I taxi neri di Londra sempre più green, anche nel finanziamento
Per chi, in Italia, considera la finanza solo ed esclusivamente una giungla diabolica, una notizia su cui riflettere. La cinese Geely, che è entrata in possesso della storica London Taxi Company, l’azienda manifatturiera che produceva i taxi neri che tutti abbiamo visto a Londra, tramite l’emissione di obbligazioni green del valore complessivo di $400 milioni ha finanziato un progetto che punta a tradurre in pratica la produzione del nuovo tipo TX5, sicuramente green e con una autonomia importante, all’altezza del duro compito giornaliero che li attenderà: oltre 100 miglia secondo la compagnia.
Il sito dell’agenzia Bloomberg ha molti dettagli sul programma e sull’entusiasmo del Chief Financial Officer dell’azienda cinese, Frank Li, giustificato dal rapporto bid-to-cover cioè dal rapporto tra richiesta ed importo dell’emissione, con quasi sei volte più aspiranti possessori che green bond disponibili. In Italia la prima emissione di questo tipo risale al 2014 e aveva per titolare l’azienda Hera. Geely è il primo gruppo auto a lanciare una offerta di questo tipo, ha spiegato a Bloomberg la Barclays Bank, l’azienda che ha coordinato l’emissione e il collocamento.
Le obbligazioni, che maturano nel 2021, avranno una cedola del 2,75% la più bassa mai emessa da una azienda automobilistica cinese per una emissione effettuata in valuta americana. Il supporto finanziario consentirà a Geely di spostarsi in una fabbrica a Coventry, in Inghilterra, dove inizierà a lavorare sul prototipo del nuovo TX5 e prevede di mettere sul mercato il prodotto nell’ultimo trimestre del 2017. In tempo per la scadenza fissata dalla città di Londra che richiederà che tutti i tassi siano a zero emissioni. La produzione prevista è di 36.000 taxi l’anno e dato che in giro per Londra ne viaggiano 23.000 attualmente, questo lascia prevedere che il prodotto abbia ambizioni per l’esportazione.