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Secondo trimestre 2017 Tesla con ricavi, perdite ed ordini record

I ricavi della casa americana a $2,79 miliardi hanno battuto le previsioni, ma c’è anche il record negativo di $1 miliardo di perdite

Tesla ieri notte (si parla del fuso italiano ovviamente) ha pubblicato una trimestrale che ne ha fatto salire le azioni fino all’8%, a fine scambi. E questo nonostante la più grande perdita trimestrale di sempre: quasi $1 miliardo, la gran parte dovuta alle spese in conto capitale legate all’avvio della produzione della nuova Model 3 ed all’avvio dello sviluppo della prossima Model Y (un crossover che dovrebbe rispondere alla fame per questo tipo di segmento anche con propulsione elettrica).

Peraltro la spesa del secondo trimestre Tesla è stata meno del previsto, e considerato le abituali pagelle sul versante del cash flow della casa di Palo Alto (sempre negative quasi senza eccezioni, come conferma la tabella dell’agenzia americana Bloomberg), questo è stato considerato incoraggiante.

E tuttavia al prossimo aggiornamento il grafico visibile qui sopra mostrerà ancora colonne che sprofonderanno: Musk e i suoi pensano nella seconda metà di quest’anno di spendere $2 miliardi, il che implica un’altra perdita analoga a quella più recente.

A fronte di questo ritmo di spesa da $100 milioni a settimana che andava avanti fino al secondo trimestre 2017 Tesla ha da esibire una crescita delle prenotazioni delle grandi Model S ed X e 455.000 prenotazioni della media Model 3. Dopo aver accennato nella giornata della consegna delle prime trenta a dipendenti della società a mezzo milione di prenotazioni, Musk ha corretto la cifra fornita inizialmente, includendo le disdette.

Si tratta peraltro di una cifra comunque superiore alle 373.000 di cui eravamo a conoscenza fino ad una settimana fa. E Tesla sostiene con convinzione che arriverà con certezza alla produzione di 10.000 auto alla settimana a fine 2018, contro la metà di quella cifra per fine 2017.

Ovviamente quell’obiettivo è particolarmente ambizioso: implica che alla fine dell’inferno della produzione cui Musk accennava tra il serio ed il faceto a Fremont il giorno delle prime consegne si possa raggiungere quel mezzo milione di unità che sono un livello straordinario.

Se non altro perché una campionessa della produzione razionale come Toyota ritiene appropriato indicare in 200.000 le unità annuali che uno stabilimento incentrato sulla nuove ed ultra-flessibile piattaforma TNGA dovrebbe essere in grado di sfornare.

Il che sicuramente porterà ancora più in alto i ricavi, che nell’ultimo trimestre sono arrivati a $2,79 miliardi contro le previsioni di $2,51 miliardi degli analisti ascoltati dal sondaggio della Thomson Reuters.

Fino ad allora probabilmente però il cash attuale non basterà e non sarà l’avvio della produzione di coppi ed embrici solari parallela a quella della Model 3 a cambiare le cose. Alla fine del secondo trimestre 2017 Tesla aveva $3 miliardi e a questo ritmo e con queste ambizioni appare quasi certo che Musk dovrà ricominciare a fare una delle cose che gli riesce meglio, convincere gli investitori ad aprire i cordoni della borsa…


Credito foto di apertura: press kit Tesla