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Il fenomeno Li Auto: la prima casa premium cinese?

Li Auto continua a registrare dati di vendite e conti da record con la gamma di SUV ibridi plug-in e con range extender: per sorpassare le case tedesche ha tre elettriche pure in arrivo

Ormai non ne fanno più mistero e gli stessi addetti ai lavori tedeschi ne stanno prendendo nota per attrezzarsi e prepararsi a reagire. I manager dei grandi gruppi generalisti come Carlos Tavares e Luca de Meo si preoccupano da tempo delle case auto cinesi che intendono realizzare veicoli elettrici a prezzi accessibili (finalmente) a tutte le tasche.

Ma l’industria auto del colosso asiatico si attrezza anche per guastare la festa ai marchi coi margini più appetibili del globo: quelle sempre invidiatissime case premium tedesche a cui finora la sola Lexus è riuscita a strappare fette di mercato globali.

A dichiarare senza mezzi termini questa intenzione è addirittura non un gruppo statale, tradizionale partner di marchi occidentali, ma una startup come Li Auto, che ormai dichiara senza timori di voler lanciare la sfida ai marchi premium tedeschi: BMW, Audi e Mercedes. Qualcosa che finora non si era sentita di confessare esplicitamente nemmeno qualche rivale più conosciuta in Occidente, come ad esempio NIO.

L’ottimismo dichiarato nel mezzo di una situazione economica cinese di pre-crisi, tra crescenti timori che nel paese si insedi addirittura una fase di deflazione che potrebbe fare impallidire quella attraversata per lustri dal vicino Giappone, è giustificato dai conti più recenti.

Nel secondo trimestre 2023 Li Auto ha registrato ricavi per l’equivalente di $3,95 miliardi, totale che rappresenta un balzo del 228% dallo stesso periodo del 2022 ma anche una crescita del 52,5% rispetto al primo trimestre dell’anno in corso.

“Vogliamo diventare il marchio di auto premium numero uno in Cina entro il 2024”, ha detto il fondatore e CEO Li Xiang agli investitori martedì scorso. Già dal prossimo anno, l’azienda vuole superare BMW, Mercedes-Benz e Audi in Cina, accelerando l’introduzione di nuovi modelli e aumentando la produzione. Nel 2024, l’azienda lancerà quattro nuovi modelli, tre dei quali auto elettriche al 100%.

Secondo la società, 173.251 veicoli sono usciti dalla catena di montaggio nei primi sette mesi di quest’anno, con un aumento del 145% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Nel terzo trimestre, la società prevede di consegnare oltre 100.000 veicoli. Le vendite di BMW, Mercedes-Benz e Audi variavano tra 31.500 e 70.000 unità al mese nella prima metà dell’anno, secondo i dati della China Association of Automobile Manufacturers.

Li Auto ha consegnato nel corso del passato mese di luglio 13.389 esemplari di L7 e 11.315 di L8: L7 (raffigurata nella foto di apertura) ha quindi contribuito per oltre il 39% ai volumi di vendite di Li Auto che a luglio hanno totalizzato 34.134 immatricolazioni, secondo i dati CPCA.

L7 è un SUV a cinque posti lanciato a febbraio e immesso sul mercato l’11 marzo, con tre versioni che hanno prezzi a partire da 319.000 yuan (circa $44.300). Solo dalla fine dello scorso anno Li Auto ha diversificato la propria gamma, che per tutta la fase di lancio e consolidamento del marchio aveva contato esclusivamente sul SUV One, ormai uscito di produzione.

Se Li Auto nel prossimo lancio di una elettrica pura battezzata Mega punterà ad un ulteriore potenziale decollo delle vendite, questo marchio fin qui si è caratterizzato per proporre una offerta basata su ibride plug-in e su veicoli con range extender.

Si tratta di due categorie entrambe incluse nella nomenclatura cinese dei NEV, ovvero i cosiddetti veicoli a nuova energia che sono ammessi ad accedere a sussidi ed agevolazioni nazionali e locali.

Se in Occidente (con la vistosa eccezione dell’Italia) i veicoli elettrici puri negli anni più recenti hanno surclassato i modelli ibridi ricaricabili quanto a vendite, nella Cina dove malgrado i colossali investimenti in infrastruttura le dimensioni e la pura demografia lasciano ancora molti automobilisti timorosi di difficoltà di ricarica, chi aveva insistito su questa offerta è stato fin qui premiato.

In primis ovviamente la leader del mercato BYD, che anche a luglio aveva in due modelli PHEV come Qin+ e Song+ i più venduti in assoluto nel paese davanti alle termiche convenzionali Volkswagen Lavida e Nissan Sylphy.

Lo stesso ha funzionato per la più giovane Li Auto: la sua strategia apparentemente poco ambiziosa, in realtà si è rivelata determinante ad assicurare prima il consolidamento rispetto a rivali più sostenute dal marketing come NIO ed Xpeng e poi ha alimentato la più recente crescita esponenziale del gradimento, fino all’inseguimento dello status premium.

E curiosamente se altre startup dalla breve vita industriale hanno attirato più attenzione per le recenti alleanze con case occidentali, confermate come nel caso di Xpeng o finora solo asserite come nel caso di Leapmotor, per ora proprio Li Auto è ancora una damigella dalle grandi qualità in attesa di proposte di matrimonio…

Credito foto di apertura: ufficio stampa Li Auto via GlobeNewswire