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A Tokyo Toyota presenterà i due “gemelli diversi” del suo Concept-i

Con in mente una mobilità sempre più urbana e sempre più coi capelli bianchi, la casa giapponese ha studiato il Concept-i Ride e il Concept-i Walk

Da Las Vegas a Tokyo: dal CES, ormai il salone più spettacolare per le novità e la tecnologia, al principale salone dell’auto giapponese. Da vetrina di una superpotenza dell’export, come è stato fino agli anni ’80, sta diventando vetrina della rinascita e della riscrittura della filosofia progettuale e industriale di una nazione che nell’ultimo ventennio è passata attraverso una crisi di identità. Come i suoi protagonisti: e Toyota è sempre stata tra questi.

Nel deserto del Nevada Toyota aveva portato al debutto il suo Concept-i: un inatteso compagno di viaggio verso la guida autonoma. Tra pochi giorni a Tokyo addetti ai lavori e visitatori scopriranno che quel veicolo ha ora una progenie fatta di due gemelli diversi: Concept-i Ride e Concept-i Walk.

Con quest’anteprima la corporation giapponese approfitta della rassegna di casa anche per precisare i dettagli del suo percorso verso la mobilità futura. Secondo Toyota un mezzo ultra-compatto (2,50 metri di lunghezza e con un passo di 1,80) per la mobilità universale e un veicolo ancora più piccolo da usare nelle aree pedonali o in posti pubblici sono due soluzioni che nel prossimo futuro si prestano all’obiettivo di far crescere insieme veicoli e clienti.

I tecnici della casa giapponese nel Concept-i avevano già tradotto in oggetti e funzioni una tecnologia che vuole capire ed imparare (learn) le persone con cui interagisce, per meglio aumentare il loro grado di sicurezza (protect) e benessere. A bordo la tecnologia dell’intelligenza artificiale potrà anche arrivare a combinarsi con le esigenze e le emozioni per creare nuove esperienze di guida (inspire).

Ma non tutti possono avere le stesse esperienze di mobilità: da questa premessa e da una oggettiva dinamica demografica che fa del Giappone il paese avanzato più vecchio, nasce il Concept-i Ride: progettato pensando ad una mobilità urbana (con una autonomia delle batterie prevista tra i 100 ed i 150 chilometri) che per prima cosa abbia in mente chi lo usa.

L'interno del Toyota Concept-i Ride
Sul Concept-i Ride i due sedili sono scorrevoli ed il guidatore utilizzerà joystick invece di volante e pedali (credito foto: ufficio stampa internazionale Toyota Motor Corp.)

Nel case di persone anziane o con disabilità diventano degli asset la presenza di portiere ad ala di gabbiano per agevolare l’accesso e sedili (due) su guide scorrevoli progettati per facilitare la seduta. Inoltre troviamo joystick invece di volante e pedaliera per renderne l’impiego, per chi lo guiderà, simile all’uso delle più comuni sedie a rotelle o di molti diffusi monta-scale.

Le funzioni di parcheggio automatico e sorveglianza dell’ambiente circostante (ad esempio per accertare il sopraggiungere di altri veicoli) saranno un ulteriore vantaggio per un mezzo che viene considerato da Toyota come potenzialmente ideale per tutti i servizi di condivisione della mobilità urbana, che i clienti siano di età avanzata oppure no.

In città si potrà contare anche sui prodotti che racchiuderanno i principi con cui Toyota ha appena realizzato il Concept-i Walk. Si tratta di un mezzo a tre ruote e zero emissioni, con cui guidare a bassa velocità fino a 20 km sui marciapiedi delle aree pedonali. Lo spazio necessario per questo triciclo, visto in pianta, è analogo a quello che occuperebbe un pedone mentre cammina.

La sterzata è possibile servendosi all’incirca dello stesso spazio che servirebbe per un passo di chi lo guida. Ma al contrario di mezzi che lo hanno preceduto (come il Segway) la presenza di un agente di intelligenza artificiale non solo collaborerà col guidatore sui percorsi, ma provvederà a manovre di sicurezza che dovessero essere utili: per il sopraggiungere di una bicicletta, o per la caduta di un oggetto sul percorso.

Sono tutto sommato piccoli compiti per i veicoli equipaggiati di sistemi di intelligenza artificiale, che nella prossima decade saranno in grado di fare molto più che identificare ed evitare un eventuale ciclista che viaggiasse su un marciapiede ad un ritmo da Trofeo Baracchi.

La tecnologia che stanno sviluppando SRI International, il Toyota Research Institute ed altri gruppi di ricerca mira a relazionarsi con emozioni e sensazioni di passeggeri e guidatori: dalle espressioni facciali ai segnali che arrivano dal respiro o dai battiti, tutto per arrivare a capire sempre di più chi userà i veicoli. Può darsi che sia perché la sigla che si usa globalmente per indicare l’intelligenza artificiale (AI), in Giappone anzitutto significa amore

Concept-i Ride e gli altri due prototipi
Da sinistra: i nuovi Concept-i Ride e Concept-i Walk sono pronti per l’esordio al salone di Tokyo, qui insieme al primo Concept-i, presentato a Las Vegas (credito foto: ufficio stampa internazionale Toyota Motor Corp.)

Credito foto di apertura: ufficio stampa internazionale Toyota Motor Corp.