SHARING

Per il car sharing peer-to-peer arriva la prova del nove

Se non ha successo il tentativo di ‘smart ready to share’ nessun altro car sharing peer-to-peer troverà mai spazio

In più di una occasione qui su Auto21 ho espresso dubbi sulle prospettive del car sharing peer-to-peer, quello che punta ad automobilisti disposti ad affittare per breve tempo le auto di proprietà. Dubbi che sono quasi certezza specialmente se si tratta di vetture di valore come Lexus o Mercedes. O Tesla. Ciò nondimeno la casa americana e quella giapponese continuano nei loro progetti, mentre la startup Turo, che ha lo stesso business plan riceve calorosi apprezzamenti. La stessa Mercedes-Benz ha lanciato la app Croove.

Ma se c’è una opzione che ha qualche speranza di superare le resistenze e remore degli automobilisti è quella che riguarda i proprietari di piccoli veicoli cittadini: Honda pensa infatti anche a questo destino per l’erede del prototipo NeuV visto al CES. Mentre l’offerta giapponese è però ancora di là da venire, c’è già Smart pronta ad offrirci una dimostrazione sul campo delle possibilità di questo settore ancora molto giovane dell’economia della condivisione.

Come spiega la nota ufficiale diffusa ieri smart ready to share è il nome del nuovissimo servizio offerto da Smart, che si affianca a quello già di successo di Car2Go, nel quale però l’affitto è possibile utilizzando vetture di proprietà dell’azienda. Invece con il nuovo servizio, tramite una immancabile app da installare sul proprio smartphone, gli utilizzatori autorizzati possono salire a bordo e mettersi alla guida della smart di un amico.

Il servizio sarà inizialmente disponibile in una serie di città tedesche selezionate già dalla prossima primavera. Nel 2008 Car2Go è stato il primo modello di car sharing a flusso libero a livello mondiale e da allora ha riscosso grande successo in tutto il mondo. Oggi è possibile noleggiare le Smart Car2Go, anche elettriche in ventinove città, ovunque ed in ogni momento.

Pertanto dalla prossima primavera l’azienda che ormai ha nei modelli della propria gamma una vera icona della mobilità urbana, si inserisce in un nuovo settore della sharing economy. Inutile precisare che l’innovativo progetto si rivolge anzitutto ai giovani, che notoriamente sono oggi più gelosi dello smartphone che dell’auto ed hanno confidenza col concetto di peer-to-peer. Ma anche ad un pubblico interessato a gestire il proprio parco veicoli in modo efficiente, ovvero guadagnando piccole somme in qualcuno dei minuti in cui l’auto sta ferma, in media il 96% del tempo secondo ricerche accreditate.

L’amministratore delegato di Smart Annette Winkler ha commentato nella nota:  “Molte persone hanno iniziato a cambiare la propria mentalità, passando da una visione della società incentrata sull’Io a una incentrata sul NoiLa nuova cultura della condivisione salvaguarda le risorse, è ecologica e sostenibile e da lungo tempo si è affermata anche nel mondo automotive. Il servizio di car sharing privato smart ready to share è stato concepito per contribuire a migliorare la qualità della vita nei centri urbani. Il debutto in anteprima di questo servizio può essere equiparato all’AirBnB del settore automobilistico“.


Credito foto di apertura: ufficio stampa smart/Mercedes-Benz Italia