EV con la prospettiva di allargarlo a chi usa anche le Clarity elettriche ed ibride plug-in.

I clienti che usano l’app Honda SmartCharge, oltre a poter monitorare i processi di ricarica o ricevere informazioni sull’opportunità di attaccarsi ad una colonnina per tempo, potranno vedere anche i punti-premio guadagnati ogni cinque sessioni di ricarica, che si tradurranno in quelli che in Italia conosciamo come “codici di acquisto” Amazon.


Credito foto di apertura: ufficio stampa Honda USA