AUTO

Esame di cinese con la Geely Bo Rui GE per la piattaforma Volvo CMA

In Cina nei piani di Geely la CMA assume questa forma su un’auto ricca di
tecnologia avanzata di assistenza alla guida e che punta sull’ibrido

Visto che il mondo automotive era tutto attento alla presentazione del piano industriale FCA del 1 giugno a Balocco, forse in pochi avranno fatto caso ai piani svelati dalla cinese Geely. A trascurarli ha forse anche contribuito il fatto che pur essendo il gruppo Zhejiang Geely Holding Group ormai globale, si è trattato di rivelare una road map che riguardava soprattutto il prodotto domestico.

E tuttavia considerando che da un lato la marca su cui Li Shufu ha costruito la fortuna che lo ha portato a detenere quote di controllo in Volvo Cars e decisive in Daimler e che dall’altro la Cina è il primo mercato sia in assoluto che per l’auto elettrica una rapida occhiata a ciò che Geely ha in mente non farà male.

La marca asiatica elettrificherà il 90% della sua gamma entro il 2020, prevede la strategia annunciata in settimana, un piano che la porterà ad investire l’equivalente di $5 miliardi. Ci sono trenta lanci previsti tra ibride ed elettriche, veicoli che rientrano nella definizione nazionale NEV (new energy vehicle).

Con la strategia è stato presentato un modello forse determinante su scala asiatica, la Bo Rui GE che vedete nelle foto di questo articolo e che avrà sia batterie a basso voltaggio che ad alto, con il sistema mild hybrid aggiunto al motore diesel TDI da un litro e mezzo che conferirà 10 kW di potenza aggiuntiva che le daranno una potenza totale di 142kW e 300nm di coppia.

Lo stesso motore sarà sulla Bo Rui GE PHEV con potenza che salirà a 192kW. grazie ad una batteria agli ioni di litio da 11,.3 kWh che assicurerà una autonomia a zero emissioni di 60 chilometri. Per un modello-faro della gamma, come forse avrete intuito, le sinergie con Volvo e la nuova marca Lynk&Co., partendo dalla piattaforma CMA, da noi  nota per la XC40,avranno un peso significativo.

A fare da ciliegina sulla torta alla strategia di elettrificazione della gamma Geely ci sarà a metà degli anni ’20 il debutto di un modello fuel cell, un settore, quello dell’idrogeno, da cui i cinesi si sono finora tenuti lontani.

Geely non ha nascosto, attraverso le parole dell’amministratore delegato della marca An Conghui, la convinzione che alla crescita commerciale debba però anche aggiungersi quella nell’innovazione, in cui ha sottolineato ormai investe più di ogni altra rivale cinese. Forse una fuel cell darà l’occasione di un confronto sul potenziale di ricerca e sviluppo coi vicini giapponesi e coreani.

Geely
Il cruscotto della nuova Geely Bo Rui GE, modello su cui i cinesi spingono sia una versione mild hybrid che ibrida plug-in (credito foto: ufficio stampa Geely)

La Bo Rui GE, basata sulla Geely Bo Rui EC9 ed attesa sulle strade dal mese di agosto sarà secondo la casa cinese la prima del suo segmento ad avere una così massiccia infusione di sistemi avanzati di assistenza alla guida, dall’adaptive cruise control all’automated park assist.

La nota stampa della marca cinese non ha dato indicazioni su un modello al 100% elettrico, ma in questo campo per Geely la regina attuale è la recentissima Emgrand EV450, che ha questo nome perché la sua autonomia dichiarata è di 450km. Nel 2020 Geely punta a sostituirla con una da 500km.


credito foto di apertura: ufficio stampa Geely