BATTERIE

Iniziata la produzione della batteria allo stato solido di Ganfeng Lithium

All’integrazione verticale non pensano e lavorano solo i gruppi auto: il grande gruppo estrattivo cinese non si accontenta più di estrarre e lavorare litio ma produce celle di nuova generazione per un mercato davanti a un boom

Ganfeng Lithium, il secondo più grande produttore mondiale per volumi di prodotti chimici al litio utilizzati per le celle di veicoli elettrici e impianti di accumulo dopo la sudamericana SQM, ha fatto un altro passo avanti nella sua realizzazione diretta di batterie agli ioni di litio. In una conferenza dedicata agli investitori pochi giorni fa ha affermato di avere iniziato la produzione su scala commerciale della sua prima cella con elettroliti allo stato solido.

La scorsa estate Ganfeng Lithium aveva confermato l’avvio della costruzione a Chongqing (la metropoli più grande al mondo) della sua prima fabbrica di celle, investendo 5,4 miliardi di yuan (oltre $758 milioni). Se non una Gigafactory, coi suoi circa 10 GWh di capacità, ovvero meno di un terzo della Gigafactory originale di Panasonic e Tesla in Nevada, comunque un progetto da non perdere di vista per l’interesse che riveste la tecnologia.

Presentata per la prima volta nel dicembre 2021, la batteria di prima generazione di Ganfeng Lithium (con tecnologia cosiddetta semi-solida, visto che ci sono elettroliti liquidi ma anche un diaframma al posto del separatore poroso, ma anodo in grafite) ha una densità energetica gravimetrica di 260 Wh/kg.

La seconda generazione sarà in grado di raggiungere una densità energetica di 400 Wh/kg, valori che vanno confrontati con la soglia teorica di 350 Wh/kg per le celle agli ioni di litio tradizionali che alimentano ancora quasi tutti i veicoli elettrici oggi sulla strada, sebbene la maggior parte di queste batterie abbia una densità energetica molto inferiore a quella soglia.

Va notato che in passato la cella con elettroliti solid state era considerata il Sacro Graal quanto a prestazioni raggiungibili e quindi come porta in grado di aprire il gradimento di massa e senza remore (o range anxiety) alla mobilità elettrica. Peraltro anche le celle con chimica apparentemente più modesta ed economica, come quelle a base ferrosa LFP, hanno recentemente fatto grandi progressi.

È recente la notizia che il produttore Gotion High-Tech (partecipata del gruppo Volkswagen) ha presentato la cella con aggiunta di manganese L600, accreditata di densità di energia di 240 Wh/kg e volumetrica di 525Wh/litro, che sarà messa in commercio il prossimo anno.

Durante l’incontro con investitori e analisti si è appreso che la batteria allo stato solido di seconda generazione di Ganfeng Lithium si basa su catodo ternario con un’alta quota di nichel e su un anodo al litio metallico. Allo stato attuale, la densità di energia del prodotto supera i 350 Wh/kg e la durata del ciclo è vicina a 400 volte.

Forse non casualmente, nel recente passato il primo produttore a mettere una cella solid state su un’auto elettrica, ovvero WeLion, che le installa su una NIO con un pacco da 150 kWh di capacità, ha dichiarato valori di densità energetica simili. WeLion ha come investitori Lenovo, Xiaomi, NIO, Huawei, Geely e CICV.

Le batterie allo stato solido potrebbero anche avere un’impronta di carbonio inferiore di circa il 24% rispetto alle batterie convenzionali. Anche se useranno fino al 35% in più di litio rispetto alle attuali batterie agli ioni di litio, useranno molta meno grafite e cobalto.

Lo scorso aprile il leader cinese delle batterie CATL, ha annunciato un nuovo tipo di cella, che definisce batteria condensata: secondo la società può raggiungere una densità energetica fino a 500 Wh/kg. Ma CATL non ha ancora iniziato la produzione di massa di batterie condensate, né di batterie allo stato solido.

Una serie di aziende cinesi e straniere si sono pronunciate per anni sulle batterie allo stato solido: Volkswagen e Nissan, ad esempio, prevedono di lanciare la produzione di massa intorno al 2025, appoggiandosi a vari partner occidentali.

Ganfeng Lithium è la prima azienda ad annunciare l’inizio della produzione di massa. La società afferma che la sua batteria allo stato solido è sviluppata in modo indipendente, comprese materie prime di solfuro di litio di alta qualità per una membrana elettrolitica flessibile, rendendo la batteria più efficiente e sicura, nonché con un ciclo di vita più lungo.

Negli ultimi due anni, Ganfeng Lithium è stata una delle aziende che ha guidato una nuova tendenza di integrazione verticale nel settore cinese del litio, in cui le aziende di batterie elettriche stanno investendo in materie prime, ma anche aziende delle materie prime decidono di costruire una batteria.

Il tema dell’integrazione verticale, iniziato da Henry Ford con la sua fabbrica a Rouge, è il capovolgimento dell’outsourcing per realizzare quanto più possibile in una catena del valore in-house. Nell’auto a iniziare questo “terremoto” è stata Tesla.

Ma ormai i gruppi tradizionali si stanno indirizzando in quella direzione e proprio l’attuale amministratore delegato Ford Jim Farley sta facendosi in quattro per convincere investitori e pubblico della correttezza dell’approccio per avere successo nella mobilità elettrica e riuscire ad arrivare per il 2026 a margini dell’8% sulle vendite di veicoli elettrici.

Allo stesso tempo, Ganfeng Lithium sta continuando a ritmo sostenuto con l’estrazione del litio: nel settembre 2022, la società ha annunciato un accordo quadro con la città di Yichun (nella provincia di Jiangxi) per la costruzione di una nuova base di estrazione di minerale con una produzione annua sufficiente per 30 GWh.

Credito foto di apertura: sito web Ganfeng Lithium