BATTERIE

Pronta la prima auto con batterie agli ioni di sodio (e non sono CATL)

Il leader globale delle vendite di celle agli ioni di litio per auto elettriche a sorpresa preceduto dalla rivale cinese HiNa Battery, che presenta una citycar del gruppo partner Volkswagen JAC Motors

La tecnologia delle celle agli ioni di sodio si avvicina alla commercializzazione su larga scala. A segnalarlo sono un paio di notizie che arrivano dalla Cina, dove negli ultimi mesi c’è stato un forte impegno nel passaggio alla manifattura.

Di questa tecnologia anche in Europa esistono già ottimi esempi di lavoro in laboratorio, in Francia, nel Regno Unito, e altrove sono state già utilizzate con successo in veicoli elettrici a due ruote e per l’accumulo di energia stazionario.

Peraltro, come in numerosi casi precedenti, sappiamo che in estremo Oriente le cose dal punto di vista industriale possono prendere tutto un altro passo. Anche a sorpresa, considerato che mentre tutti si aspettavano di trovare la leader globale delle celle agli ioni di litio CATL tagliare il traguardo per prima, ecco invece che una giovane rivale (fondata nel 2017 come spin-off dell’Institute of Physics of the Chinese Academy of Sciences), HiNa Battery, svela un’auto elettrica realizzata in collaborazione con l’industria pubblica JAC Motor con celle al sodio.

Per la precisione la collaborazione è tra HiNa Battery e Sihao (secondo altre grafie indicata come Sehol). Questa marca era nata col nome SOL da una joint venture tra JAC e Volkswagen, quando i tedeschi volevano portare in Cina la marca spagnola SEAT, prima di ripensarci.

A quel punto i cinesi hanno trasformato SOL nella nuova marca Sihao, mentre la collaborazione tra tedeschi e gruppo JAC ha preso un’altra strada con la creazione di Volkswagen Anhui, tutta dedicata alla piattaforma elettrica MEB con una nuova fabbrica, sempre nella stessa regione della Cina, che sarà responsabile della produzione della elettrica pura Cupra Tavascan.

HiNA ha costruito un veicolo di prova con batterie agli ioni di sodio basato sulla piccola auto elettrica Sihao EX10, una citycar a quanto pare finora particolarmente gradita al pubblico femminile presentandolo a una conferenza scientifica dedicata alla ricerca di settore.

Il modello di prova ha un pacco batterie con capacità di 25 kWh e una densità energetica di 120 Wh/kg. Il modello ha un’autonomia di 250 chilometri secondo i rilassati standard cinesi e supporta la ricarica rapida fino al rate 4C, che consente ricarica in un quarto d’ora.

Quanto alle caratteristiche della cella agli ioni di sodio, la densità di energia gravimetrica, sempre diversa da quella dell’intero pacco perché come ovvio lo spazio di moduli, cablaggi, centralina di un pacco non contiene energia, è di 140 Wh/kg custodita in celle cilindriche con catodo formato da ossido a base di rame.

Sono cifre non molto distanti dai valori noti per celle agli ioni di litio con chimica del catodo a base ferrosa, che sono diventate ultimamente sempre più interessanti non solo per i cinesi ma anche per le case auto occidentali, tanto che proprio queste celle saranno prodotte in Michigan in futuro da Ford grazie a proprietà intellettuale CATL.

Uscendo per un istante dalla notizia per passare alle ipotesi, se il gruppo Volkswagen ha una minima curiosità per la tecnologia al sodio, attraverso il più recente dei tre partner cinesi avrà modo di valutare l’evoluzione della ricerca e sviluppo di questa alternativa all’intercalazione basata sul litio.

Il sodio è una materia prima con riserve molto più diffuse globalmente e con caratteristiche di stabilità e sicurezza diverse da quel litio che ha sempre tenuto impegnati scienziati e progettisti.

Secondo un intervento di HiNa Battery sui social media, l’applicazione delle batterie agli ioni di sodio nel mercato dei veicoli elettrificati inizierà coi veicoli elettrici di classe A00, ovvero poco più di quadricicli pesanti, che in Europa sarebbero rivali di Citroën Ami e modelli simili. Per questo motivo è stata scelta Sihao (o Sehol) EX10 per le prime prove di installazione e sviluppo.

A luglio 2021 il colosso cinese delle batterie CATL aveva presentato la prima generazione di batterie agli ioni di sodio sviluppate dall’azienda e annunciato che avrebbe stabilito una catena di approvvigionamento per la nuova tecnologia entro quest’anno.

CATL ha recentemente segnalato ai propri investitori che sarà impegnata a promuovere una rapida industrializzazione delle batterie agli ioni di sodio già nel 2023. Inoltre fonti cinesi riferiscono che CATL prevede di commercializzare le prime batterie agli ioni di sodio dopo aver completato i test a inizio estate previsti nel secondo trimestre di quest’anno.

Oltre a CATL e HiNa Battery, altri concorrenti come Veken Technology, Great Power e Farasis hanno fatto dichiarazioni pubbliche nelle quali si impegnavano a raggiungere la prima produzione di queste celle su scala commerciale o di svelare le prime applicazioni entro il 2023.

La previsione del periodo 2022-2026 di ICCsino riguarda domanda di batterie agli ioni di sodio e relativa quota di mercato. ( Credito grafico di apertura e fonte dati: ICCsino)

L’aspetto interessante della crescita di questo segmento è che la società di consulenza ICCsino prevede, come evidenzia il grafico, che la quota di mercato dello 0,3% previsto per il 2023 sia destinata a “esplodere” salendo all’1,4% già il prossimo anno per salire al 6,3% nel 2026.

Questo genere di fermento nella tecnologia agli ioni di sodio contribuisce a previsioni di consegne per una capacità di 50 GWh nel 2025 e di un TWh a fine decade. A gioco lungo non sembra certo una previsione pessimistica: sembra tenere molto conto del potenziale scarto tra domanda e offerta nella materia prima essenziale per le batterie immaginando il perdurare di difficoltà per il litio; peraltro il prezzo dei contratti su questo metallo è stato in discesa, nelle ultime settimane.

Credito foto di apertura: sito web HiNa Battery