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FCA sperimenta in Italia le vendite online su Amazon

Alcuni popolari modelli come 500 e Panda potranno essere acquistati in promozione e ritirati nelle concessionarie

Stamattina, vedendo il titolo del dispaccio Ansa che riassume i dettagli dell’accordo tra Fiat Chrysler Automobiles ed il gigante delle vendite online Amazon per vendere su internet alcuni modelli, la prima cosa che ho fatto è stata controllare, sul sito riservato ai media nordamericani, quali modelli si potessero comprare negli Stati Uniti in questo modo. Nessuno, è la risposta.

Perché per una volta il mercato italiano precede quello americano in una iniziativa-pilota: su Amazon gli italiani e solo loro potranno comprare la 500, la Panda e la 500L. Non solo, ma il modello più venduto in Italia, Panda e le altre, saranno disponibili con un sostanziale sconto. Il responsabile FCA per il mercato nazionale, Gianluca Italia durante la conferenza stampa web ha detto: “È arrivato il momento per dare ai consumatori un nuovo e più efficiente modo di scegliere un nuovo veicolo“.

Proprio come succede per scarpe o abbigliamento o elettronica i clienti potranno comprare dalla propria poltrona, con sconti sui prodotti che potranno oscillare dal 15%, al 28% e anche fino al 33% del prezzo ottenibile con altre promozioni. Nelle ricerche condotte, metà della popolazione italiana ha mostrato interesse per acquisti di auto online, ma la schiacciante maggioranza preferisce ritirarla da un concessionario tradizionale.

Così Amazon instraderà il cliente verso una concessionaria dove finalizzare e ritirare la vettura (entro due settimane): il listino di una Panda Lounge 1.2 da €13.850 scalerà del 24% a €10.480. Sembra verosimile che a queste offerte FCA abbia deciso di far accedere solo gli italiani per prendere le misure alla reazione all’iniziativa non solo dei clienti, ma anche delle concessionarie.

In America Tesla Motors, che come noto ha deciso di affidarsi solo a rete diretta e vendite online, sta ancora cercando di sbrogliare questioni legali in alcuni importanti stati in cui le associazioni dei concessionari non vogliono sia ammessa. L’esperimento in Italia, che non ha scadenza breve ma che non varrà per sempre secondo FCA, ha adottato alcune precauzioni per trovare un compromesso tra esigenze della clientela, delle concessionarie e obiettivi di vendita.

Il limitato numero di colori ed allestimenti dei modelli proposti non serve soltanto a facilitare la promozione a prezzi scontati. Si tratta anche di vetture molto conosciute, su cui tutti ci siamo già seduti, o con un noleggio o su quella di un familiare od amico. Il gruppo italo-americano con questa impostazione può limitare il tipico fenomeno dello showrooming che riguarda le aziende che vendono online. Il cliente va a vedere e provare senza comprare al punto vendita per poi acquistare su internet.

Con grande scelta di modelli, marchi ed allestimenti le concessionarie sarebbero assediate da aspiranti clienti che controllerebbero i colori di tessuti, selleria o carrozzeria per poi acquistare in rete. Questo creerebbe sicuramente tensioni tra azienda e punti vendita. La clientela non ha limiti nel aguzzare l’ingegno: molte aziende di abbigliamento o scarpe che hanno previsto la restituzione gratuita degli acquisti online hanno poi scoperto che, specie la clientela femminile, ordinava due taglie di un articolo per poi restituire quello che non andava bene.

L’approccio di FCA alla disintermediazione delle vendite di fatto la limita ma non la elimina: cerca di trovare un terreno a metà strada in grado di scontentare il minor numero possibile di parti. È anche interessante che il progetto abbia come teatro un mercato di solito considerato tiepido per l’e-commerce come l’Italia. Ma la Grande Recessione e la contrazione del potere d’acquisto hanno cominciato a far cambiare opinione anche a consumatori per molti aspetti conservatori come gli italiani.


Credito foto di apertura: FCA US media website