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BMW non ha ancora concluso la ricerca di partner per produrre le Mini elettriche

Al salone di Los Angeles confermato che la marca britannica vuole contenere i costi di produzione delle piccole elettriche destinate alla clientela urbana

Il salone di Los Angeles, che ora si chiama LA Mobility, è l’occasione dei media specializzati per fare il punto sul mercato americano. E per il manager Peter Schwarzenbauer, che nel gruppo BMW è responsabile per i marchi britannici Mini e Rolls, anche l’occasione per confermare che il suo gruppo sta cercando il modo per mantenere la competitività delle piccole elettriche che si avvia a produrre, dopo aver presentato a Francoforte la Mini Electric Concept che ora in California viene per la prima volta mostrata agli americani.

Pochi giorni fa la casa di Monaco ha rivelato al quotidiano finanziario tedesco Handelsblatt che premerà sull’acceleratore nelle spese di ricerca e sviluppo per assicurarsi una posizione privilegiata nei settori dell’elettrificazione, dell’autonomia e della mobilità.

Il che implica arrivare a spendere tra il 6,5 ed il 7% dei ricavi, fino alla bellezza di €7 miliardi. In altri termini: nel corso del prossimo 2018 allocherà tante risorse per ricerca e sviluppo quanto negli anni 2011 e 2012 messi insieme.

Per compensare tanta generosità verso le esigenze dell’innovazione ora concessa da parte del numero uno della finanza bavarese Nicolas Peter, la produzione dovrà però trovare un modo di spendere meno. Se sono elevati gli investimenti richiesti per sviluppare un modello nativo elettrico, quegli investimenti diventano meno facili da recuperare con veicoli di piccole dimensioni, per i quali non si possono ricaricare eccessivamente i prezzi e costituiscono una sfida dal punto di vista tecnico per il non facile equilibrio da trovare quando ci sono di mezzo pesi ed ingombri delle batterie.

All’agenzia Reuters Schwarzenbauer ha confermato: “stiamo parlando con molti costruttori globali, non solo in Cina, sul modo in cui produrre piccole auto elettriche. Non siamo ancora arrivati ad una conclusione definitiva al riguardo”.

La precisazione sulla possibilità di lavorare con partner cinesi è un effetto delle illazioni su una possibile alleanza con Great Wall Motor Co (il partner mancato di FCA), possibilità che il manager tedesco ha ridimensionato a voci. La produzione della Mini elettrica sicuramente avverrà a Oxford, ma sembra difficile che si possa fare a meno di produrla nei confini del primo mercato globale dell’auto, sia per volumi complessivi sia per le auto elettriche.

Mini, la cui prima elettrica è attesa per il 2019, in particolare diventerà la prima marca del gruppo bavarese interamente elettrica come richiede un marchio orientato a clientela urbana. Un orientamento che non cambierà per i cattivi risultati locali americani, dove le vendite delle Mini sono scese mentre salgono a favore di SUV e furgoni prediletti dalla clientela che vive nei sobborghi.


Credito foto di apertura: ufficio stampa internazionale BMW Group.