INFRASTRUTTURA

Il «Fit for 55» adegua l’infrastruttura per le alimentazioni alternative

Presidenza di turno del Consiglio europeo e Parlamento trovano accordo su obiettivi nazionali obbligatori per colonnine di ricarica e idrogeno con cui alimentare viaggi di auto e camion

Parlamento europeo e stati dell’Unione Europea hanno concordato gli obiettivi nazionali vincolanti per l’espansione dell’infrastruttura per i carburanti alternativi, sia per auto che per veicoli commerciali, per arrivare meglio e senza affanni agli obiettivi del piano “Fit for 55”.

Nel settore dei veicoli passeggeri, le stazioni di ricarica devono essere costruite ogni 60 chilometri lungo le principali direttrici in l’Unione Europea e i paesi membri dovranno ciascuno presentare i loro piani sul modo di raggiungere gli obiettivi.

L’accordo fresco di perfezionamento prevede che entro il 2026 le auto elettriche potranno ricaricarsi ogni 60 chilometri lungo le tratte più importanti dell’Unione. Le stazioni di ricarica per auto elettriche devono essere installate con una capacità di almeno 400 kW entro questo periodo e la capacità deve aumentare a 600 kW entro il 2028. La proposta di allestire colonnine di ricarica ogni 60 chilometri era stata elaborata e presentata dalla Commissione Trasporti del Parlamento europeo nell’ottobre 2022.

Per camion e autobus, i negoziatori hanno concordato sulla misura che ci debba essere una stazione di ricarica ogni 120 chilometri. Queste stazioni dovrebbero essere installate su metà delle strade principali dell’UE entro il 2028, con una potenza compresa tra 1.400 e 2.800 kW, a seconda della posizione.

I negoziatori hanno anche convenuto che dal 2030 in poi dovranno essere allestite stazioni di rifornimento di idrogeno almeno ogni 200 chilometri lungo le direttrici principali (ancora la mappa TEN-T) in grado di servire sia veicoli commerciali (che gli esperti ritengono essere il nocciolo della futura domanda) sia veicoli passeggeri. In Italia è ancora fresca la notizia dell’approvazione di sostegno alla prima rete nazionale per rifornire i veicoli fuel cell.

L’UE classifica principalmente la rete centrale TEN-T come gli assi principali, una rete di collegamenti trans-europei stradali, ferroviari, aerei e idrici in parte esistenti e in parte pianificati nell’Unione, non pochi dei quali sono familiari anche agli automobilisti italiani con sigle quali “E45” o “E80” (e come sappiamo non sempre completati). Deroghe sono previste per regioni ultra-periferiche, isole e strade a scarso traffico.

Oltre alle specifiche sviluppate per la rete infrastrutturale per i combustibili alternativi, i negoziatori hanno affrontato anche la questione delle modalità di pagamento, essenziali per ottenere una esperienza semplice e veloce di acquisto, comune in ogni angolo del continente.

Gli automobilisti devono quindi poter pagare comodamente con carte di pagamento, dispositivi contactless o, in alcuni casi, con un codice QR. Il prezzo deve essere esposto con indicazione per chilowattora, per minuto/sessione o per chilogrammo e deve essere “ragionevole, facilmente e chiaramente comparabile, trasparente e non discriminatorio”, come già previsto dalla bozza precedente.

Entro il 2027 appositamente per rendere più trasparente questo nuovo pilastro dell’infrastruttura necessaria al raggiungimento degli obiettivi del piano “Fit for 55”, verrà messo in piedi un database a cui i consumatori potranno accedere per verificare i prezzi, accessibilità e tempi di attesa alle stazioni coinvolte.

L’accordo informale deve ora essere approvato dal Comitato dei rappresentanti permanenti del Consiglio e dalla Commissione per i Trasporti del Parlamento, prima che il Parlamento e il Consiglio siano unitariamente coinvolti nel processo legislativo pertinente alla materia.

Credito foto di apertura: ufficio stampa ABB