BATTERIE

Parsdorf costruirà i primi prototipi di batterie «solid state» BMW

Il centro esperienze del gruppo bavarese accelera la collaborazione sulla tecnologia degli elettroliti basati sui solfuri dell’americana Solid Power: BMW appare intenzionata a giocare da leader la partita delle batterie

BMW sta gettando un salvagente prezioso all’americana Solid Power, che ha attraversato un 2022 travagliato, con la conferma ufficiale dell’avvio del Joint Development Agreement firmato a dicembre e prevede un nuovo accordo di licenza rispetto alla collaborazione già avviata in passato, che l’ha vista investire anche nell’azionariato della startup.

La notizia sembra anche rafforzare il ruolo di ricerca e sviluppo affidato dai bavaresi al Cell Manufacturing Competence Center aperto a Parsdorf, dove inizierà la produzione di prototipi di celle con elettroliti allo stato solido basati sui solfuri, il nocciolo della tecnologia Solid Power. Solid Power ha tra gli investitori interessati alla sua proprietà intellettuale anche Ford e Volta Energy.

Nel centro esperienze tedesco dedicato alle batterie, si punta a produrre celle già nel primo semestre. L’obiettivo indicato dalla nota stampa diramata è di arrivare a un prodotto-pilota adeguato a essere messo alla prova su un veicolo dimostratore entro il 2025.

L’interesse dei tedeschi per questa tecnologia appare supportare l’intenzione di conferire al gruppo di Monaco di Baviera un ruolo da early mover nella commercializzazione di auto elettriche spinte da celle dalle prestazioni particolarmente performanti. Per il futuro in effetti sta mettendo alla prova anche alternative concorrenti, come la cella prismatica dell’americana ONE.

Quale che sia il futuro a medio e lungo termine, per il lancio sempre più vicino dei modelli della gamma basata sulla piattaforma Neue Klasse BMW lo scorso anno ha già fornito numerosi dettagli sulla sesta generazione di celle litio ione, che saranno basate sul fattore-forma cilindrico (come per Tesla ed altri) e con elettroliti liquidi convenzionali.

Con l’impegno maggiore nello sviluppo di celle solid state, un settore nel quale la superiorità attuale dei fornitori asiatici non è un fattore, BMW appare voler giocare un ruolo da protagonista di primo piano nel puntare a dimostrare che le scoperte di laboratorio possono essere prodotte su larga scala.

“Abbiamo buone squadre sul lato Solid Power e sul lato BMW”, ha detto il responsabile della ricerca e sviluppo a Parsdorf Peter Lamp all’agenzia Bloomberg. “Se andiamo avanti separatamente, non è la stessa velocità delle due forze unite.

Né Lamp, né la comunicazione ufficiale BMW hanno dato ulteriori precisazioni sulle scelte tecnologiche perseguite a Parsdorf: la curiosità non è di dettaglio, perché Solid Power in passato ha affermato che i suoi elettroliti solidi sono in grado di brillare sia in celle con anodi al litio metallico (la strada scelta dalla maggioranza dei progetti su batterie solid state) che con anodi a predominanza di silicio, una soluzione che ha in passato attirato l’interesse dei vertici di Monaco (e non solo), ma che di solito si abbina a celle con elettroliti liquidi.

Il crescente coinvolgimento dei tedeschi rafforzano le prospettive di Solid Power, startup che ha sede a Louisville, in Colorado, ed è entrata in borsa nel 2021 con una delle molte fusione inverse allora tanto in voga. Ma la fase di transizione dal laboratorio alla produzione su scala industriale si è rivelata critica, accumulando ritardi che hanno penalizzato la reputazione dell’azienda e portato a un calo costante del suo corso azionario.

Ne ha fatto le spese il co-fondatore Doug Campbell, che si è dimesso da CEO lo scorso novembre, e che è stato sostituito ad interim da David Jansen, un venture capitalist che sta attivamente cercando una figura in grado di subentrargli in modo permanente.

La licenza richiesta da BMW non è stata la sola buona notizia con cui Solid Power ha iniziato il 2023. Lo scorso 12 gennaio l’azienda ha annunciato la notifica di un contributo a fondo perduto del valore di $5,6 milioni dal dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti (DOE) per continuare lo sviluppo di celle a stato solido prive di nichel e cobalto, con anodo in litio metallico e catodo a base zolfo. Si tratta di uno dei 12 progetti innovativi per i quali il DOE ha stanziato complessivamente $42 milioni.

Credito foto di apertura: ufficio stampa BMW Group