DATI

Italia: auto elettriche più vendute – marzo 2023

1. Tesla Model Y (1.697); 2. Tesla Model 3 (1.123); 3. Smart Fortwo (554)

È stato un mese di marzo in cui il mercato auto ha dato segno di voler uscire fuori dal tunnel, suggeriscono i dati pubblicati oggi da UNRAE: un totale di 168.294 auto di ogni alimentazione immatricolate marcano una crescita del 40,8%, e il buon risultato con cui si è chiuso il primo trimestre porta la crescita consolidata al 31 marzo 2023 al 26,2%, con 427.019 immatricolazioni rispetto alle 338.316 del gennaio-marzo 2022.

Proprio mentre la politica a livello europeo ha dibattuto per tutto il mese scorso di neutralità tecnologica, quasi a voler mettere nell’angolo l’auto al 100% elettrica suggerendo che esistano alternative migliori per efficienza e sostenibilità, anche una clientela abitualmente scettica verso le auto con la presa come quella italiana si è improvvisamente di nuovo interessata all’offerta di elettriche pure e non solo si è interessata: evidentemente le ha comprate.

Perché dopo molti mesi a marzo non solo il livello delle vendite dei modelli al 100% elettrici ha smesso di contrarsi, è proprio cresciuto, fino al punto di superare dopo molti mesi anche la concorrenza delle ibride ricaricabili, che sul mercato dello Stivale avevano preso il sopravvento da molto tempo.

Al 31 marzo sono state consegnate 8.195 elettriche pure, per una quota del 4,8% del mercato del nuovo: erano state 4.515 nello stesso mese del 2022, quando valevano una quota del 3,7%. I modelli PHEV con batteria a breve autonomia abbinata a motori convenzionali sono state immatricolate in 7.337 esemplari, per una quota del 4,3%; hanno comunque migliorato i totali del marzo 2022, quando erano state vendute in 6.136 unità e valevano una quota del mercato complessivo del 5,1%.

Cosa comporta il risultato di marzo per la chiusura del trimestre? Le elettriche pure salgono a 16.455 immatricolazioni, contro le 11.355 dello stesso trimestre 2022; le quote sono rispettivamente del 3,8% nel 2023 e del 3,3% lo scorso anno. Le ibride ricaricabili peraltro restano leader nel mercato di modelli con la presa alla fine del trimestre, perché totalizzano 19.090 unità per una quota del 4,4%, mentre nel 2022 avevano messo insieme 17.197 pezzi per una quota ancora più alta, del 5%.

Michele Crisci, uomo-Volvo di lungo corso e presidente dell’UNRAE, che rappresenta in Italia le Case automobilistiche estere, ha preso l’occasione del segnale favorevole per segnalare nella nota stampa dell’associazione che auspica si sia concluso il clima di confusione che ha accompagnato il dibattito attorno al settore dell’auto sostenibile: “sulla transizione energetica del settore pensiamo che ci sia bisogno di chiarezza e che ritardi, indecisioni e messaggi allarmistici non aiutino gli investimenti delle imprese e i consumatori a fare le loro scelte nel percorso avviato. La riduzione delle emissioni è una precisa indicazione europea e la transizione energetica è un dovere sociale, oltre che una imperdibile opportunità economica verso un grande progresso tecnologico sostenibile”. C’è un aspetto in particolare che sembra preoccuparlo: “continua a diventare sempre più ampio il gap che ci separa dagli altri Major Markets europei in termini di diffusione di auto con la spina e, se non ci impegniamo a recuperare velocemente, la nostra industria rischia moltissimo e il nostro mercato il declassamento”.

A cosa si riferisce in particolare Crisci? Malgrado i segni di risveglio di marzo, l’Italia è ancora in controtendenza rispetto alle economie maggiori d’Europa. Per rendersene conto basta guardare i totali di mercati come Germania o Francia. O anche i numeri da record di Tesla Model Y del mese scorso: le 1.679 vetture di Elon Musk costruite a Giga Berlin rappresentano il terzo miglior risultato di sempre per un modello al 100% elettrico in Italia. E tuttavia quasi impallidisce il primo posto Tesla in Italia confrontato col primo posto della stessa Model Y in Francia, dove ne sono state consegnate 6.455: la quarta vettura più venduta nell’Esagono in assoluto, in un mercato dove l’auto elettrica a marzo rappresentava il 16,7% del nuovo immatricolato.

Con ancora molti punti interrogativi attorno al rapporto italiano con l’auto elettrica, non vanno dimenticati i risultati degli altri, a cominciare dalla seconda più venduta Tesla Model 3 (1.123) e Smart Fortwo (554). A chiudere la Top5 di marzo c’erano Fiat 500 elettrica (452) e Dacia Spring (366). Il risultato eccezionale di marzo per Model Y ha spinto il crossover americano al primo posto anche nella classifica sul cumulato 2023, con 2.960 unità contro le sole 912 dello stesso periodo 2022. Al secondo posto c’è la citycar di Mirafiori (1.530 rispetto alle 1.552 dello stesso periodo 2022) e Tesla Model 3 che ha triplicato i risultati dello scorso anno con 1.345 consegne.

Credito grafico: AUTO21; fonte dati: UNRAE

Tra le ibride, Ford Kuga è particolarmente apprezzata nel settore PHEV con il primo posto a marzo (906 unità) davanti a Jeep Compass (623). La sorpresa è invece a livello di trimestre, perché da molto tempo una Jeep non perdeva il primato nel cumulato e invece Compass ha dovuto cedere a Kuga che ha segnato 2.039 pezzi contro i 1.989 del modello costruito a Melfi.

Quanto alle ibride convenzionali qui il vento è sempre in poppa, con un totale mensile di 58.673 unità (quota 34,5%) rispetto alle 39.583 di un anno fa, quando la quota era del 32,6%. Il totale delle vetture mild e full hybrid dopo tre mesi sale quindi a 154.735 unità e la quota al 35,8%. Un anno fa erano 116.067 e la quota del 33,8%. Il “podio” delle ibride sia mensile che trimestrale ha avuto per protagoniste nell’ordine Fiat Panda, Toyota Yaris Cross e Lancia Ypsilon.

Credito grafico di apertura: AUTO21; fonte dati: UNRAE