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Nel Capital Market Day 2019 Daimler fa i conti con la transizione all’auto elettrica

Agli investitori perplessi per margini, ricavi ed EBIT l’amministratore delegato Ola Kallenius promette di “usare le forbici”, che non potrà però usare per risparmiare sul futuro sostenibile

Per Ola Kallenius il primo Capital Market Day da numero uno Daimler deve essere apparso interminabile, col battesimo del fuoco davanti agli investitori affrontato con venti contrari. Lo svedese, che ha lanciato la strategia sostenibile Ambition 2039 il cui primo passo sarà portare 20 modelli elettrificati in gamma entro il 2022 e entro il 2039 a un’impronta di neutralità sulle emissioni per tutto il gruppo, avanza sul lato green ma si è dovuto subito misurare con margini invece in ritirata.

Dopo l’antipasto di un paio di inquietanti profit warning oggi è stato indicato in un range compreso tra il 3 ed il 5% il margine Daimler per quest’anno, mentre per il prossimo anno il gruppo si aspetta almeno il 4% ed un 6% nel 2022. Per rimediare Kallenius tirerà fuori le forbici sui costi del personale, dai quale vuole tagliare €1,4 miliardi, partendo da una radicale sfoltita del 10% delle posizioni manageriali.

Si tratta peraltro di uno dei pochi interventi di immediata accessibilità per il piano di ristrutturazione della stella a tre punte: i dipendenti sindacalizzati in Germania hanno garanzie contrattuali fino al 2029. Che non ci sia una soluzione rapida nel corso del prossimo biennio ai numeri non brillanti Kallenius non lo ha nascosto, parlando di una transizione difficile alle auto elettriche.

Una fase però in parte auto-procurata, secondo alcuni osservatori: l’analista Frank Schwope di NordLB ha commentato con il quotidiano finanziario Handelsblatt che il nuovo amministratore delegato “deve ricostruire alcuni settori che il suo predecessore Dieter Zetsche ha trascurato nel lasciargli le redini. Il gruppo è in ritardo, specie nell’elettro-mobilità. E ora è dura ricostruire”.

Le auto elettriche sarebbero quindi il sintomo, non la causa della fase difficile del gruppo di Stoccarda. Tre giorni, fa quindi certo non influenzati dalla notizia della creazione di una Gigafactory Tesla a Berlino, gli influenti Consigli di Fabbrica si sono già fatti avanti per portare in casa, nella storica sede di Untertürkheim la produzione di motori elettrici, e possibilmente di batterie. La produzione di auto sostenibili sempre più spesso viene quindi vista nel cuore dell’Europa dell’auto come una soluzione piuttosto che un problema.

Källenius dovrà rispondere a questo genere di pressioni e tenere in linea l’innovazione: per quest’anno il budget di ricerca e sviluppo resterà al livello dell’anno precedente, a €9,1 miliardi, si vedrà in seguito. A fronte di questa fetta di investimenti in innovazione ci sono attualmente €7,5 che il gruppo spende in impianti, infrastrutture e tutto quello che è connesso allo sfornare auto, con la divisione Mercedes-Benz dei veicoli passeggeri che dopo i primi nove mesi 2019 aveva ottenuto ricavi per €67 miliardi. A Stoccarda sono convinti che controllando più dettagliatamente ogni investimento saranno in grado di tornare all’obiettivo di liquidità netta sopra ai €10 miliardi.

Durante il Capital Market Day 2019 al Corinthia Hotel i vertici Daimler sono apparsi più ottimisti sulla salute della divisione veicoli commerciali, a sua volta partita coi progetti di elettrificazione. Nell’attuale panorama globale automotive, nel quale non si può avere certezze permanenti né sulle politiche doganali, né sulla stabilità delle materie prime, né su molti altri fattori che i manager tendevano a dare per scontati, forse l’unica certezza è quella regolatoria sui valori di emissioni da rispettare, almeno in Europa ed in Asia.

Daimler si espressa con cauta fiducia sulle proprie possibilità di raggiungere gli obiettivi, e proprio lavorare per produrre più veicoli sostenibili appare l’unica scelta che un top manager può fare oggi senza timore di rimpianti. Per gli investitori, i rimpianti possono essere per ere più tranquille, ma quelle erano epoche in cui la sostenibilità poteva essere un’intenzione, ma non un obiettivo.


Credito foto di apertura: ufficio stampa Daimler AG