AUTO

Con il «concept» Lanzador anche Lamborghini si accosta all’elettrico

Presentata alla Monterey Car Week la coupé 2+2 rialzata che annuncia il futuro quarto modello della gamma del Toro: avrà una versione commerciale a partire dal 2028

Il primo veicolo al 100% elettrico del Toro ha una configurazione 2+2 ritagliata sulla caratteristiche di una Gran Turismo, ma non è privo di tratti da SUV, configurazione che è entrata nella gamma (se non nel DNA) Lamborghini attraverso la Urus, uno dei modelli di maggior gradimento del pubblico globale di questo prodotto esclusivo.

Con due motori, e quindi trazione integrale, avrà una potenza di oltre 1.300 cavalli, non una sorpresa per un modello di Sant’Agata Bolognese, dove i progettisti e manager stanno cominciando ad abituarsi a un futuro a zero emissioni locali al punto da designare la potenza come 1 megawatt, niente di diverso dall’espressione in cavalli ma comunque significativo.

Alla Lanzador svelata alla Monterey Car Week in programma in California durante questa settimana, non si può accreditare il primato di primo concept al 100% della casa italiana, visto che nel 2017 aveva presentato il concept di supercar Terzo Millennio che era accrditato di “emissioni zero”.

Ma Lanzador è l’anticipazione di un modello elettrico di serie che andrà ad arricchire la gamma Lamborghini nel 2028 ed il produttore lo annuncia come “Ultra GT” nelle parole di Stephan Winkelmann, presidente e amministratore delegato di Automobili Lamborghini.

Pertanto di questa edizione della rassegna californiana si può dire che siano state due le anticipazioni di modelli elettrici puri di esordio, considerato che accanto alla sportivissima bolognese c’era anche la nuova Acura ZDX.

Un modello a cui certo non manca una dose di sportività, però non altrettanto interessante per il pubblico e gli appassionati italiani e soprattutto già annunciata e proprio alla Monterey Car Week, al contrario di Lanzador. La divisione Honda ha anche voluto svelare qualche tratto del design di una futura vera sportiva, che potrebbe essere una NSX elettrica.

Ma in quel caso si tratta di un antipasto e non di un menu gourmet come nel caso Lamborghini, con quello che piace alla casa definire come l’anello mancante tra le attuali supercar e il SUV Urus.

Il design del concept svelato in America quindi combina in modo riuscito i due mondi e i progettisti sembrano voler confermare (dopo lo stupore con cui è stato complessivamente accolto l’arrivo di SUV nella gamme delle super-sportive emiliane di Sant’Agata e Maranello) che sì, i linguaggi dei due stili possono dialogare.

In Lanzador si ritrova il profilo simil-unibody così come i montanti molto inclinati delle sportive del produttore, insieme a una parte inferiore rialzata dai tratti particolarmente incisi e protetta da elementi neri. Se non si può non notare un’altezza da terra che è importante per una Gran Turismo, l’altezza di circa un metro e mezzo la porta ben poco al di sopra delle attuali berline compatte, e in effetti lo spazio per la testa appare inferiore a quello di un SUV.

Lamborghini non è certo una casa generalista, ma il lavoro di Mitja Borkert e collaboratori appare affiancare gli sforzi di centri stile di gruppi come Hyundai/Kia e più vicino a noi Stellantis, che puntano a mettere insieme una posizione di guida rialzata che ha contribuito al gradimento dei SUV e dei crossover con una silhouette a bassa resistenza aerodinamica che sarà un contributo indispensabile all’efficienza dei futuri modelli elettrici, leggi anche alla loro massima autonomia di marcia.

La grande cabina centrale è una novità nello stile Lamborghini, mentre l’area posteriore ne mantiene la cifra spigolosa e muscolare (credito foto: ufficio stampa Lamborghini)

Se il muso Lanzador evoca fortemente quello dell’Urus, la parte posteriore del sedile marcata è più unica e include una firma luminosa a triplo esagono su ciascun lato, simile a quella dell’ultima Countach, mentre Urus e Revuelto sfoggiano un motivo a “Y”.

Gli spigoli vivi che fanno parte della cifra Lamborghini si trovano ovunque. Ma l’assenza di un motore termico ha spinto i designer del marchio a dare nuove proporzioni alla vettura, che si caratterizza per un ampio abitacolo e un baricentro differente dalle tipiche supercar.

Il portellone vetrato dà accesso a un ampio bagagliaio modulare; un secondo vano di carico si trova sotto il cofano anteriore. I sedili posteriori sono regolabili. Lanzador è un veicolo progettato per essere utilizzato quotidianamente, secondo i progettisti.

Inoltre, la sua realizzazione utilizza in parte materiali di provenienza sostenibile o riciclati. Il rivestimento è quindi realizzato in lana merino mentre l’imbottitura della seduta è in poliestere riciclato. Anche la fibra di carbonio utilizzata nell’abitacolo proverrà da materiale di riciclo.

La nota stampa della casa bolognese purtroppo non è prodiga di dettagli sulla batteria della sua prima auto elettrica, il che non stupisce pensando alla data di commercializzazione: “la trazione integrale elettrica presenta un sofisticato modello di ripartizione della coppia attivo sull’asse posteriore, con il fine di ottimizzare la dinamica di guida in curva e capace di adattarsi ad ogni situazione. L’energia viene fornita da una batteria di ultima generazione ad alte prestazioni, che garantisce allo stesso tempo un’ampia autonomia”.

Diverse modalità di guida sono ovviamente nel menu, oltre a due configurazioni aerodinamiche che consentono di ottimizzare il carico o l’autonomia in base alle esigenze del momento. A questo scopo vengono utilizzate molte parti mobili: flap e deflettore anteriore, estrattori nei passaruota, spoiler posteriore, alette fissate al diffusore.

Ispirata alle supersportive Lamborghini, l’aerodinamica intelligente di nuova concezione incorpora il sistema ALA (Aerodinamica Lamborghini Attiva), tecnologia che ha fatto il suo debutto nella gamma della casa italiana sulla Huracán Performante e la Aventador SVJ.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Automobili Lamborghini