Le auto con la presa Citroën inseguono autonomia ed efficienza
Dopo gli altri modelli al 100% elettrici Stellantis basati sui pianali E-CMP tocca ad E-C4 migliorare l’autonomia, mentre con la tecnologia di Plug-in-Reminder e PHEV Connect si punta a ottimizzare l’uso ibrido plug-in
Dapprima le cugine elettriche Peugeot e DS Automobiles e appena all’inizio settimana i modelli a zero emissioni locali Opel, ora tocca a Citroën spiegare che ci sono buone notizie sull’autonomia della sua principale elettrica, quadriciclo Ami a parte, ovvero E-C4; ma la casa transalpina ha anche novità sul fronte delle ibride ricaricabili.
Al momento del lancio, che come ricorderete risale a giugno dello scorso anno, la versione elettrica di C4 offriva già una interessante autonomia grazie a una serie di scelte tecnologiche applicate al progetto, tra cui l’integrazione di pneumatici di classe A+, che riducono la resistenza al rotolamento e aumentano l’efficienza.
Dal mese di ottobre, annuncia oggi una nota ufficiale dell’importatore italiano, l’elettrica della gamma Stellantis compie ulteriori progressi adottando evoluzioni tecnologiche che aumentano la sua autonomia. Si tratta di una modifica positiva nell’ambito del ciclo di omologazione europeo WLTP, con un’autonomia aumentata di 7 chilometri, che passa a 357 chilometri.
Poiché è istintivo verificare anzitutto come cambino le cose tra modelli stretti parenti, possiamo ricordare che l’autonomia massima di Peugeot E-208 ed E-2008 è da poco stata riveduta rispettivamente a quota 362 e 345 chilometri.
Ma, sottolinea con convinzione Citroën, sarà soprattutto nell’uso reale che la E-C4 migliorerà la propria autonomia, che può aumentare di quasi 30 chilometri in base alle condizioni di utilizzo (temperatura esterna, tipo di strada, stile di guida, eccetera). Questi sviluppi forniscono quindi maggiore versatilità e tranquillità per gli spostamenti quotidiani e per i lunghi viaggi.
Il motore elettrico da 100kW (136 CV) e la batteria da 50 kWh, rimangono invariati, ma numerose evoluzioni ottimizzano le loro prestazioni anche di questo modelli basato sulla piattaforma E-CMP presentata dall’allora gruppo PSA a fine primavera 2016. La motorizzazione elettrica della E-C4 sta rapidamente riscuotendo un grande successo in Europa e nel mese di ottobre questa soluzione rappresentava il 32,5% del mix elettrico/termico.
L’aggiunta di un nuovo sensore di umidità abbinato a una nuova taratura della pompa di calore permette di ottimizzare la gestione del riscaldamento e della climatizzazione, risparmiando così la carica della batteria. Anche il sistema di trasmissione è stato perfezionato con una variazione del rapporto del riduttore del cambio che rende più favorevole l’autonomia di guida.
Ma Citroën non aveva per l’occasione intenzione di fermarsi alle migliori apportate all’autonomia della sua elettrica pura E-C4 ed ha voluto rimarcare l’utilità per la clientela B2C e B2B di due tecnologie relative all’ibrido plug-in in gamma per sfruttarne tutto il comfort: Plug-in-Reminder e PHEV Connect.
Dallo scorso ottobre, a partire dalla clientela di Francia e Regno Unito, i clienti di C5 Aircross Hybrid ricevono degli avvisi, a bordo del loro veicolo, se quest’ultimo non viene ricaricato regolarmente. Questa nuova funzionalità fa parte di un aggiornamento automatico via etere del software del veicolo e non richiede che i clienti si rechino da un concessionario Citroën.
Il sistema è progettato per aiutare i clienti a ottimizzare le prestazioni dei loro modelli ibridi plug-in e a ridurre ulteriormente l’impatto sull’ambiente. La casa francese si dichiara incoraggiata dagli studi effettuati sull’utilizzo del motore ibrido plug-in da parte della clientela: i dati attuali mostrano che il 55% dei tragitti inferiori a 40 chilometri sono percorsi unicamente in modalità elettrica e che il 52% dei clienti ricarica già il proprio veicolo una o due volte ogni 100 chilometri.
Come noto in passato alcuni mercati in cui sostanziosi incentivi avevano portato a quote importanti di penetrazione delle vendite di ibridi ricaricabili, in particolare in Cina e nei Paesi Bassi avevano portato a scoprire che quel denaro pubblico era in molti casi finito a clienti che poi non si sognavano di ricaricare di energia le celle delle piccole batterie dei veicoli acquistati.
L’idea Citroën è quindi di usare quelle che gli psicologi e gli economisti comportamentali chiamerebbero tecniche di nudge per aumentare la frequenza di ricarica per trarre il massimo vantaggio da una soluzione ibrida plug-in. Il SUV medio C5 Aircross Hybrid Plug-In è equipaggiato con una batteria con capacità da 13,2 kWh che gli conferisce un’autonomia totalmente elettrica di 55 chilometri (ciclo WLTP).
Il sistema funziona sulla base del computer di bordo, che analizza i percorsi, lo stato di carica della batteria e il numero di ricariche effettuate. Le notifiche sono visualizzate sotto forma di messaggi sullo schermo del sistema di infotainment del veicolo. Inizialmente, dopo cinque giorni di utilizzo del veicolo e dieci viaggi senza che il veicolo sia stato ricaricato, il software visualizzerà una notifica al giorno sul touchscreen.
Se il veicolo non è stato ricaricato dopo 30 giorni di utilizzo, la notifica sarà visualizzata due volte al giorno mentre il veicolo è in uso. Il dispositivo sarà introdotto in altri paesi all’inizio del 2022 e apparirà anche sul prossimo modello Citroën C5 X Hybrid Plug-in.
PHEV Connect è invece un nuovo servizio connesso introdotto a marzo e rivolto ai gestori delle flotte di veicoli ibridi plug-in per accompagnarli nella transizione energetica, aiutandoli a ridurre il costo (inteso secondo i parametri TCO) e le emissioni di CO2 della loro flotta. Il sistema utilizza la tecnologia del servizio di connessione Citroën Connect Box per trasmettere i dati sul veicolo.
PHEV Connect fornisce ai gestori delle flotte informazioni precise sull’uso dei veicoli da loro seguiti e permette di intraprendere azioni per influenzare il comportamento dei conducenti. I fleet manager possono disporre attraverso la piattaforma di gestione PHEV Connect di informazioni quali: percentuale di utilizzo della flotta in modalità elettrica e ibrida; frequenza di ricarica; consumo di carburante e collegamento alle stazioni di ricarica per l’intera flotta e per singolo veicolo; potenziali guadagni generati da un migliore comportamento di guida o da un maggiore tasso di connessione ai terminali di ricarica.