L’anno del sorpasso delle prese sulle pompe
In Gran Bretagna una ricerca indica nel 2020 l’anno in cui si troveranno più colonnine che stazioni di servizio
L’importatore inglese di Nissan ha rivelato uno studio secondo cui il Regno Unito nel 2020 avrà più punti pubblici di ricarica per auto elettriche che stazioni di servizio. Il declino delle pompe di carburante, solo 8.472 a fine 2015 rispetto alle 37.539 del 1970, non è una novità. La ricerca prevede che ce ne saranno 7.870 nel 2020 se il trend sarà stabile, a fronte di 7.900 punti di ricarica pubblica che si prevede possano essere in funzione in quello stesso anno.
Secondo i dati più recenti in Gran Bretagna sono state immatricolate oltre 115 auto elettriche ogni giorno del primo trimestre 2016. Cifre che aiutano a capire come poche centinaia di punti di ricarica pubblici del 2011 siano diventati oltre 4.100 quest’anno. Nissan ed altri costruttori che puntano sugli EV hanno lavorato insieme alle istituzioni nazionali e locali per far si che oggi il 98% delle stazioni di servizio sulle autostrade disponga di punti di ricarica rapidi. Colonnine in grado, ad esempio, di ricaricare l’80% di una batteria da 30 kWh di una Leaf in mezz’ora.
Visto che a Sunderland, nel Nord dell’Inghilterra, Nissan ha investito molto nella locale fabbrica, magari non è per caso che nel Regno Unito per i possessori di auto elettriche, tre le quali le Leaf (ben rappresentate così come le Renault Zoe e le Tesla) la vita sia relativamente facile. Peraltro siamo ancora lontani dal livello delle coste del Giappone, dove sono presenti 7.000 stazioni di ricarica veloce contro le 770 britanniche (su 4.100 totali). In Italia secondo i dati dell’European Alternative Fuel Observatory siamo a 1787 con appena 87 stazioni veloci. Invece nell’arcipelago del Pacifico si è già raggiunta la massa critica che fa sì che ci sia ormai una stazione di ricarica rapida (secondo lo standard nipponico CHAdeMO) ogni 17 km2. In Inghilterra sono ad una ogni 280 km2.
Il Giappone mostra anche come l’esplosione del numero di punti di ricarica, dell’infrastruttura, sia stata accompagnata dalla crescita commerciale del mercato degli EV. Se i punti di ricarica si sono moltiplicati di venti volte dal 2010, vale infatti la pena di rilevare che solo un anno di differenza separa questo sviluppo dal lancio della Leaf, il primo modello EV realmente di massa. In Italia, per il potenziale decollo dell’infrastruttura finora è mancato il successo di un modello auto al 100% elettrico in grado di affiancarne in parallelo lo sviluppo.