AUTO

Quasi $2 miliardi e mezzo di sole batterie passeranno di qui

La fabbrica di Faraday Future nel Nevada non produce ancora ma ha già un partner per le batterie: la coreana LG Chem

Uno dei più intriganti oggetti misteriosi dell’automobile a zero emissioni, Faraday Future, ha appena tolto un po’ di mistero ai propri ambiziosi progetti futuri rivelando un impegno con LG Chem per la fornitura di batterie sui propri modelli in via di progettazione e realizzazione.

A voler essere precisi, l’azienda americana (ma con capitali cinesi e almeno un dirigente di vertice italiano, l’ex-Ferrari Marco Mattiacci) ha confermato l’accordo ma non la sua entità, stimata sull’ordine di $2,4 rispettabilissimi miliardi.

La coreana LG Chem è particolarmente di moda in questo periodo perché ha all’attivo la fornitura di due modelli con grande potenziale di vendite: le nuova Bolt ed Ampera-e di General Motors e la nuova versione della Zoe che già a dato a Renault la leadership nelle vendite di V.E. nella vecchia Europa.

Faraday Future ha ormai ampliato i propri ranghi a dismisura a, si dice, 1.400 dipendenti, e la possibilità di attingere ad una tecnologia di vertice conferisce credibilità ad un programma che almeno all’inizio era visto con scetticismo.

Tuttavia, man mano passano le settimane, si susseguono le foto rubate di veicoli in prova. Mentre Faraday Future aveva esordito male con una concept car supersportiva poco apprezzata, il fatto che si vedano prototipi cammuffati di crossover fa pensare che l’azienda che sta creando uno stabilimento nel Nevada non lontano da Las Vegas si lancerà anzitutto lucroso segmento dei SUV, dove ora regna la Tesla Model X tra le elettriche, invece che in quello molto più aleatorio e soggetto ai minimi venti di recessione delle supercar.

Non solo, ma tra le assunzioni fatte da Faraday Future non mancano ex-membri di Apple ed Harman, il che fa pensare che gli americani abbiano intenzione di fare sul serio anche nel campo delle mappe e della guida autonoma.

Inoltre con LG Chem Faraday Future non pare aver deciso di acquistare batterie off-the-shelf (alla lettera: prese dallo scaffale, ovvero fatte per tanti diversi usi) ma invece di partecipare al loro sviluppo.

Tom Wessner, che si occupa della filiera di fornitura ha detto della casa americana che insieme hanno “sviluppato una chimica delle celle su misura per ottimizzare l’autonomia e la sicurezza della produzione di batterie per le nostre macchine”.

LG Chem e Faraday Future hanno lavorato insieme per sviluppare una densità di energia da record per batterie destinate ai veicoli elettrici. Fred Lambert, che sul sito electrek.co pattuglia continuamente l’etere e la fibra per trovare dettagli stuzzicanti, ha attirato l’attenzione degli appassionati di tecnica su un tweet sul profilo dell’azienda americana in cui si vedono celle cilindriche simili a quelle usate dalla Tesla attualmente (e che saranno poi sostituite dalla nuova produzione della gigafactory del Nevada). Lo stesso vale per il profilo Instagram.

LG Chem aveva fornito le prime Roadster di Elon Musk prima di essere rimpiazzata da Panasonic, e sta sviluppando il proprio portafoglio tecnologico con acquisizioni continue, l’ultima delle quali per una cinquantina di milioni di dollari per brevetti e centro ricerche di una azienda chimica che è specializzata nella produzione di catodi.


Credito immagine di apertura: Faraday Future media website