AUTO

Le ambizioni coreane sono sempre più premium. Ed elettriche.

Il gruppo automobilistico coreano Hyundai Motor Co non poteva forse scegliere per annunciare la propria corsa verso la mobilità elettrica un momento più propizio di quello attuale. Il suo vicepresidente Manfred Fitzgerald ha spiegato all’agenzia Reuters di puntare le carte migliori sul nuovo marchio Genesis per rafforzarsi in questo settore: “Per imboccare la strada delle propulsioni alternative ci affideremo certamente al brand Genesis ed è molto, ma molto ovvio che gli EV facciano parte del nostro piano“.

Genesis per il gruppo coreano rappresenta una svolta, un percorso già affrontato da altri costruttori asiatici come Nissan con Infiniti e ancora prima da Honda con Lexus. Aggiungere valore al prodotto, presentando una proposta che per prezzi e contenuti sia attraente per il pubblico dei marchi premium, è un percorso che finora è riuscito a volte guardando alle doti dei modelli lanciati, ma non sempre nei risultati economici e nei profitti. Per riuscirci peraltro i coreani hanno attratto due dirigenti che vengono addirittura dall’ambiente delle supercar: sia Fitgzerald sia il nuovo leader del reparto design Luc Donckerwolke arrivano da Automobili Lamborghini.

La Hyundai Motor aggiungerà prestissimo una versione diesel a quella a benzina della gamma Genesis G80, modello più recente di una filiera nata da una concept car nel 2008 (che vedete nella foto di apertura). Potrebbe trattarsi della prima ed unica a gasolio. La settimana scorsa infatti il governo della Corea del Sud ha dato una stretta sui vecchi diesel, chiarendo in parallelo per bocca del primo ministro Hwang Kyo-ahn l’intenzione di portare le vendite di EV già nel 2020 al 30% del mercato. Seoul, già offre incentivi per l’acquisto di auto verdi e pare proprio che questi siano destinati ad aumentare. Non brutte notizie per i marchi nazionali che quasi in sincrono si stanno spostando sulle nuove tipologie di propulsione…

Il supporto di politiche governative amichevoli per le scelte industriali nazionali (che mancava quando le varie Lexus ed Infiniti sono entrate nel mercato premium) potrebbe far pendere la bilancia dalla parte del gruppo Hyundai. E di questo supporto le ambizioni dei coreani potrebbero avere bisogno. Sulla pagina auto della Detroit Free Press, Mark Phelan spiegava come l’asticella si sia alzata nei traguardi della sfida coreana: ben sei elettriche, diciotto ibride di varia foggia , e due veicoli fuel cell da mettere in vendita tutti quanti entro il 2020. Intanto a fine anno sul mercato principe, quello americano, Hyundai porterà la nuova Ioniq ibrida, modello che condivide la piattaforma con la Kia Niro.