OPINIONI

La riscossa della buona educazione

Una Smart della società di car sharing car2go a Milano (foto car2go)

Il pomeriggio di Natale, non solo per la digestione ancora in piena attività, richiede che chi apre le pagine di un blog lo faccia per produrre un post snello ed immediato. D’altra parte il periodo natalizio esige un argomento che per qualche momento, per qualche riga, sappia staccarsi dallo sfondo grigio che ci sta circondando da qualche anno. Le due cose sono conciliabili.

Dario Di Vico in un articolo apparso esattamente una settimana fa sul Corriere della Sera col titolo “Perché la sharing economy decolla nella grande crisi” si misurava con le ragioni economiche e strutturali che stanno favorendo la condivisione, come prova il successo di cui sta godendo il car sharing:

“A Milano il successo del car sharing, l’auto da condividere, è travolgente. Sono già in pista tre operatori (Atm, Car2Go e Enjoy) e se ne annuncia un quarto. Siamo già a un parco macchine in affitto di 1.300 unità e complessivamente si dovrebbero creare qualche centinaio di posti di lavoro (80 solo per Car2Go) ma le virtù della sharing economy sono molto più ampie della pur importante razionalizzazione della mobilità urbana.A Milano il successo del car sharing, l’auto da condividere, è travolgente. Sono già in pista tre operatori (Atm, Car2Go e Enjoy) e se ne annuncia un quarto. Siamo già a un parco macchine in affitto di 1.300 unità e complessivamente si dovrebbero creare qualche centinaio di posti di lavoro (80 solo per Car2Go) ma le virtù della sharing economy sono molto più ampie della pur importante razionalizzazione della mobilità urbana”.

Quello che ci preme sottolineare oggi è che nel car sharing vi sono contenuti che sono un primo passo non sufficiente ma necessario per riavviarsi verso un livello accettabile di convivenza: ovvero buona educazione ed il rispetto reciproco che ne consegue.

Che ruolo riveste la buona educazione nel car sharing ? Ad uno dei livelli che più base non si può: con la partecipazione di ogni aderente al programma allo sforzo di tenere pulite le auto. Quando si ritira una vettura si è coinvolti nella segnalazione dei casi di consegna di auto in condizioni di pulizia precarie. Dato che a nessuno piace salire su un’auto sporca un abbonato al car sharing segnalato più volte per avere lasciato una macchina nel parcheggio in cattive condizioni rischia di vedere la sua affiliazione cancellata. Alcune società, come l’americana Zipcar, tentano anche di addolcire la brutta sorpresa di chi va a noleggiare un’auto trovandola sporca con la possibilità di usare la carta carburanti Zipcar (ovviamente destinata a quell’uso principale) per provvedere al lavaggio, con il conto addebitato e pagato dalla società di noleggio.

Ma la riscossa della buona educazione non si esaurisce con il car sharing quest’anno: in giro per il mondo sta crescendo la popolarità dei servizi che, come Uber, mettono in contatto via smartphone clienti ed autisti di vetture da noleggio con conducente. Un servizio che piace agli autisti di limousine ma che sta facendo arrabbiare tassisti in cinque continenti e che molte municipalità come il comune di Milano (ma anche numerosi assessorati in America) hanno cercato di circoscrivere, finora senza successo.

Quello che più conta per l’argomento del post di oggi è che, grazie alla diffusione degli smartphone e dall’app con cui Uber collega domanda ed offerta, clienti ed autisti sono costantemente sollecitati a darsi reciprocamente un rating. Una caratteristica che ha reso popolari siti come eBay e Yelp. Nel caso delle auto con conducente il cattivo servizio da un lato, oppure la petulanza del cliente, possono avere un immediato riscontro di cui la società può tenere conto nel decidere se continuare a lasciar partecipare l’uno e l’altro al servizio.

Nancy Scola, in un lungo post sul sito nextcity.org attirava l’attenzione sul fatto che il successo dei servizi sharing non si basa solo sul fatto che molta gente viva vicino, e quindi i servizi siano a carattere prevalentemente urbano, ma che le piattaforme rese possibili dalla rete del XXI secolo tendono sempre più a sviluppare sistemi per gestire la fiducia di chi coesiste al suo interno. Un altro piccolo mattone portato alla casa comune della pacifica e bene educata convivenza comune da apprezzare con spirito natalizio…

Un parcheggio della compagnia di car sharing Zipcar in Gran Bretagna.