AUTO

Il nuovo consorzio tedesco Fab4Lib sovvenziona le ricerche sulle batterie per auto

Diciassette aziende ed istituti di ricerca metteranno a disposizione oltre €12 milioni per progetti destinati alla produzione su larga scala di celle per batterie

In Europa si discute da mesi sulla creazione di una Airbus delle batterie, uno sforzo di cui forse ad inizio 2018 vedremo i risultati preliminari. Che abbia o no successo il tentativo, in Germania c’è chi cerca di coalizzare le forze e diciassette aziende ed istituti di ricerca hanno formato il consorzio Fab4Lib.

La ragion d’essere del consorzio sarà iniziare a sviluppare su larga scala già dal 2018 la ricerca e lo sviluppo sulle celle per batterie. Non si tratta di un tentativo dalle risorse illimitate o destinato ad investire magari in un singolo stabilimento: la dotazione iniziale sarà di €12,1 milioni, una cifra che sarà destinata a progetti di ricerca.

L’entità delle spese in conto capitale per la produzione vera e propria di celle, analogamente a quanto succede con altri processi industriali innovativi come ad esempio i chip, è invece colossale. Bosch, che sta valutando se entrare nella corsa alle batterie del futuro, in particolare quella con elettroliti allo stato solido, non ha nascosto che impiantare stabilimenti all’avanguardia potrebbe costare fino €20 miliardi.

La cifra messa a disposizione dal consorzio Fab4Lib dovrà pertanto limitarsi a contribuire allo sviluppo di processi e soluzioni innovative da tradurre poi in prodotti. Ad aderire sono state tra le altre TerraE, StreetScooter, BMZ, Umicore, Custom Cells, Litarion, Leclanché, Manz, Siemens, ThyssenKrupp, RWTH Aachen e ZSW.

Di interesse è la presenza del politecnico di Acquisgrana e del suo spinout StreetScooter, ormai divisione del colosso della logistica DHL Deutsche Post. Una presenza che induce a pensare che StreetScooter e l’altra startup “cugina” e.GO stiano guardando ad approvvigionamenti di batterie che non debbano necessariamente fare ricorso a fornitori asiatici come generalmente ora è il caso.

Nel consorzio sono presenti aziende che hanno per mestiere le batterie, uno già attualmente (Leclanché) ed uno futuro (TerraE). Proprio TerraE da qualche tempo sta gettando le basi per realizzare una Gigafactory in grado di produrre a regime (nel 2028) 34 GWh. Altri partner come BMZ e Umicore si occupano di riciclare le batterie, anche con processi particolarmente interessanti per il recupero di materie prime dai prezzi crescenti quali litio e cobalto.

Peraltro non si deve dedurre che l’adesione al nuovo consorzio Fab4Lib sia monolitica in Germania: per ora il gruppo Daimler va per conto suo con la controllata Deutsche Accumotive e la sua struttura basata in Sassonia che non fa che crescere.

BMW invece, che ha da poco aumentato le cifre a disposizione del suo centro ricerche sulle batterie, proprio oggi ha rivelato che inizierà una collaborazione con una giovane azienda americana, Solid Power, per sviluppare quelle batterie per auto con elettroliti allo stato solido che paiono il bersaglio di tutti quelli che negli anni ’20 vorranno produrre e vendere con successo.


Credito foto di apertura: ufficio stampa internazionale  Nissan Motor Co.