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Lo smartphone esclusivo fa così Anni 2000: meglio la postazione di ricarica di design

Volkswagen si aggiunge a Bentley, Mercedes-Benz e Tesla nell’offrire alla clientela dispositivi per ricaricare presso garage e posti auto le auto elettriche

Alla conferenza stampa annuale della marca Volkswagen di mercoledì scorso, uno dei temi meno ripresi tra quelli trattati dall’amministratore delegato Herbert Diess è stato l’annuncio che la casa di Wolfsburg si avvia a proporre ai clienti dispositivi per la ricarica casalinga: un wallbox dal prezzo abbordabile di €300.

Da Volkswagen a… Volkswallbox, il passo è breve. Ma non così sorprendente. Non solo perché un mercato delle auto elettriche in crescita avrà bisogno di colonnine veloci (quelle delle reti autostradali ad esempio) e colonnine molto comode (quelle per chi ha garage o posto auto).

Col tempo, ha sostenuto Diess, le case auto semplificheranno sempre più le operazioni di ricarica, con tecnologie che specie nelle versioni casalinghe permetteranno di ricaricare senza complicati accessi, inserimenti di nomi utente e password.

Ai clienti probabilmente resterà comunque da vigilare sulle operazioni, magari mediante messaggi di completamento ricariche con indicazioni dei pagamenti e dei prezzi ottenuti, che saranno spesso variabili. Ma è più o meno a quello che ci stiamo abituando coi messaggi di conferma di pagamenti sulle carte di credito e di debito per verificare che non ci siano operazioni illecite.

Quello che incuriosisce è che Volkswagen è un altro marchio che intende aggiungersi ad una lista sempre più lunga di case auto che pensano di trarre ricavi e utili da operazioni che, nel caso delle auto coi motori convenzionali, esse lasciano completamente in mano ad un altro settore: quello dell’energia.

Invece Tesla anche qui ha fatto scuola, col suo tentativo di integrazione della clientela delle auto con quella interessate a rendersi autonoma nella produzione di energia (parliamo di solare, nel caso della marca americana).

I wallbox stanno nel mezzo tra pannelli solari e batterie. Per ora le case auto tradizionali si avvicinano a questi dispositivi piuttosto che tentare massicce incursioni nel settore delle energie rinnovabili, forse per iniziare a capire meglio le esigenze della propria clientela grazie alla gran mole di dati che i wallbox saranno in grado di raccogliere.

Dall’estate 2018 saranno in vendita i nuovi wallbox Mercedes-Benz che consentiranno la ricarica delle auto elettriche fino a 22 kW (credito foto: ufficio stampa Daimler AG)

Nei giorni che hanno preceduto l’apertura del salone di Ginevra, che chiude proprio questo fine settimana, il gruppo Daimler ha annunciato l’arrivo della nuova versione dei propri wallbox.

Arrivano fino a 22 kW, come le colonnine pubbliche che oggi rappresentano la maggior parte delle postazioni di ricarica che si possono trovare nelle principali città italiane e gestite soprattutto dalle grandi utility come ENEL ed A2A.

I wallbox Mercedes-Benz, dotati di tecnologia RFID (già nota nella logistica e in molti dispositivi di pagamento) si controlleranno da smartphone: carica, gestione, consumi.

In Europa dalla prossima estate i clienti Mercedes-Benz e Smart potranno scegliere tra tre versioni: il Wallbox Home base, il Wallbox Advanced che nasce predisposto per internet ed il Wallbox Twin in grado di ricaricare anche due auto contemporaneamente.

Ma ai vertici Daimler e Volkswagen si saranno probabilmente drizzate le orecchie negli stand di Ginevra passando davanti al padiglione Bentley. Cogliendo l’occasione del lancio della sua prima ibrida plug-in, la Bentyaga, la marca britannica ha fatto un balzo in avanti trasformando un dispositivo come quello di ricarica in uno sfoggio di design e di lusso.

Lo smartphone esclusivo fa così Anni 2000: meglio la postazione di ricarica di design
Il designer Philippe Starck, cliente abituale Bentley, ha realizzato una postazione di ricarica per il primo modello elettrificato della casa di Crewe (credito foto: ufficio stampa Bentley Motors)

Alle prese la colonnina casalinga Philippe Starck si è scatenato alla ricerca di eleganza e di sostenibilità creando una postazione di ricarica di design. Così nella Bentley by Starck Power Dock troviamo, accanto a materiali tipici della manifattura dell’auto come l’alluminio, lini pressati e resine di origine eco-compatibile termo-formate.

Bentley, Mercedes-Benz, Volkswagen, stanno tutte dandosi da fare per vendere oggetti dalle diverse ambizioni ai clienti della nuova mobilità elettrica, e forse i loro propositi fanno suonare un primo campanello d’allarme alle utility tradizionali.

ENEL ad esempio, a dicembre 2017 aveva firmato un memorandum di intesa con l’importatore italiano Audi per l’integrazione dei servizi di ricarica nell’offerta di acquisto della imminente e-tron, la prima vettura nativa elettrica del marchio dei quattro anelli.

Un accordo che prevede per privati, i professionisti e le piccole aziende la possibilità di abbinare uno o più pacchetti per il servizio di ricarica (tra cui la Box Station, presumibilmente) e prodotti e servizi ENEL X al momento dell’acquisto di e-tron direttamente presso i concessionari e la rete di vendita di Audi Italia.

Le società che come ENEL X si dedicano allo sviluppo della mobilità elettrica e dei servizi digitali, potrebbero non gradire cominciare a togliere dal pacchetto di offerte i propri wallbox. Un nuovo, forse piccolo, ostacolo alla diffusione delle auto a zero emissioni?


Credito foto di apertura: ufficio stampa Bentley Motors