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Per l’auto connessa l’accordo Continental-NTT Docomo punta sul 5G

La collaborazione nippo-tedesca prevede ricerca comune per porre le basi di una rete cellulare avanzata, e mostra i primi risultati a fiere giapponesi

Quello che sembra un comune annuncio di collaborazione commerciale e tecnologica contiene uno spunto interessante per chi segue il settore delle auto connesse. La tedesca Continental e la giapponese NTT Docomo hanno infatti confermato l’inizio di una collaborazione tesa a sviluppare veicoli in grado di accogliere e sfruttare al meglio il futuro protocollo di comunicazione cellulare 5G.

I sistemi di comunicazione V2X (vehicle-to-everything, dal veicolo all’intera rete) sono infatti oggetto di una rincorsa a convincere e conquistare il futuro mercato tra chi punta sulla rete cellulare 5G e chi invece sostiene la comunicazione a corto raggio con protocollo DCSR. Quest’ultima tecnologia è in campo da molti anni ormai ma (pur essendo il suo standard definitivo ancora da varare) il 5G sta guadagnando nuovi adepti.

E’ interessante che il frutto della collaborazione tra Continental e NTT Docomo sia mostrato alle fiere specializzate Automotive Engineering Exposition 2017 di Yokohama e al Wireless Japan Expo, poiché alcuni dipartimenti dei trasporti, autostrade ed enti locali giapponesi hanno già investito in infrastruttura di tipo DCSR e sembrava che nell’arcipelago le prospettive per questa tecnologia fossero rosee.

Ora però l’arrivo nelle file dei sostenitori del 5G di un pezzo da novanta come l’impresa di telecomunicazioni giapponese potrebbe pesare nei processi decisionali che porteranno a creare le soluzioni che troveremo nelle future auto connesse.

Il capo del reparto tedesco che si occupa di connettività ed infotainment Johann Hiebl ha detto: “col 5G siamo in vantaggio nella partita. Connettere veicoli ha un posto in cima nella nostra agenda, ma per sfruttare pienamente i benefici del veicolo connesso abbiamo bisogno della larghezza di banda, velocità, e tempi rapidi di risposta delle reti cellulari del futuro”.

Un altro manager Continental, Robert Gee, ha commentato: “gli ultimi dati disponibili saranno il carburante dei veicoli connessi. Man mano i veicoli si faranno spazio nell’Internet delle Cose, il traffico dati crescerà esponenzialmente. Gli attuali standard della rete cellulare non sono preparati per questo. Ma il 5G lo sarà”.

Il DSRC? Nemmeno nominato: la tecnologia 5G su cui punta l’accordo Continental-NTT Docomo dichiara di poter garantire fino ad un milione di connessioni per chilometro quadrato, facendo spazio per molti più dispositivi dell’attuale 4G. Mentre GM sta già sfoggiando la comunicazione a corto raggio basata sul DSRC sulle Cadillac, il dipartimento dei trasporti americano sta invece ricevendo critiche per voler imporre a medio termine questo protocollo a tutti i gruppi auto sul mercato nazionale.

In questa querelle in corso tra DSRC e 5G i sostenitori della futura tecnologia cellulare sottolineano l’importanza dei tempi di latenza che avrà. La velocità di risposta sarà determinante nella comunicazione V2X. Una volta che i tempi di latenza saranno compressi al massimo, la comunicazione wireless tra auto, infrastruttura ed altri utenti della strada può migliorare in modo sostanziale l’uso dei dati. E per arrivare a non deludere le aspettative chi lavora in questo campo ha già iniziato a studiare frequenze e propagazione dei dati in funzione dell’uso sui veicoli per la loro sicurezza.


Credito foto di apertura: ufficio stampa internazionale Continental