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In America richiamo per oltre 16.000 500e

Un paio di giorni fa Stephen Edelstein qui su greencarreports.com segnalava che FCA si prepara a richiamare oltre 16.000 500 elettriche, una operazione che riguarderà dal model year 2013 al 2016 (il model year come noto è quello seguente all’anno di fabbricazione) per risolvere un problema di software. Secondo quanto riferisce il post il difetto al software potrebbe determinare fino allo spegnimento del propulsore i certi casi, con conseguenze imprevedibili. Dato che il richiamo avverrebbe su istanza del produttore a seguito di controlli di routine sui propri componenti piuttosto che a seguito di resoconti di incidenti o problemi già avvenuti, la rapidità di intervento della società è un fattore positivo.

Su questo concordava anche qui su evobsession.com James Ayre, che però si poneva questa domanda: non diversamente da tutta la concorrenza (dalla Sync Technology di Ford agli Smart Nav e R-Link Evolution* di Renault) FCA ha puntato molto su connettività e multimedialità. Quindi dentro le Fiat 500e troviamo monitor TFT a 7 pollici con le funzioni essenziali del veicolo, abbinato al sistema proprietario Uconnect 5.0 che su schermo touch-screen da 5 pollici governa smartphone, radio e navigazione. L’app FIAT Access fornisce inoltre informazioni in tempo reale che vanno dallo stato del veicolo all’elenco delle stazioni di ricarica più vicine.

Peraltro, i problemi di software emergono ciclicamente. Per la stessa FCA c’era stato un richiamo di oltre 5.000 500e appena un anno fa, ad aprile 2015 per vetture costruite fino al 2014. Considerando questa premessa, Ayre non sapeva fare a meno di commentare: “Uno dei modi meno ovvi coi quali Tesla ha dato una scossa al settore auto con le sue idee iconoclaste, è stato orientarsi verso gli aggiornamenti online come soluzione per ovviare ad alcuni problemi, piuttosto che dover provvedere a un richiamo ogni volta che emerge un problema rilevante al software, e l’azienda può semplicemente e rapidamente applicare la sua patch via etere, come ci si aspetta farebbe una vera azienda dell’high-tech”. Una considerazione a cui noi aggiungiamo, allargato a tutti i costruttori auto tradizionali: tutta quella connettività che ormai hanno la maggior parte delle auto non è ora di sfruttarla al 100%?