Passano da Detroit le orme della “China-connection” che porta a Marchionne
Dal 2019 GAC Motor entra nel mercato auto americano: non ha ancora una rete vendita, mentre le cinesi piccole, medie ed elettriche fanno gola ai dealer FCA…
Abbiamo preso doverosa nota del fatto che al salone di Detroit l’amministratore delegato FCA abbia affermato che il suo gruppo non ha bisogno di partner. Ma esistono gruppi auto che possono avere un gran bisogno di un partner piazzato bene in Nord America.
Specialmente se sono cinesi ed hanno ambizioni di entrare nel mercato americano durante l’era-Trump. Proprio il ragionamento che Neal Boudette ha fatto sulle pagine del New York Times.
Facendo il nome del gruppo interessato: GAC Motor, che ha dichiarato di puntare all’ingresso sul mercato americano già nel 2019 ed è presente al salone del Michigan proprio per farlo sapere a tutti.
All’inviato del quotidiano americano è stato facile associare questi progetti di GAC Motor ai rapporti già esistenti tra FCA ed il gruppo cinese basato a Guangzhou, che in patria produce Jeep per il suo mercato nazionale grazie ad una joint venture con l’azienda italo-americana.
Per creare la sua rete di vendita ed assistenza americana il presidente GAC Motor Yu Jun ha detto in conferenza stampa: “Esploreremo tutti i canali incluso un partenariato con FCA, così come con altri“. E Marchionne, al contrario di quanto successo con le avance di Great Wall Motor, non ha chiuso la porta alle trattative.
GAC Motor a Detroit ha mostrato un SUV, il GS8. Il genere più richiesto in Nord America. Ma i cinesi come tutti i costruttori nazionali sono obbligati dalle istanze del loro governo a correre nello sviluppo di modelli elettrici. E a Detroit l’azienda cinese ha presentato un concept ambizioso: l’Enverge, con batterie da 71 kWh e autonomia di 385 chilometri.
Ma non è un modello elettrico ambizioso in arrivo magari fra qualche anno a poter fare gola ai concessionari americani Chrysler e Dodge. Lo sarebbe, magari, l’eventualità di ovviare alla attuale scarsa offerta di berline e macchine da città. Un problema comune alla rivale Ford, che ha deciso di ovviare importando Focus dalla Cina e forse farà lo stesso col modello Fusion.
Che alle domande dei concessionari americani, e qui torniamo a quelli FCA, possano arrivare risposte dalla Cina non vale solo per quelle berline con cui i tre grandi di Detroit fanno una gran fatica a far quadrare i conti.
Questa potrebbe essere una strada percorribile anche per modelli elettrici o ibridi alternativi a Leaf e Bolt. Modelli dai prezzi abbordabili col potenziale adatto ad un mercato che nel 2017 contava solo per il 3% nelle vendite americane del nuovo, ma che cresce anno dopo anno.
Per sviluppare gli uni e gli altri, ormai GAC Motor sta diventando il diciassettesimo gruppo automobilistico ad avere un centro progettazione nell’area Detroit, a cui si aggiungerà anche un centro ricerche nella Silicon Valley.
Il gruppo cinese sembra un partner interessante anche per un altro motivo, oltre a quello commerciale: la reputazione. Al quotidiano Detroit News, Michael Dunne, un consulente che si occupa di mercato auto in Asia dopo essere uscito dal gruppo GM, ha detto riguardo a GAC Motor: “si sono affermati come il miglior costruttore cinese. Tra i brand della Cina sono chiaramente al primo posto per qualità. Si preparano bene. Non è solo una trovata pubblicitaria la loro presenza al salone di Detroit”.