La prima fabbrica cinese di Tesla costerà 9 miliardi di dollari
Da pochi giorni Tesla Motors costruisce 2.000 vetture la settimana, un ritmo che con l’attuale struttura produttiva la avvicina sempre più al prossimo obiettivo delle 100.000 l’anno, ma è sempre più chiaro che per la società di Elon Musk si tratta solo di un traguardo intermedio e nemmeno particolarmente eccitante. Oltre alla grande fabbrica californiana di Fremont (che vedete nell’immagine sopra, nata su un sito ex-Toyota), alla sede olandese e forse ad una spagnola, più presto di quanto si potesse pensare arriverà una sede cinese.
Shanghai è la probabile sede e l’inevitabile (nel senso che non è previsto per le società occidentali di fare a meno di soci cinesi) partner locale, secondo quanto ha riferito l’agenzia Bloomberg, è il gruppo Jinqiao, di proprietà pubblica, che avrebbe siglato un memorandum di intenti con Tesla Motors per costruire nell’area della metropoli una nuova fabbrica in cui ciascuno dei due partner investirebbe 30 miliardi di renminbi ($4,5 miliardi). Insomma, si tratterebbe della più grande scommessa finora compiuta da Tesla ed una somma tale da essere giustificata solo per puntare a molto più che ad una eccellente reputazione tecnologica di nicchia. Grazie alla presenza locale, le Tesla potrebbero evitare la tassa del 25% sull’importazione e puntare decisamente ad essere leader nel mercato probabilmente più attraente a lungo termine.
Credito immagine di apertura: Tesla Motors media website